I tumori femminili come quello al seno, all’utero o all’ovaio, sono la seconda causa di morte per le donne in Italia, preceduta solo dalle malattie cardiovascolari. Ecco perché la prevenzione è fondamentale, per garantire una buona salute e una migliore qualità di vita.
Ci sono molte azioni che ogni donna può adottare per prevenire queste gravi condizioni, come adottare uno stile di vita sano, partecipare a programmi di screening e sottoporsi periodicamente ai principali esami medici.
Ma quali sono i tumori più comuni che colpiscono le donne e quali controlli permettono di ricevere una diagnosi precoce? In questo articolo esploreremo tutto ciò che è importante sapere sulla prevenzione dei tumori femminili, fornendo informazioni chiare e semplici sugli esami più importanti da inserire nel proprio calendario.
Quali sono i tumori più diffusi nelle donne?
Le cinque neoplasie più diffuse tra le donne in Italia sono il tumore al seno, al colon-retto, al polmone, all’utero e alla tiroide. Secondo le statistiche riportate dalla Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro, questi cinque tipi di tumore rappresentano circa il 60% di tutte le diagnosi di neoplasie femminili.
Il tumore al seno è il più comune, con all’incirca il 30% dei casi. Quello al colon-retto è al secondo posto (12%), seguito dal tumore al polmone (7,9%), all’utero (5,5%) e alla tiroide (4,7%).
Altri tipi di neoplasia che possono interessare il corpo femminile sono il tumore all’ovaio e allo stomaco, come anche i melanomi e i linfomi. È importante notare che molte di queste patologie, se individuate precocemente e trattate in tempo, sono curabili.
I dati dei tumori femminili in Italia
Come dicevamo, il tumore al seno è la forma di cancro più diffusa tra le donne in Italia, rappresentando il 30% di tutte le neoplasie – 185.700 nel 2022 – diagnosticate per questo genere. Secondo i dati del report “I numeri del cancro in Italia 2022″, stilato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), per l’anno preso in esame ci sono state circa 55.700 nuove diagnosi di carcinoma mammario nelle donne italiane, con un aumento dello 0,5% rispetto al 2021.
Inoltre, sempre secondo lo studio di AIOM, nel 2022 si sono registrati circa 22.100 nuovi casi di tumore del colon-retto e 14.600 di neoplasia polmonare, con un preoccupante aumento rispettivamente dell’1,6% e del 3,6% rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda utero e tiroide, i casi sono stati circa 10.200 e 8.700.
Nonostante non rientri tra le cinque neoplasie più diffuse tra le donne in Italia, è importante citare anche il tumore all’ovaio.
Secondo le stime pubblicate su Annals of Oncology, e confermate anche da un’equipe di epidemiologi italiani coordinati da Carlo La Vecchia, professore di Statistica Medica ed Epidemiologia all’Università di Milano, la mortalità per il tumore ovarico sta diminuendo in Europa, con differenze significative tra i diversi Paesi. In Italia, per esempio, nel 2022 sono decedute circa 3.300 donne a causa di questa neoplasia, con un tasso di mortalità del 3,7% per 100.000 abitanti.
Quali esami fare per prevenire i tumori femminili?
Come abbiamo visto, le neoplasie femminili sono una delle principali cause di morbilità e mortalità nelle donne. Tuttavia, grazie ai progressi nella medicina e alla maggior consapevolezza sull’importanza della prevenzione, oggi è possibile diagnosticare e trattare molti di questi tumori in modo efficace. Esistono infatti diversi test e procedure di screening che le donne possono svolgere per individuare precocemente le malattie cancerose, prevenire il loro sviluppo o limitare le complicanze.
Esami per prevenire il tumore al seno
Il metodo principale di screening per il tumore al seno è la mammografia, un esame radiologico che utilizza una fonte di raggi X per produrre immagini del tessuto mammario. Le linee guida attuali – sostenute dall’OMS e riportate anche dall’Istituto Superiore di Sanità – raccomandano che le donne inizino a fare la mammografia a partire dai 40 anni, con frequenza biennale fino ai 69 anni. Tuttavia, le pazienti con un rischio elevato potrebbero dover iniziare prima o sottoporsi a esami più frequenti.
In alcune zone d’Italia, come riportato dal sito dell’AIRC, vengono testati programmi di screening per il cancro al seno che coinvolgono un gruppo più ampio di donne, in particolare quelle tra i 45 e i 49 anni, che vengono invitate a fare la mammografia ogni anno, e quelle fino ai 74 anni che vengono sottoposte al test ogni due anni.
Secondo gli esperti dell’IARC, includere le donne tra i 40 e i 49 anni nella mammografia potrebbe portare a un’ulteriore riduzione della mortalità per il cancro al seno, anche se in modo meno significativo rispetto alla fascia d’età tra i 50 e i 69 anni.
È consigliabile comunque che l’esame clinico del seno – anche noto come visita senologica – da parte di un medico specialista venga eseguito annualmente a partire dai 25 anni.
Esami per prevenire il tumore al colon-retto
Per quanto riguarda il tumore al colon-retto, il test diagnostico più importante è la colonscopia, che consente di visualizzare l’interno di questi organi e di identificare eventuali lesioni precancerose o tumori. L’età a cui eseguire la colonscopia dipende dal rischio individuale e dalle linee guida nazionali, ma in genere viene consigliata a partire dai 50 anni, o prima per le pazienti con una storia familiare di tumore del colon-retto.
Esami per prevenire il tumore al polmone
Per la neoplasia polmonare, la procedura di screening più indicata è la tomografia computerizzata (TC) del torace con bassa dose di radiazioni, che serve per individuare lesioni polmonari anche di piccole dimensioni. Questo esame viene raccomandato soprattutto alle persone fumatrici o ex fumatrici di età compresa tra i 55 e gli 80 anni, che abbiano fumato almeno un pacchetto di sigarette al giorno per almeno 30 anni o due pacchetti al giorno per almeno 15 anni, e che non presentino sintomi respiratori.
Esami per prevenire il tumore all’utero
La prevenzione del tumore all’utero parte dalla citologia cervicale o Pap test, che consiste nella raccolta di cellule del collo dell’utero per individuare eventuali alterazioni o anomalie che possano indicare la presenza di un tumore. In generale, è raccomandabile che questo test venga eseguito a partire dai 25-30 anni di età, con l’indicazione di ripeterlo a cadenza regolare – solitamente ogni 3-5 anni a seconda dell’età e dei risultati precedenti.
Una delle cause più diffuse del tumore al collo dell’utero è l’HPV, o papillomavirus umano, un virus che si trasmette prevalentemente per via sessuale. La maggior parte delle infezioni da HPV sono asintomatiche e si risolvono spontaneamente nel giro di uno o due anni. Tuttavia, in alcune donne il papillomavirus può persistere e causare danni alle cellule del collo dell’utero, portando a una displasia cervicale e, se questa non viene trattata, al cancro. Oltre agli esami di screening, la vaccinazione contro l’HPV è un’importante misura di prevenzione contro il tumore al collo dell’utero, in particolare se effettuata prima che la donna diventi a tutti gli effetti sessualmente attiva.
Esami per prevenire il tumore alla tiroide
Per la diagnosi precoce del tumore alla tiroide, purtroppo, non esiste un programma di screening specifico di massa, ma si possono effettuare esami ecografici o diagnostici sulle persone a rischio o che presentano noduli tiroidei sospetti. Le pazienti a rischio includono quelle con una storia familiare di tumore alla tiroide, che hanno subito una esposizione alla radiazione ionizzante in età infantile o adolescenziale, o con patologie tiroidee pregresse, come il gozzo multinodulare o l’adenoma tiroideo.
Esami per prevenire il tumore all’ovaio
Nella prevenzione del tumore all’ovaio, l’esame diagnostico maggiormente utilizzato è la misurazione del dosaggio del CA-125, una proteina tumorale presente nel sangue. Tuttavia, la presenza di questa proteina non è specifica del tumore ovarico e può manifestarsi anche in altre patologie, come le malattie infiammatorie pelviche o i fibromi uterini.
Per questo motivo, il dosaggio del CA-125 non è considerato un test diagnostico definitivo, ma piuttosto un esame di screening che può aiutare a individuare eventuali sospetti di tumore ovarico, soprattutto in donne ad alto rischio. In caso di risultati anomali, sarà comunque necessario eseguire ulteriori approfondimenti, come l’ecografia transvaginale, la risonanza magnetica o la tomografia computerizzata, e prelevare un campione di tessuto (biopsia) per ottenere una diagnosi definitiva.
Prevenire i tumori femminili con lo stile di vita
Secondo il Codice Europeo contro il cancro, un documento fondamentale promosso dall’IARC e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, corretti stili di vita riducono considerevolmente il rischio di sviluppare tumori. Le regole da adottare riguardano:
- Esercizio fisico. Come ricorda il sito del Ministero della Salute: “influenzando positivamente alcuni ormoni, l’attività fisica diminuisce il rischio di tumore dell’utero e della mammella (nella post menopausa) e, migliorando l’efficienza dell’apparato digerente, protegge dal tumore del colon”. Il consiglio è di svolgere almeno 30 minuti di attività fisica cinque giorni alla settimana, scegliendo in base alle proprie preferenze e al livello di allenamento, ma integrando sia l’esercizio anaerobico che quello aerobico e di tonificazione. Un altro consiglio è quello di non improvvisare, per non rischiare di farsi male e di svolgere errori nell’allenamento che causerebbero stress, nemico della salute.
- Alimentazione. Stando ai dati AIRC, la causa di circa 3 tumori su 10 può essere rintracciata in un’alimentazione scorretta. Il regime alimentare da preferire è sicuramente la dieta mediterranea, basata su cereali integrali, pochi zuccheri, tanta frutta e verdura di stagione. A questo, va aggiunto che è necessario bere molta acqua, non eccedere con la quantità di cibo, il sale e le calorie. il cibo gioca un ruolo fondamentale anche dopo la diagnosi di tumore: in particolare, nell’alimentazione per le donne con tumore al seno è consigliato il consumo quotidiano di cibi ricchi di fibre, evitando, invece, alimenti industriali e inserendo nella dieta un moderato consumo di soia.
- Sane abitudini. Il fumo è completamente da eliminare, in quanto tra i principali responsabili di molti tumori (tra cui polmoni, bocca e vescica), mentre l’alcool va limitato. Sebbene non esista un livello del tutto sicuro di consumo di alcolici, secondo le linee guida dell’OMS, questi dovrebbero essere limitati a non più di una porzione standard – cioè circa 10 grammi di alcol puro, che si trovano in una lattina di birra da 330 ml, in un bicchiere di vino da 150 ml o in un bicchiere di alcolici da 40 ml – al giorno per le donne e non più di due porzioni per gli uomini. Infine è bene fare attenzione anche all’esposizione solare, ricordandosi di non esagerare e di usare le opportune protezioni, per evitare soprattutto i tumori a carico della pelle.
- Screening periodici. Sottoporsi agli esami per la prevenzione dei tumori è fondamentale per tutte le donne a tutte le età. Come abbiamo potuto scoprire in questo articolo, il “ventaglio” di visite disponibili è ampio e non è sempre facile capire quale test diagnostico eseguire e quanto: per aiutarvi, abbiamo redatto un pratico calendario dei controlli medici annuali da svolgere, età per età.
Come abbiamo visto, attraverso alcune buone pratiche si possono ottenere efficaci risultati nella prevenzione per i tumori femminili e migliorare significativamente l’aspettativa e la qualità di vita. Il tema è delicato e importante, per questo ci i rivolgiamo proprio alle donne, invitandole a fare i controlli periodici.
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Articolo scritto con la collaborazione di Elena Rizzo Nervo
3 commenti
dovrei fare la mammografia , ma non sto ricevendo nessun invito da parte della prevenzione SERENA.
Buongiorno Serena, ci scusiamo per il ritardo. Purtroppo, a causa di un piccolo problema tecnico, non riuscivamo a visualizzare le notifiche dei commenti da approvare. Come avrai letto nell’articolo, a ricevere l’invito ad effettuare gli screening gratuiti è chi appartiene ad una fascia anagrafica considerata a rischio. Se non rientri tra queste, nel mese di ottobre hai comunque la possibilità di usufruire della campagna di prevenzione “Nastro Rosa”, portata avanti dalla Lega Nazionale per la Lotta contro i Tumori, che prevede la possibilità di effettuare delle visite senologiche gratuite negli ambulatori LILT.
Seppure in ritardo, speriamo di esserti stati utili. Buona serata e (speriamo) a presto.
gentili sigg.,
Non saprei come iniziare. Mi fa paura solo il pensiero. Ho qualcuno in famiglia di eta’ giovane con 1 tumore all’ipofisi da molto tempo (prima ne aveva anche un cancro alle ovaie sparito in 6 mesi). Lo so da poco tempo e i suoi medici consigliano a tutti in famiglia di fare la prevenzione specifica.
E’ possibile avere un invito con tutti i dettagli e con un elenco delle strutture migliori? grazie per la considerazione