La bella stagione è ormai arrivata, e con lei cresce anche la voglia di trascorrere più tempo all’aria aperta, sia praticando sport, sia semplicemente passeggiando o rilassandosi fuori casa. L’esposizione solare, però, comporta anche alcuni rischi. Di conseguenza è importante proteggere la nostra pelle e far sì che il processo di fotoinvecchiamento della cute non venga inconsapevolmente accelerato.
Vediamo quali sono i rischi a cui andiamo incontro esponendoci al sole senza le adeguate protezioni e come scegliere quella più adatta a noi.
Gli effetti negativi dell’esposizione solare
La pelle rappresenta il punto di contatto tra l’organismo e l’ambiente esterno. Per questa ragione, è costantemente sottoposta a stimoli che possono essere positivi e negativi, e che ne condizionano lo sviluppo e l’invecchiamento. Gli effetti del sole e dei raggi UV artificiali sono stati ampiamente studiati negli ultimi anni, ed è stato dimostrato che una scorretta esposizione solare può comportare danni e patologie di vario genere, anche gravi.
I raggi UV agiscono sui mitocondri, presenti nelle cellule e sul DNA del nucleo: sono i responsabili della respirazione cellulare, e causano alterazioni che determinano la perdita di elasticità della pelle, una minore tonicità e atrofia cutanea. Vediamo, però, in particolare quali sono i rischi che corriamo trascorrendo troppo tempo al sole senza proteggerci adeguatamente.
Fotoinvecchiamento
Il principale rischio che deriva da un’esposizione solare scorretta è il fotoinvecchiamento. Si tratta di un cambiamento della pelle che possiamo riconoscere osservando, anche ad occhio nudo, la differenza tra le parti esposte più spesso al sole e quelle meno esposte. Al di là, però, di un fattore estetico, le conseguenze possono essere più gravi se il nostro fototipo è “debole” – ovvero persone dalla carnagione chiara, occhi azzurri, verdi o grigi, capelli biondi o rossi.
I dermatologi individuano sei fototipi differenti sulla base delle caratteristiche individuali e della reazione della pelle all’esposizione solare. I primi tre, pelle lattea/rossastra, molto chiara e abbastanza chiara, sono quelli considerati “deboli” e che hanno bisogno di una protezione elevata. I soggetti con pelle leggermente scura/olivastra, scura oppure scurissima/nera possono utilizzare prodotti con filtro solare più leggero.
Ci sono, poi, anche altri elementi che condizionano l’invecchiamento della pelle. In primo luogo l’età: è fondamentale prestare attenzione allo stato della cute di bambini e anziani; in secondo luogo, lo stile di vita e il lavoro (chi svolge professioni all’aria aperta è più esposto a eventuali rischi).
Alterazioni pigmentarie
Un altro rischio dell’esposizione solare errata è l’insorgenza di alterazioni pigmentarie. Si tratta di mutamenti del colore della cute, “macchie” più chiare o più scure rispetto al tono naturale della pelle che rappresentano spesso un “difetto” fastidioso per la persona colpita, sebbene si tratti di un problema primariamente estetico.
Elastosi solare
Sotto l’effetto dei raggi UV può accadere che le fibre elastiche della pelle degenerino provocando elastosi solare in soggetti predisposti. Di fatto, si tratta di assottigliamento, perdita di elasticità, aumento delle rughe, generale secchezza e ingiallimento della pelle.
Mutamento dei vasi superficiali
L’esposizione solare scorretta può impattare anche sui vasi sanguigni superficiali della cute: le alterazioni possono dare origine a teleangectasie (ingrossamenti dei vasi sanguigni) o capillari dilatati. Un’ulteriore conseguenza in questo senso può essere la formazione delle cosiddette pseudo cicatrici, imperfezioni cutanee che sembrano in tutto e per tutto cicatrici: non sono però effetto di un taglio ma di un eccesso di esposizione solare non protetta.
Cheratosi solari
Le cheratosi solari, chiamate scientificamente attiniche, sono lesioni cutanee che possono essere provocate dai raggi solari particolarmente forti. Si presentano come squame giallastre aderenti, spesso ruvide, senza altri sintomi connessi, solo in alcuni casi provocano lievi pruriti. Gli esperti sottolineano come sia fondamentale saperle riconoscerle perché sono considerate lesioni precancerose.
Alcuni studi, infatti, suggeriscono che dalle cheratosi solari possano insorgere epiteliomi, escrescenze della pelle potenzialmente cancerose, ma solo raramente maligne. Tuttavia vanno trattati e individuati in tempo, prima che l’intervento chirurgico di rimozione diventi complesso.
Melanoma
La conseguenza più grave di una scorretta esposizione solare è il tumore alla pelle. Secondo i dati dell’AIRTUM (Associazione italiana registri tumori), si tratta del terzo tumore più frequente sia negli uomini che nelle donne under 50. La fascia di età più colpita è quella tra i 45 e i 50 anni, ma si sta velocemente abbassando così come, negli ultimi 10 anni, l’incidenza è sensibilmente cresciuta.
Sebbene il melanoma rappresenti solamente il 5% di tutti i tumori della pelle e una diagnosi precoce consente una guarigione completa nel 95% dei casi, è scientificamente confermato che l’esposizione solare ai raggi UV e, nello specifico, UV-A e UV-B in maniera naturale ed artificiale è una delle cause che provocano il melanoma.
Prestare attenzione all’esposizione solare, da questo punto di vista, rappresenta una fondamentale azione di prevenzione.
Come ridurre i rischi dell’esposizione solare?
Proteggere la propria pelle e occuparsi della cura del viso, soprattutto in estate, sono dunque abitudini che dovremmo assimilare nella nostra routine quotidiana per mantenere il nostro organismo in salute. Una maggiore consapevolezza dei rischi e delle buone abitudini è, infatti, una premessa insostituibile per evitare i danni del sole e godersi una tintarella in salute.
Ricordiamoci, poi, che l’esposizione solare può essere dannosa non solo al mare ma anche in città o in montagna, quindi è fondamentale prestare attenzione alla prevenzione ovunque ci troviamo già a partire dai mesi primaverili.
Quali sono, quindi, le regole fondamentali da seguire?
Scegliere gli orari giusti
Non solo bambini o anziani: tutti dovremmo prestare attenzione all’orologio quando ci esponiamo al sole. Il consiglio è di evitare le ore centrali della giornata, affidandoci anche alle previsioni meteo, che indicano quali sono le fasce orarie in cui è importante cercare l’ombra e il fresco.
Lavarsi con i detergenti delicati
I detergenti che impieghiamo sulla pelle devono rispondere a un’esigenza specifica: non eliminare i fattori di protezione naturali nei confronti degli aggressori esterni, compresi i raggi solari. Per questo motivo, dovremmo scegliere detergenti con queste caratteristiche:
- corretto pH: qualunque prodotto applicato sulla pelle dovrebbe avere un pH compreso tra 4,2 e 5,6, per non danneggiarla;
- poco schiumogeni;
- a base di sostanze naturali di ottima qualità.
Individuare la giusta crema protettiva
Esposizione solare sì, ma protetta. Per tutelarci al meglio è fondamentale scegliere e utilizzare con costanza una crema solare a fattore di protezione medio o alto, soprattutto per chi trascorre molto tempo sotto al sole oppure per i soggetti con fototipo debole.
La crema, inoltre, va applicata più volte al giorno – anche ogni due ore se sudiamo molto o trascorriamo molto tempo in acqua, al mare o in piscina. Non dobbiamo, inoltre, preoccuparci di “risparmiare” nelle dosi, che devono essere generose.
Attenzione all’alimentazione
Una corretta alimentazione è fondamentale per affrontare anche gli effetti del caldo sulle malattie cardiovascolari. Non solo: per avere un colorito uniforme, ma soprattutto per mantenere la pelle sana, è importante proteggerla correttamente anche attraverso ciò che portiamo a tavola. Quando si parla di esposizione solare, dunque, possiamo seguire la “regola” del piatto arcobaleno: più verdure (di più colori) riusciamo a portare nel piatto, più stiamo andando nella direzione corretta.
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