Età cronologica, biologica e psicologica
Dopo i 65 anni si parla tradizionalmente di “terza età”, sebbene di recente la soglia sia stata portata ai 75 dalla Società italiana di gerontologia e geriatria (SIGG). Al di là dei numeri, dobbiamo tenere conto, però, che l’età può essere misurata in maniera diversa e, in termini di salute, possiamo parlare di:
- età cronologica, che si basa solo sul passaggio del tempo ed è quella indicata dagli anni.
- età biologica, riferita ai cambiamenti che avvengono nell’organismo con l’invecchiamento.
- età psicologica, basata su come le persone agiscono e si sentono.
Non tutte le persone che hanno la stessa età cronologica sono accomunate anche dagli altri due aspetti: le condizioni di salute e i cambiamenti dell’organismo, infatti, così come l’atteggiamento mentale e le aspettative per il futuro, sono influenzate molto più dallo stile di vita e dalla presenza di eventuali malattie e disturbi, che dagli anni effettivi vissuti. Due persone di 65 anni – di cui una attività fisica, lavora e pratica dei passatempi, e l’altra no – avranno probabilmente in comune la sola età cronologica.
Le malattie più comuni tra gli anziani
La popolazione italiana è una delle più anziane (nelle statistiche mondiale, siamo al secondo posto dopo il Giappone) e l’invecchiamento porta ad avere un numero maggiore di persone che soffrono di patologie croniche e degenerative. Come messo in luce da PASSI d’Argento, un progetto dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) che ha raccolto i dati nel quadriennio 2016-2019, circa 6 ultra 65enni su 10, nel corso della vita, hanno sofferto di una patologia, tra cui insufficienza renale, bronchite cronica, enfisema, insufficienza respiratoria, asma bronchiale, ictus o ischemia cerebrale, diabete, infarto del miocardio, ischemia cardiaca o malattia delle coronarie e altre malattie del cuore.
Molte persone, inoltre, dopo i 65 anni soffrono contemporaneamente di più patologie, per esempio cardiopatie e malattie respiratorie croniche come la broncopatia cronica ostruttiva. Patologie meno frequenti sono le epatopatie croniche, le malattie neurologiche di tipo degenerativo (aterosclerosi, demenze senili, Malattia di Parkinson).
Infine, nella popolazione anziana è elevata anche l’incidenza di alcuni tumori: secondo i dati dell’AIRC (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), infatti, il 64% dei circa 365.000 nuovi casi di tumore registrati ogni anno in Italia riguarda persone sopra i 65 anni.

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Cataratta, glaucoma e le patologie della vista più frequenti negli anziani
La vista si riduce progressivamente con l’avanzare dell’età, e questo accade fisiologicamente. Tuttavia, negli anziani, possono manifestarsi anche delle patologie che riguardano gli occhi, in particolare la cataratta, il glaucoma, la maculopatia degenerativa senile e la retinopatia diabetica.
La cataratta è una degenerazione del cristallino, che si trova all’interno dell’occhio ed è una sorta di lente naturale con cui vengono messe a fuoco le immagini sulla retina. Questa patologia si risolve generalmente grazia all’intervento chirurgico.
Il glaucoma, invece, è dovuto ai danni del nervo ottico che ne pregiudicano la funzionalità, arrivando a causare anche la perdita della vista.
La maculopatia degenerativa senile colpisce la macula, la porzione centrale della retina. La perdita di funzionalità porta a una diminuzione progressiva della visione centrale, che può essere controllata attraverso farmaci, sebbene non esista una vera e propria cura per questa patologia.
La retinopatia diabetica, infine, è una manifestazione secondaria del diabete. Anche in questo caso è la retina a essere colpita, con una riduzione progressiva della vista, che in genere si manifesta in entrambi gli occhi.Deve essere trattata nel modo adeguato, perché la cecità che a volte determina può essere irreversibile.

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L’aspettativa di vita: quali sono i fattori che la influenzano?
L’aspettativa di vita media è aumentata nel corso degli anni, in particolare dalla seconda metà del Novecento in poi. Oggi, in Italia, è di 83,5 anni. L’età massima che è possibile raggiungere, tuttavia, non ha subito così tanti cambiamenti, poiché, biologicamente, pur tenendo conto di tutti i progressi della scienza, i casi di ultracentenari restano limitati. La genetica, in questo, gioca un ruolo importante, poiché la propensione a sviluppare o meno un disturbo, così come il poter vivere fino a un’età molto avanzata (oltre i 100 anni), sono caratteristiche ereditarie.
Oltre a questo, però, bisogna sempre ricordare che molte patologie che si possono prevenire con uno stile di vita sano: scongiurare il rischio che si manifestino contribuisce ad allungare la speranza di vita. Conoscere gli fattori che la influenzano, infatti, è utile per comprendere meglio quali abitudini quotidiane contrastano l’invecchiamento e quali cambiamenti possiamo apportare in molti aspetti dell’esistenza:
- fumo, droghe e alcol andrebbero sempre evitati, poiché la loro assunzione può aumentare le possibilità di sviluppare alcuni tipi di tumore, come quello al colon-retto, esofago e laringe;
- sovrappeso e obesità accrescono il rischio cardiovascolare, ma anche di malattie come il diabete. Praticare quindi attività fisica, mangiare cibi naturali e non abusare di grassi sono azioni che aiutano a mantenere in salute l’organismo, anche con il passare degli anni.
- l’esposizione a tossine e inquinanti ambientali può ridurre l’aspettativa di vita, per questo è bene conoscere quali sono i pericoli, in questo senso, dei luoghi in cui si vive, e agire di conseguenza, quando possibile.

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Invecchiare in buona salute e prevenire le patologie
Il movimento, l’alimentazione e lo stile di vita permettono di rallentare il processo fisiologico di invecchiamento e tutto ciò che comporta. Anche l’aspetto mentale, però, è importantissimo. Una mente attiva, infatti, contribuisce a sentirsi giovani, ma è anche un aiuto contro il decadimento cognitivo. Si parla, non a caso, di ginnastica mentale, in riferimento a esercizi che possono tenere in allenamento il cervello e la memoria, per esempio memorizzare i nomi o i numeri di telefono.
Altri due passi fondamentale riguardano la cura delle patologie dopo la loro comparsa e la loro prevenzione. È sempre bene, infatti, non trascurare malattie dalle quali si può guarire completamente, il che aiuta ad aumentare l’aspettativa di vita. Sottoporsi a periodici controlli medici dopo i 60 anni, inoltre, è il modo migliore per tenere sotto controllo lo stato di salute: esami di routine, ad esempio la misurazione della pressione sanguigna o le analisi del sangue, così come la visita cardiologica, possono fare la differenza e permettere di individuare precocemente un disturbo.
La salute è un bene prezioso che diventa ancor più importante preservare quando si entra a far parte della fascia over 65. Ecco perché UniSalute mette a disposizione soluzioni assicurative specifiche per gli anziani, come UniSalute Over 65. Questa polizza permette di scegliere una volta all’anno, un programma di prevenzione a scelta tra tre pacchetti: cardiovascolare, oncologico e dermatologico. UniSalute Over65 include anche il servizio per verificare la presenza di sindrome metabolica, così come l’accesso a prestazioni a tariffe agevolate presso le strutture sanitarie convenzionate con UniSalute.
Fonti:
ail.it
epicentro.iss.it
msdmanuals.com
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