Obesità, un’emergenza sanitaria globale
Nel 2013, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, più del 50% della popolazione europea adulta si trovava in condizione di sovrappeso, mentre il tasso di obesità sfiorava il 20%. Preoccupanti anche i dati riguardo all’obesità infantile che, tra il 1990 e il 2008, è cresciuta in maniera costante. A tal proposito, l’OMS mette in guardia: ben il 60% dei bimbi che in età scolare soffrono di questo disturbo manterrà questa condizione anche nella prima età adulta.
Sono molti i fattori che possono causare sovrappeso e obesità: condizioni socio-economiche e culturali, una dieta non equilibrata e non sana, l’assenza di attività fisica e motoria, ma anche problemi di tipo psicologico che portano alcune persone a trovare conforto o sfogo nel cibo. È, però, fondamentale agire e non subire questa situazione, poiché l’obesità è una patologia che modifica il nostro organismo, determinando conseguenze anche gravi.
Sovrappeso e obesità: le conseguenze
“È bene essere chiari fin da subito – introduce il dottor Arcidiacono – in ambito medico, si parla di obesità quando si rileva un Body Mass Index (BMI) superiore a 30. Inoltre, da professionisti, poniamo l’attenzione anche sulla localizzazione del grasso: particolarmente pericolosi, infatti, sono i depositi viscerali a livello dell’addome”. Altrettanto importanti sono alcune informazioni come i livelli di glicemia, colesterolo e trigliceridi, riscontrabili tramite una semplice analisi del sangue, che spesso sono alterati in presenza di sovrappeso e obesità.
Malattie cardiovascolari e diabete
Sono molti gli studi scientifici che hanno rilevato una connessione tra obesità e malattie cardiovascolari, in particolare cardiopatie ischemiche e ictus, ma anche diabete di tipo 2. “Ciò accade – spiega Arcidiacono – in primo luogo poiché, nei soggetti obesi, il sovrappeso tende ad aumentare la pressione arteriosa. In secondo luogo, perché l’eccesso ponderale può portare l’organismo a modificare alcuni parametri fisiologici, determinando la resistenza all’insulina, l’aumento della placca aterosclerotica, l’aumento della pressione arteriosa, affaticando così il cuore.” Mano a mano che poi questa condizione si cronicizza, spiega il dietista, aumenta la pressione del sistema circolatorio che può arrivare al collasso.
“L’obesità rappresenta, dunque – conclude il medico – un concreto fattore di rischio per questo tipo di patologie che, è bene ricordarlo, sono tra quelle che in Italia e in Europa provocano il numero maggiore di morti. Prevenire sovrappeso e obesità dovrebbe essere quindi una priorità assoluta per vivere in salute.”
Disturbi respiratori, affaticamento del fegato e dolori
Oltre a rappresentare un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, l’obesità incide negativamente anche sulla qualità del sonno: “non sono rari disturbi respiratori come le apnee notturne, determinate dal fatto che il grasso tende a pesare sui polmoni. Non soltanto: molto spesso la persona che ne soffre non ne è consapevole. Si rende conto, piuttosto di uno stato di stanchezza continua, connesso a colpi di sonno, ma spesso non riesce ad individuarne la causa.”
Se la massa grassa in eccesso nell’area polmonare, può portare a questo tipo di disturbo respiratorio, quella concentrata nell’area addominale, può provocare la steatosi epatica, uno stato di infiammazione del fegato che non riesce ad espletare le proprie funzioni depurative e metaboliche. Ma anche a continui dolori articolari che condizionano le capacità motorie.
Obesità come fattore di rischio per i tumori?
È stato riscontrato, e confermato da alcuni studi recenti, come sovrappeso e obesità rappresentino un fattore di rischio per vari tipi di tumore come quello al colon-retto o allo stomaco. “Ciò è valido potenzialmente per tutti i tipi di cancro. Queste patologie, infatti, soprattutto se cronicizzate, – spiega il dietista – poiché la sovralimentazione porta ad un’eccessiva disponibilità energetica che, a sua volta, favorisce uno stato di proliferazione cellulare, per cui può stimolare lo sviluppo di un tumore, soprattutto nei soggetti già predisposti.”
Un peggioramento della qualità della vita
“È importante sottolineare – continua l’intervistato – come sovrappeso e, soprattutto, obesità abbiano un impatto non soltanto sull’aspettativa di vita, ma anche sulla qualità della stessa.” Il dietista ci spiega infatti che attività quotidiane come andare al cinema o viaggiare possono diventare più complicate e questo, in alcuni casi, può condurre a disturbi psicologici come la bassa autostima, la tendenza ad evitare i contatti sociali, una visione negativa della propria immagine corporea.
Altri problemi seri, sempre guardando alla qualità della vita, possono riguardare la funzionalità degli organi, compromessa dall’eccesso di peso patologico. Infatti, non sempre si è consapevoli che “il grasso che noi possiamo vedere dall’esterno rappresenta circa il 50% di quello totale. La percentuale all’interno del nostro organismo si deposita attorno ad alcuni organi, ostacolandone o modificandone la funzionalità, andando così a compromettere la salute dell’intero organismo.”
Ciascuna persona, è importante ricordarlo, reagisce al sovrappeso e all’obesità in maniera soggettiva. Ciò che, invece, è scientificamente provato è che l’eccesso ponderale rappresenta un fattore di rischio concreto per tutte queste condizioni che, come abbiamo visto, abbracciano molti ambiti differenti della salute e della vita quotidiana.
La strada per la prevenzione e, in parte, per la cura è segnata: dieta salutare, movimento e un monitoraggio costante dei parametri di funzionamento dell’organismo. Un supporto, da questo punto di vista, è rappresentato dalla sanità integrativa: i piani individuali di UniSalute, per esempio, sono studiati proprio per rispondere alle esigenze specifiche di ciascuno, con l’impegno di tutelare la salute a 360° e migliorare lo stile di vita, agendo così per prevenire sovrappeso e obesità, ma soprattutto le loro conseguenze. Le conoscevate?
Nessun commento