Le donne che stanno vivendo o che hanno vissuto una gravidanza si saranno quasi certamente imbattute in alcune credenze legate a questa condizione: magari si sono sentite dire che è necessario “mangiare per due”, dato che portano un’altra vita in grembo, che devono assolutamente liberarsi del gatto che vive con loro, in quanto veicolo di pericolose malattie, o che non possono avere rapporti sessuali durante questo periodo.
Di sicuro, le dicerie sulla maternità sono davvero numerose, di cui molte tramandate da tantissimo tempo: forse è proprio per questo che vengono ritenute fondate, spesso a prescindere dal fatto che siano state verificate o meno. Con questo articolo abbiamo quindi deciso di passare in rassegna 10 falsi miti sulla gravidanza, per vivere la dolce attesa con più consapevolezza (e qualche ansia in meno).
La forma della pancia rivela il sesso del bambino
Secondo la tradizione popolare, esistono diversi modi per conoscere il sesso del nascituro. Uno di questi – chiaramente privo di rilevanza scientifica – riguarda l’uso di un pendolo o di un anello appartenente alla donna incinta, che andrebbe fatto dondolare sul pancione: in base alla direzione del moto oscillatorio, si potrebbe predire se si tratta di un maschio o di una femmina.
Altro sistema consiste nell’osservare la forma della pancia: se tondeggiante, si tratterebbe di una bimba, se più a punta un maschietto. Nonostante la popolarità di questa teoria, non ci sono fondamenti di tipo scientifico che la supportino, per cui è un mito da sfatare. La forma della pancione, infatti, secondo gli esperti, è legata a fattori come la struttura fisica della donna e la posizione del bambino, non al sesso del piccolo.
Una donna incinta deve mangiare per due
Un’altra credenza abbastanza diffusa vuole che la donna incinta debba mangiare per due persone. Questa convinzione, risalente al dopoguerra, è da sfatare: durante la gravidanza, infatti, c’è solo un lieve incremento del fabbisogno di energia giornaliera che si traduce – secondo le indicazioni del Ministero della Salute – in 350 kcal in più al giorno, durante il secondo trimestre, e in 460 kcal in più al giorno nel terzo trimestre.
L’aumento di peso suggerito, comunque, dipende da quello che aveva la donna prima della gravidanza, quindi ogni caso va valutato singolarmente.
Seguire una sana alimentazione quando si è incinta è molto importante, in quanto gioca un ruolo fondamentale sulla salute della donna, su quella del nascituro e sull’andamento della gravidanza. Non esagerare con le porzioni, in particolare, permette di evitare un aumento di peso che può portare a problematiche come l’ipertensione e il diabete gestazionale, ad esempio.
Le voglie di cibo: se non si assecondano causano macchie sulla pelle
Non mancano le dicerie popolari legate alle cosiddette “voglie”, ossia il forte desiderio di alcuni cibi che spesso le donne in gravidanza sperimentano.
Il primo mito da sfatare è che non sono legate a specifici bisogni nutrizionali della futura mamma. Il secondo è che non sono correlate nemmeno alle voglie che appaiono sul corpo, termine con cui, nel linguaggio comune, si fa riferimento a macchie sulla pelle (di bambini e adulti) spesso presenti sin dalla nascita. Il nome deriva proprio dalla diffusa credenza secondo cui questi inestetismi sarebbero causati dai desideri alimentari insoddisfatti della gestante.
Fare sesso in gravidanza è pericoloso
I rapporti sessuali rappresentano spesso un argomento tabù durante la gravidanza, soprattutto a causa della convinzione che possano comportare un rischio per il nascituro. Anche questo, però, è un mito da sfatare: è infatti possibile fare sesso quando la donna è incinta, anzi può essere molto benefico per l’equilibrio psicologico della coppia. Non è stato dimostrato che questo arrechi danni al feto, per cui i rapporti sessuali in gravidanza sono considerati sicuri, salvo specifici casi particolari come il rischio di travaglio pretermine o problemi alla placenta. In ogni caso, sarà il medico a fornire indicazioni precise caso per caso, suggerendo alla donna come comportarsi in base alle sue condizioni.
Le nausee si presentano solo al mattino
Sebbene siano comuni soprattutto al mattino, le nausee in gravidanza possono verificarsi anche in altri momenti del giorno e della notte, e non solo al risveglio, come spesso si crede. Non sono ancora pienamente chiare le cause di questa manifestazione, ma sembra che giochino un ruolo rilevante i cambiamenti ormonali che avvengono durante la gestazione.
Se la mamma ha bruciore di stomaco significa che il bambino avrà i capelli lunghi
Secondo un’altra credenza popolare, il bruciore di stomaco in gravidanza è dovuto al fatto che il bambino ha i capelli lunghi. In effetti esiste un piccolo studio, effettuato da Johns Hopkins Medical Institutions e pubblicato su Birth nel 2006, secondo il quale ci sarebbe una connessione tra la gravità del bruciore allo stomaco e la quantità di capelli del nascituro. Tuttavia, si è trattato di una ricerca di piccole dimensioni che da sola, come spiega University of Utah Health, non dimostra un rapporto causa-effetto: è più probabile che gli ormoni della gravidanza abbiano, oltre a un effetto di rilassamento sullo sfintere esofageo (che può causare bruciore di stomaco), anche un ruolo nella crescita dei capelli del piccolo.
Le donne in gravidanza non dovrebbero tenere un gatto in casa
Quest’affermazione non deriva da un mito popolare, ma da una malattia che il gatto, effettivamente, può trasmettere all’uomo: la toxoplasmosi. Questa patologia infettiva – causata dal Toxoplasma gondii, un protozoo parassita – può colpire sia gli animali che l’uomo e, se contratta in gravidanza, può avere conseguenze gravi sul feto.
In che modo il gatto veicola la toxoplasmosi? Se il felino si ciba di carne cruda infetta, o mangia animali come topi e uccelli che, a loro volta sono portatori del parassita, nel suo apparato digerente si duplicheranno le uova di Toxoplasma, che saranno poi espulse tramite le feci (sono quindi queste ultime il possibile mezzo di trasmissione).
Il rischio nasce nel momento in cui le mani entrano in contatto con il materiale infettato e poi vengono portate alla bocca (ad esempio, si pulisce la lettiera e non ci si lava bene le mani). Tuttavia, è raro che si contragga la malattia a causa di questo animale. Un gatto domestico, infatti – in particolare se vive esclusivamente in casa e segue un’alimentazione per gatti corretta – difficilmente andrà incontro all’infezione. Inoltre, basterà seguire una serie di accortezze per prevenire un possibile contagio:
- è bene che non sia la donna incinta a occuparsi della pulizia della lettiera, ma un altro membro della famiglia. Qualora se ne occupasse lei, dovrà indossare dei guanti.
- Le feci del gatto vanno pulite ogni giorno: le uova di Toxoplasma diventano infettive dopo circa due o tre giorni, per cui eliminarle quotidianamente è fondamentale.
- Il felino andrebbe alimentato con cibi ben cotti o in scatola.
- La futura mamma dovrebbe indossare dei guanti per fare giardinaggio, onde evitare di entrare in contatto con possibili escrementi di gatto presenti nel terreno.
Ricordiamo, inoltre, che la prevenzione della toxoplasmosi passa soprattutto da una particolare attenzione agli alimenti, specialmente alla carne cruda e alla frutta e verdura crude, che vanno lavate molto bene prima di consumarle.
Le donne incinte non devono indossare cinture di sicurezza
Altro importante mito da smentire è quello per cui le donne in dolce attesa possono stare in auto senza cinture. Queste ultime, infatti, vanno allacciate anche in gravidanza, in quanto rappresentano la migliore garanzia di sicurezza per la madre e per il bambino, come sostiene anche ACI (Automobile Club Italia). L’articolo 172 del codice della strada non esonera le future mamme dal loro utilizzo, ma solo coloro che presentano un certificato medico secondo cui sussistono particolari condizioni di rischio legate all’uso della cintura.
Quest’ultima, naturalmente, andrà indossata in modo corretto, quindi facendo passare le fasce al di sopra e al di sotto del pancione: la fascia orizzontale dovrebbe essere posizionata in basso, sotto la pancia, in modo che non faccia pressione sul bambino, mentre quella diagonale dovrebbe partire dalla spalla e passare in mezzo ai seni per essere collocata nel modo giusto.
Meglio evitare l’attività fisica in gravidanza
Generalmente, in realtà, non ci sono controindicazioni nel praticare attività fisica quando si aspetta un bambino, se la donna è in salute e la gravidanza prosegue senza problemi. Sono numerosi, infatti, i benefici del movimento, tra cui evitare un eccessivo aumento di peso, ridurre la stipsi, il mal di schiena, contrastare i problemi di circolazione e di postura, per fare degli esempi. In ogni caso, è bene chiedere prima parere al proprio medico, ed evitare di esagerare o fare sforzi eccessivi.
Gli esperti consigliano soprattutto l’attività aerobica con 30-40 minuti di esercizio a bassa intensità ogni giorno, prediligendo la camminata, la cyclette o il nuoto. Da evitare, invece, gli sport da contatto, violenti, che portano il rischio di cadute o di urti alla pancia.
La birra fa latte
Chiudiamo questa carrellata di miti sulla gravidanza con una tra i più famosi detti popolari sulla maternità e l’allattamento: bere birra favorisce la produzione di latte materno. In realtà, come si può immaginare, si tratta di una falsa credenza. Gli alcolici, infatti, vanno assolutamente evitati sia durante la gestazione sia mentre si allatta. Come spiega l’Istituto Superiore di Sanità, il modo migliore per produrre latte è allattare il bambino con frequenza e regolarità, soprattutto perché è la suzione stessa del neonato che ha una funzione stimolante in tal senso.
Come abbiamo visto, una delle prescrizioni più importanti per le donne incinte è seguire uno stile di vita sano, che comprenda del movimento ma anche una corretta alimentazione. Si tratta di indicazioni valide sempre, anche in altre fasi della vita, perché è proprio grazie a queste buone abitudini che è possibile prevenire problemi e disturbi di vario genere, come le malattie cardiovascolari.
A questo proposito, UniSalute mette a disposizione UniSalute Mamma, la polizza sanitaria che offre una serie di prestazioni gratuite, come visite ginecologiche ed esami di laboratorio, l’accesso a trattamenti fisioterapici dopo il parto e la tutela del neonato in caso di ricovero per la correzione di malformazioni congenite, oltre che una serie di servizi esclusivi: videoconsulti specialistici, un corso di primo soccorso pediatrico e visite ed esami specialistici a tariffe agevolate.
Fonti
pregnancybirthbaby.org.au
health.clevelandclinic.org
bimbi.santagostino.it
issalute.it
salute.gov.it
aad.org
uppa.it
mayoclinic.org
humanitas-sanpiox.it
humanitasalute.it
healthcare.utah.edu
fondazioneveronesi.it
aci.it
1 commento
Tutte cose che ho sentito durante le mie due gravidanze, anche io non credevo alle “voglie”, ma in entrambi i casi ho toccato con mano che sono vere e non con solo credenze popolari.