Per comprendere qual è il ruolo delle vitamine per i bambini e cosa comporta una eventuale carenza nella loro dieta, abbiamo intervistato il professor Giovanni Corsello, Ordinario di Pediatria all’Università di Palermo ed ex presidente della Società Italiana Pediatria.
Il ruolo delle vitamine per i bambini: perché sono importanti
Le vitamine per i bambini hanno un ruolo fondamentale perché consentono una piena funzionalità e sviluppo dell’organismo. Esse agiscono su molti organi e apparati differenti e, soprattutto, sono sostanze, come gli altri nutrienti, che il corpo umano non è capace di sintetizzare da solo. Questa è la ragione per cui dobbiamo assumerle dall’esterno, principalmente attraverso gli alimenti oppure, soltanto nei casi in cui sia il medico ad indicarlo, grazie ad altre fonti di integrazione.
“Che si trovino nel sangue, nel sistema nervoso, muscolare, nel fegato oppure nei reni – spiega il professor Corsello – tutte le cellule dell’organismo hanno bisogno di questi piccoli integratori che garantiscono il funzionamento del metabolismo cellulare.”
I bambini, ancor più degli adulti, hanno particolare necessità delle vitamine perché il loro metabolismo è più intenso, sono in fase di crescita e hanno bisogno di una maggior quantità di alcune sostanze che li aiutino nello sviluppo. “Di fatto sono anche più fragili, per cui hanno bisogno dell’integrazione delle vitamine nella dieta.” E non facciamo riferimento ad un’aggiunta farmacologica, ma innanzitutto ad un piano alimentare che sia ricco di questi micronutrienti.
A cosa servono le vitamine?
Ogni vitamina svolge diverse funzioni e opera su più cellule. “Sono un vero e proprio cardine dell’alimentazione – aggiunge il pediatra – perché molto spesso lavorano in sintonia con alcuni minerali come ferro, zinco, calcio, fosforo, realizzando un’azione combinata che garantisce una buona funzionalità dei vari organi e apparati.”
Attualmente sono 13 le vitamine riconosciute:
- Vitamina A
- Vitamina B1
- Vitamina B2
- Vitamina B3
- Vitamina B5
- Vitamina B6
- Vitamina B7
- Vitamina B9
- Vitamina B12
- Vitamina C
- Vitamina D
- Vitamina E
- Vitamina K.
Vediamo, dunque, sono le funzioni delle principali vitamine e come garantirne un corretto apporto nei bambini.
Vitamina D, fondamentale sin dal latte materno
“La vitamina D – spiega il professor Corsello – si trova già nel latte materno ed è fondamentale per l’assorbimento del calcio, del fosforo a livello intestinale e per la deposizione a livello delle ossa.” Garantisce il corretto accrescimento e sviluppo osseo, che resterà in eredità ai bambini durante tutta l’età evolutiva fino a quella adulta: “la quantità e qualità di questo micronutriente nei primi anni di vita, condiziona l’integrità della struttura scheletrica nelle età successive.” L’intervistato aggiunge che la vitamina D interviene anche in altri meccanismi come al livello del sistema immunitario, aiutando l’organismo a resistere.
Vitamine del gruppo B a supporto del metabolismo energetico
Nonostante si differenzino in varie tipologie, consideriamo le vitamine del gruppo B nel loro complesso e l’intervistato spiega come servano a garantire il corretto metabolismo energetico delle cellule del sangue, ma non soltanto. “Se nell’organismo non ce n’è a sufficienza, Ie cellule funzionano male con maggiore lentezza, quindi l’organismo ha una minor capacità di resistere alle infezioni o di rinnovare le mucose o le cellule della pelle che si sfidano.” È così che possono comparire delle anemie che sono espressione di questa difficoltà dell’organismo di rigenerare i tessuti determinata da una carenza vitaminica.
Vitamina B12 sin dalla gravidanza per tutelare il cervello
Proprio da questo punto di vista, è fondamentale la vitamina B12 che che favorisce e garantisce lo sviluppo del midollo osseo, da cui è determinato il patrimonio di globuli rossi e bianchi e, di conseguenza, l’intero sistema di spostamento e gestione dell’ossigeno, vitale per la sopravvivenza. “Inoltre le vitamine B12, che assumiamo attraverso vari tipi di alimenti dal latte materno fino a cibi di origine vegetale e animale, interagiscono anche con il funzionamento di alcuni gruppi di neuroni”. Un dettaglio fondamentale, come spiega il professor Corsello: “anche la mamma, durante gravidanza e allattamento, deve essere adeguata in termini di apporto di questa vitamina, la cui carenza può causare problemi neurologici anche gravi.”
Un supporto per il sistema immunitario con la vitamina C
“La vitamina C, invece, protegge le cellule dall’ossidazione, ovvero da un danno che può essere provocato da sostanze esterne. È un vero e proprio meccanismo di protezione di cui le cellule hanno bisogno per evitare che vengano più rapidamente eliminate al contatto con altri agenti.”
Pelle, occhi, coagulazione del sangue e le altre funzioni vitaminiche
Infine, la vitamina K è, per esempio, importante per favorire una corretta coagulazione del sangue che, in caso di carenza nelle prime epoche della vita, può dare origine a un rischio di emorragie.
Le vitamina A e E sono, invece, fondamentali per l’integrità della cute e della pelle, nonché del fegato: “un apporto inadeguato, aggiunge l’intervistato, può favorire l’emergere di una patologia a livello cutaneo, di infezioni e disturbi anche nella funzionalità epatica.”
Nel complesso, tutte le vitamine hanno un ruolo di protezione globale dell’organismo che, soprattutto nell’infanzia, non può essere sottovalutato.
Carenza di vitamine nei bambini: cosa comporta?
Proprio perché sono così importanti, chiediamo al professor Corsello di approfondire le possibili conseguenze di una mancanza di vitamine, che non è una possibilità così rara al giorno d’oggi anche in Italia. “Nei primi anni di vita, esistono dei rischi di carenze nutrizionali che spesso possono passare inosservati. Ci sorprende scoprire che un bambino che ingerisce anche troppe calorie al giorno possa non avere nutrienti a sufficienza, ma è così. Viviamo il paradosso di avere bambini in sovrappeso o a rischio di obesità che hanno delle carenze di ferro oppure di vitamine, in particolare quelle del gruppo B e la C.”
Le conseguenze possono essere di vario tipo e dipendono dal tipo di vitamina che risulta carente nell’organismo:
- quadri di rachitismo
- ritardo di ossificazione
- ossa fragili
- infezioni ricorrenti
- crescita rallentata
- anemie
- patologie respiratorie ricorrenti.
“Queste infezioni che si ripetono sono piuttosto frequenti e preoccupanti – aggiunge l’intervistato – perché molti bambini, nei primi anni di vita, soprattutto nei mesi invernali e in occasione di contesti epidemici peculiari come gli asili nido o le scuole, vanno incontro a infezioni con una probabilità maggiore. Se c’è una carenza vitaminica, l’organismo è più suscettibile e i meccanismi di difesa sono meno efficienti. Il risultato è che le infezioni possono essere più gravi e più frequenti.”
Esistono, poi, dei casi nei quali la carenza di una determinata vitamina è prevedibile ed è, quindi, importante conoscerli per prevenirli. Il pediatra fa riferimento, per esempio, ai bambini nati prematuri che hanno bisogno di più vitamina C, D e E rispetto agli altri neonati. “Esse servono per favorire un maggior deposito di calcio e fosforo nelle ossa, che normalmente avviene in grande prevalenza nell’ultimo trimestre della gravidanza, proprio quello che viene a mancare con un parto anticipato.” Recuperare questa carenza è possibile: il pediatra suggerisce, per esempio, che per tutto il primo anno di vita le unità di vitamina D somministrate al bambino siano raddoppiate rispetto agli altri.
“Un altro caso in cui è necessaria un’integrazione è quello dei gemelli, oppure dei bambini che non possono essere allattati a lungo”. Sarà il pediatra curante a monitorare la situazione e fornire ai genitori dei consigli adatti al miglior sviluppo dei propri figli.
Come assicurare il corretto apporto di vitamine per i bambini
Evitare una carenza vitaminica e le sue possibili conseguenze, che abbiamo visto, è un’esigenza fondamentale a cui è possibile rispondere in due modi. Da un lato, infatti, il dottor Corsello pone l’attenzione su un adeguato controllo dell’alimentazione, stimolando i genitori ad assicurarsi che il bambino faccia dei pasti in linea con i suoi fabbisogni nutrizionali. Dall’altro ci sono dei casi di carenza documentata per cui il pediatra curante può proporre un’aggiunta specifica per un dato periodo di tempo.
“La questione che più mi sta a cuore, quando si parla di educazione alimentare, è la prevenzione: trovo fondamentale condividere con il pediatra la necessità che i bambini nei primi anni di vita seguano un’alimentazione adeguata sia come quantità che come qualità.” Un equilibrio che si realizza in un’alimentazione onnicomprensiva, che includa alimenti di origine vegetale e alimenti di origine animale. “Anche perché – precisa l’intervistato – le proteine sono ovunque!”
Il professor Corsello pone l’attenzione sull’importanza di abituare i bambini sin da piccoli a mangiare alimenti di origine vegetale che devono essere presenti sin dallo svezzamento attraverso frutta e ortaggi e, successivamente, con i legumi. “Ciò non può sostituire anche la somministrazione di cibi di origine animale: carne, latticini e, più tardi durante lo svezzamento, anche pesce e uova perché l’integrazione serve a garantire l’adeguata assunzione dei nutrienti che servono ad un organismo in rapida crescita.” Altrettanto importante è prestare attenzione alla sicurezza degli alimenti che vengono forniti ai bambini: la presenza, infatti, di sostanze inquinanti può avere un effetto tossico o di inibizione della funzione di alcuni micronutrienti.
Come anticipato, le vitamine si trovano in tutti gli alimenti: alcune di più nei cibi di origine vegetale, altri di più in cibi di origine animale. “È vero che la vitamina C, per esempio, si trova prevalentemente nella frutta e nei vegetali freschi, ma questi alimenti sono cruciali per la dieta dei bambini perché le fibre vegetali favoriscono lo sviluppo flora microbica, quello che viene chiamato microbiota intestinale, importante perché modula l’assorbimento dei nutrienti, favorisce la motilità e l maturazione della mucosa intestinale, migliorando globalmente la nutrizione.” Questa funzione che viene definita “effetto probiotico” è sempre più importante perché esistono diversi studi che dimostrano come migliori la risposta immunitaria e riduca il rischio di sviluppare malattie croniche come obesità, diabete, malattie cardiovascolari.
Sono molti i fattori che, insieme, contribuiscono a una crescita in salute dei bambini. “La corretta alimentazione va abbinata con l’attività motoria precoce e quotidiana, già dall’età prescolare se possibile”, conclude il professor Corsello. Muoversi favorisce il metabolismo protettivo, contrasta la tendenza all’accumulo, ed parte integrante di una strategia di salute applicata da tutta la famiglia. Questo è lo stesso approccio che ha portato UniSalute a proporre due polizze sanitarie dal chiamate Protezione Famiglia, l’una per gli adulti e l’altra per i bambini e i ragazzi dai 4 ai 17 anni. Quest’ultima, in particolare, è pensata per accompagnare i bambini in questa delicata fase di crescita sia dal punto di vista alimentare che, più globalmente, nello stile di vita. Ciò attraverso controlli gratuiti, percorsi di consulenza e dieta, trattamenti fisioterapici inclusi in caso di infortunio. Sapete già cosa copre?
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