Da genitori, è sempre bene mantenere alta la guardia ed essere in grado di distinguere i disturbi da raffreddamento da quelli di carattere virale. Tra questi, uno dei più diffusi è certamente l’influenza, soprattutto nel periodo autunnale e invernale. Vediamo insieme come riconoscerne i sintomi, per non confonderla con altre forme batteriche, e come prevenire i malanni stagionali nei bambini.
L’influenza nei bambini: cosa c’è da sapere
L’influenza è una delle cause principali dei malesseri che colpiscono i bambini in inverno, soprattutto nei soggetti più sensibili, come abbiamo spiegato poco tempo fa in questo articolo.
La trasmissione degli agenti patogeni responsabili dell’influenza, infatti, avviene per via aerea o per mezzo di oggetti contaminati, in due modi:
- diretto, ovvero mediante tosse, starnuti, o parlando a distanza ravvicinata, come spesso avviene quando i bambini giocano;
- indiretto, cioè dovuto alla dispersione di goccioline di saliva e secrezioni su posate o giocattoli condivisi. Pertanto, più l’ambiente in cui i bambini si trovano è piccolo e chiuso, più è alta la possibilità che un virus influenzale venga trasmesso per via aerea.
Ecco perché aule scolastiche, mezzi pubblici, ma anche centri commerciali e altri luoghi di aggregazione, sono, purtroppo, spazi ideali per la propagazione di questi patogeni.
Va detto infine che ii virus influenzali sono in genere molto resistenti, e possono sopravvivere per lungo tempo su superfici esterne del corpo, per poi penetrare nell’organismo attraverso le mucose.
Periodo di incubazione e contagio
Negli adulti il virus dell’influenza si trasmette da tre fino a sette giorni dopo l’inizio della sintomatologia, mentre i bambini e persone immunodepresse risultano essere contagiose nel momento stesso in cui si manifestano i sintomi della malattia, e lo saranno per un periodo di tempo maggiore rispetto ad un adulto.
Ecco perché è molto importante tenere i bambini a casa non appena compaiono i primi disturbi influenzali, così da evitare di contagiare soggetti sani.
I sintomi dell’influenza nei bambini
L’influenza, sia nei bambini che negli adulti, è contraddistinta da un repentino manifestarsi di sintomi che si possono racchiudere generalmente in 5 forme:
- insorgenza di febbre e brividi
- tosse, mal di gola, naso che cola
- dolori muscolari ed affaticamento
- mal di testa e fotofobia (eccessiva sensibilità alla luce)
- perdita di appetito
In aggiunta, poi, possono verificarsi anche altri sintomi come nausea, vomito e diarrea, talvolta provocati da virus simil-influenzali, soprattutto nei bambini.
La diagnosi viene effettuata mediante tampone o aspirato rino-faringeo, che e consente l’identificazione del virus e può essere richiesto dal pediatra.
Il decorso della malattia influenzale si compie quasi sempre in 7-10 giorni, ma nei bambini, così come soggetti più vulnerabili, come anziani o malati cronici, possono talvolta verificarsi complicanze.
Le possibili complicanze dell’influenza nei bambini
Se il bambino è in buona salute, il più delle volte l’influenza si risolve in pochi giorni, senza particolari conseguenze. Tuttavia, soprattutto nel caso di bambini molto piccoli o cagionevoli, può capitare che dia origine ad complicazioni spiacevoli, come dell’influenza infezioni batteriche dell’apparato respiratorio e dell’orecchio che, a loro volta, possono dar luogo a:
- bronchiti
- polmoniti
- otiti
- sinusiti
Più rara, invece, è la comparsa di tonsilliti, convulsioni, meningiti ed encefaliti.
In tutti i casi, è sempre bene far affidamento al proprio pediatra; in caso di decorso difficoltoso della malattia, inoltre, è utile tenere a portata di mano un vademecum di consigli, utili in caso di influenza o sospetta influenza.
Il vademecum preventivo: come ridurre la frequenza delle malattie influenzali nei bambini
Sulla base delle indicazioni del Ministero della Salute della Società Italiana Pediatria, abbiamo stilato un piccolo vademecum, che speriamo sia utile a prevenire, per quanto possibile, i malanni invernali come l’influenza o il raffreddore nei bambini.
- Permettere ai bambini di giocare all’aria aperta. Come spiegheremo tra poco, a favorire l’influenza non è il freddo, bensì gli ambienti chiusi e scarsamente areati.
- Aerare frequentemente i locali in cui i bambini passano molto tempo, come aule o stanze da letto.
- Mantenere i riscaldamenti attorno ai 19 gradi, evitando gli eccessi. Come vedremo nel paragrafo successivo, mantenere temperature elevate all’interno dell’appartamento ostacola le naturali difese del nostro apparato respiratorio. Come vedremo Insegnare ai bambini a lavarsi sempre le mani dopo uno starnuto o un colpo di tosse, e prima e dopo aver utilizzato il bagno, e anche dopo avere frequentato luoghi e mezzi di trasporto pubblici. Se acqua e sapone non sono disponibili dare loro soluzioni detergenti a base di alcol.
- Dire loro di gettare immediatamente i fazzoletti usati nella spazzatura o nella biancheria da lavare.
- Spiegare loro che non bisogna toccarsi occhi, naso e bocca, senza prima lavare le mani.
- Fare in modo che i bambini restino in casa, quando sono malati.
- Evitare lo scambio di ciucci e posate con altri bambini.
Anche se apparentemente banale, lavarsi le mani rappresenta l’intervento di prevenzione più importante, ed è riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come uno dei metodi più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni.
Al caldo e coperto non è sempre un bene
Come abbiamo accennato, un elemento di disturbo per le nostre vie respiratorie è rappresentato dal riscaldamento.
Se infatti spesso si sente dire, in caso di influenza, di star coperti ed al caldo, bisogna ricordare che altrettanto importante è areare le stanze in cui i bambini trascorrono molto tempo, accorgimento basilare per ridurre i possibili contagi.
L’influenza infatti, sebbene sia chiamata anche “malattia da raffreddamento”, non deve trarre in inganno: i patogeni hanno vita molto più dura all’aperto che nei luoghi chiusi e caldi.
Il riscaldamento, infatti, agisce sulla naturale umidità delle mucose e ne riduce le capacità di difesa, oltre che permettere una maggiore diffusione dei germi.
Al contrario, lasciare che trascorrano un po’ di tempo all’aria aperta, anche in inverno, non facilita l’insorgere dell’influenza e, anzi, potrebbe essere un buon consiglio: via libera quindi ai giochi all’aperto anche se fa freddo, nel cortile della scuola o al parchetto.
Quindi trascorrere un po’ di tempo, come sappiamo, infatti, negli spazi esterni gli agenti patogeni sono meno concentrati, si disperdono con facilità grazie al vento ed al sole, che contribuisce con i suoi raggi UV a tener a bada la loro crescita.
Come affrontare l’influenza nei bambini
Secondo la Sip, Società italiana di pediatria, sono poche semplici regole che permettono di affrontare l’influenza nei bambini in maniera adeguata.
Innanzitutto, far riposare il bambino è il primo consiglio, seguito da altri necessari accorgimenti:
- assicurarsi che il bambino sia sempre correttamente idratato;
- far assumere frutta e verdura in quantità adeguate;
- in caso di febbre superiore ai 38 gradi centigradi, utilizzare degli antipiretici;
- non usare in modo combinato o alternato paracetamolo e ibuprofene;
- preferire la somministrazione per bocca, optando per le supposte solo in caso di vomito;
- somministrare antibiotici solo in alcuni casi e su precisa indicazione del medico. È importante ricordare infatti che gli antibiotici, se non necessari, non aiutano a far passare prima la febbre;
- se prescritte dal pediatra, somministrare le vitamine;
- effettuare lavaggi nasali;
- vestire i bambini in modo adeguato, evitando di coprirli in modo eccessivo.
In caso di bambini a rischio di complicanze, il consiglio è di fare affidamento al proprio pediatra che certamente consiglierà una terapia antivirale sistemica.
Come abbiamo visto, quindi, per proteggere i nostri figli e noi stessi dai cosiddetti malanni di stagione possiamo ricorrere ad una prevenzione accurata, guidata dal buon senso, e nel caso di malattia ad una pronta cura mirata. Il consiglio più importante per affrontare le malattie del proprio bambino, tuttavia, è affidarsi sempre al proprio pediatra di fiducia.
Altrettanto importante, quindi è individuare un medico di cui possiamo realmente fidarci, e su cui potere contare anche in caso di necessità. Con UniSalute Famiglia, la polizza pensata anche per la salute dei più piccoli, è possibile anche usufruire del servizio “Il pediatra risponde”, che consente di chiarire con i pediatri UniSalute ogni dubbio sulla salute dei propri figli. Perché non saperne di più?
Fonti
salute.gov.it
Quaderni del Ministero della Salute “Promozione e tutela della salute del bambino e dell’adolescente: criteri di appropriatezza clinica, tecnologica e strutturale”
“Influenza: un’epidemia di equivoci”, di Fabio Franchi , Manuela Lucarelli , e Livio Giuliani.
onb.inlm.nih.govsip.it
epicentro.iss.it
ospedalebambinogesu.it
2 commenti
Sono d’accordo, soprattutto sul punto del far giocare i bimbi all’aperto… Molti genitori hanno paura del freddo e li fanno giocare in ambienti troppo chiusi, quando in realtà è proprio li che si prendono i virus
Sono assicurata UNISALUTE. I miei genitori hanno quasi 80 anni. Esiste un piano tariffario che possa includere anche le loro spese sanitarie comprese visite, esami, ricoveri e interventi chirurgici?