valvulopatia mitralica

Valvulopatia mitralica: come si presenta e come viene diagnosticata?

La valvulopatia mitralica è una malattia cardiovascolare che colpisce la valvola mitralica, elemento che unisce l’atrio al ventricolo nell’area sinistra del cuore.

Questa infiammazione cardiaca può essere di natura congenita o degenerativa, e il suo decorso è – fortunatamente – abbastanza lento. Purtroppo però, come tutte le patologie di questa natura, nel tempo – e se trascurata – può portare a gravi conseguenze sulla salute dell’apparato cardiovascolare e dell’intero organismo.

Oggi approfondiamo le caratteristiche della valvulopatia mitralica, per comprendere meglio di cosa si tratta, come si diagnostica e come si può curare.

Cosa sono le valvulopatie e che conseguenze hanno sulla salute del cuore?

Con il termine “valvulopatie” si identificano tutte le malattie che colpiscono le valvole del cuore, causando un “difetto” che comporta, come conseguenza, problematiche del flusso sanguigno.

Nel cuore sono infatti presenti quattro valvole, che si aprono e si chiudono permettendo al flusso del sangue di circolare all’interno del muscolo cardiaco (tra atri e ventricoli) e all’esterno (tra ventricoli e arterie).

cuore modellino

SDI Productions/gettyimages.it

Le funzioni delle quattro valvole del cuore

Nella parte sinistra del cuore troviamo:

  • la valvola mitrale, che controlla il flusso di sangue tra l’atrio sinistro e il ventricolo sinistro;
  • la valvola aortica, che controlla il flusso tra il ventricolo sinistro e l’aorta.

Nella parte destra del cuore, invece, sono presenti:

  • la valvola tricuspide, che controlla il flusso di sangue tra l’atrio destro e il ventricolo destro;
  • la valvola polmonare, che controlla il flusso di sangue dal ventricolo destro all’arteria polmonare.

Le diverse tipologie di valvulopatie

Se il difetto riguarda l’apertura della valvola, ci troviamo di fronte a una stenosi, se interessa invece la sua chiusura, si parla di insufficienza.

La stenosi e l’insufficienza possono essere isolate o combinate (steno-insufficienza); possono inoltre interessare una sola valvola, o più valvole contemporaneamente (valvulopatie composte). Vediamo la differenza nel dettaglio:

  • nel caso di insufficienza valvolare, la valvola non si chiude correttamente. Il flusso del sangue non viene arginato e “rimbalza” all’indietro nel cuore, provocando quindi un’alterazione della circolazione, detta “rigurgito”;
  • in caso di stenosi la valvola invece non si apre del tutto, e il sangue si trova quindi “strozzato” perché deve fluire per un passaggio troppo stretto.

Tutte le valvulopatie possono poi essere di natura congenita o degenerativa:

  • le valvulopatie congenite sono difetti che si sviluppano nel feto durante la gestazione, e che si presentano quindi nel bambino fin dalla nascita;
  • le valvulopatie degenerative, o acquisite, sono invece conseguenze di altre problematiche cardiache.

Per entrambe le tipologie non è possibile attuare misure di prevenzione specifiche: è però molto importante, dal momento della diagnosi, adottare uno stile di vita sano e un’alimentazione equilibrata per mantenere il corpo in salute, ed effettuare i periodici controlli dal cardiologo di riferimento, che saprà indicare la terapia adatta, nonché consigliare – se necessario – l’intervento chirurgico correttivo.

Ora che abbiamo capito meglio cosa sono le valvulopatie, approfondiamo le caratteristiche di quella che colpisce in particolare la valvola mitrale.

Valvulopatia mitralica: le principali cause

Pur non essendo facile ricondurre la valvulopatia mitralica a cause specifiche, è possibile individuare i principali fattori di rischio e le condizioni che possono predisporre l’organismo a sviluppare questa problematica. Vediamo meglio a quali casistiche si fa riferimento.

Patologia congenita

Nel caso di patologia congenita non si sono, ad oggi, individuate cause precise: nella maggioranza dei casi, la valvulopatia si presenta associata ad altre problematiche, come ad esempio la sindrome di Marfan, una malattia del tessuto connettivo che colpisce diverse zone del corpo, tra cui le valvole cardiache.

Patologia degenerativa

Qualora la valvulopatia mitralica sia invece degenerativa, le cause possono essere di diversa natura.

causa valvulopatia

Business/gettyimages.it

Tra le principali, si individuano:

  • degenerazione e calcificazione del tessuto valvolare, condizioni frequenti soprattutto in età avanzata e dovute all’usura della valvola. La conseguenza è un restringimento della stessa, che provoca poi il difetto di apertura o chiusura valvolare.
  • Infezioni e infiammazioni, come endocarditi infettive e malattia reumatica, che possono essere di natura virale, batterica, oppure conseguenza dell’esposizione a sostanze tossiche o dell’assunzione di stupefacenti iniettati endovena.
  • Ipertensione e aterosclerosi.
  • Infarto del miocardio e scompenso cardiaco.
  • Malattie autoimmuni, ad esempio il lupus.
  • Assunzione di alcuni farmaci.
  • Trattamenti di radioterapia.
  • In casi molto rari, anche traumi.

I sintomi e della valvulopatia mitralica

Essendo una malattia con un decorso lento, i sintomi si presentano generalmente quando l’alterazione delle valvole pregiudica in modo significativo la funzionalità cardiaca.

Fino a quel momento, è possibile convivere anche per anni con una valvulopatia – sia congenita che degenerativa – senza che la patologia presenti particolari campanelli d’allarme né conseguenze: ovviamente questo dipende anche dallo stato di salute generale del paziente.

In generale, i principali sintomi che si manifestano sono:

  • dispnea, ovvero difficoltà respiratoria acuta
  • cardiopalmo, caratterizzato da palpitazioni.

Possono inoltre presentarsi sintomatologie minori, come:

  • astenia
  • affaticamento costante
  • gonfiore a piedi e caviglie, dovuto alle difficoltà circolatorie.
valvulopatia sintomi

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Inoltre, le valvulopatie modificano i rumori prodotti dai battiti cardiaci (detti toni) e del fluire del sangue: i battiti possono cambiare ritmo, timbro e intensità e il flusso può diventare più turbolento, producendo il cosiddetto soffio al cuore.

È proprio tramite l’ascolto dei rumori cardiaci che lo specialista di riferimento avrà i primi elementi per formulare una diagnosi, come vedremo di seguito.

Valvulopatia mitralica: quali rischi comporta?

Le conseguenze della valvulopatia dipendono dal tipo di difetto (stenosi o insufficienza) e dalla sua gravità. Generalmente, nel tempo gli effetti sul cuore e i rischi correlati possono essere:

  • cardiomiopatia ipertrofica, ovvero l’ispessimento delle pareti cardiache
  • cardiomiopatia dilatativa, ovvero la dilatazione delle camere del cuore
  • riduzione della forza di contrazione del muscolo
  • embolie
  • grave scompenso cardiaco.

Come vedremo successivamente, l’intervento chirurgico può diventare necessario proprio per evitare di arrivare alle conseguenze più gravi.

Come viene diagnosticata questa patologia?

Il cardiologo, ascoltando i rumori e tenendo conto del quadro clinico generale del paziente, valuterà quindi se sono necessari gli esami che permettono di diagnosticare la valvulopatia mitralica, in particolare:

  • L’ecocardiogramma è l’esame di riferimento per confermare – o escludere – le valvulopatie: permette infatti di visualizzare il muscolo cardiaco e di valutare lo stato generale.
  • L’elettrocardiogramma (ECG) è poi un esame utile per identificare l’attività elettrica del cuore, e visualizzare così le anomalie nella trasmissione degli impulsi.
  • Per completare il quadro, potrebbero poi essere richiesti una risonanza magnetica oppure una TAC cardiaca, che permettono una restituzione di immagini più accurata.
  • Raramente si effettua il catetere cardiaco, procedimento tramite il quale si inserisce un piccolo catetere in un vaso sanguigno fino a raggiungere il cuore, per poi rilasciare nel vaso sanguigno tramite iniezione un liquido di contrasto che viene rilasciato nel muscolo. A questo punto, grazie alla presenza del liquido, si osserva il flusso sanguigno ai raggi x, e si comprende se sono presenti problematiche.
diagnosi valvulopatia elettrocardiogramma

SerafinoMozzo/gettyimages.it

Le possibili cure e l’importanza della prevenzione

A seconda del decorso della malattia e dell’entità del danno che il flusso alterato sta provocando, si può procedere con diversi tipi di terapie, ed eventualmente con l’intervento di cardiochirurgia dedicato alla correzione del difetto:

  • innanzitutto, possono essere somministrati antibiotici con funzionalità preventiva, per evitare che eventuali infiammazioni in altre parti del corpo possano raggiungere il cuore, già compromesso dalla disfunzione valvolare.
  • Possono poi essere necessari farmaci dedicati alla funzionalità cardiocircolatoria: vasodilatatori, cardiocinetici, betabloccanti, antiaritmici.
  • La soluzione definitiva per le forme più gravi di valvulopatia mitralica è la chirurgia di riparazione della valvola, o di sostituzione con una valvola meccanica o biologica (bovina o di un donatore) quando la riparazione non è possibile.

Anche se le valvulopatie degenerative non possono essere prevenute, adottare uno stile di vita sano è fondamentale per preservare il benessere di tutto il sistema cardiocircolatorio: seguire un’alimentazione bilanciata, svolgere attività fisica costante, evitare il fumo, mantenere nella norma i livelli della pressione sanguigna, sono consigli sempreverdi.

Per preservare la salute cardiovascolare di se stessi e dei propri cari, specialmente qualora si presentino condizioni di valvulopatie congenite e disturbi cardiovascolari conclamati, è inoltre importante effettuare check up periodici: a tal proposito può essere utile sapere che esistono polizze assicurative, come Protezione Famiglia di UniSalute, che prevedono controlli dedicati alla salute del cuore, tra cui una visita cardiologica annuale gratuita.

E voi, conoscevate questa opportunità?

 

Fonti

issalute.it
humanitas.it
gavazzeni.it
dmsi.unich.it
asmn.re.it

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