Sindrome metabolica

Sindrome metabolica: quali sono i principali fattori di rischio e come prevenirla?

Quando parliamo di sindrome metabolica non facciamo riferimento ad un’unica malattia, bensì ad un insieme di condizioni che predispongono allo sviluppo di patologie cardiovascolari e diabete di tipo 2 e sono legate allo stile di vita. Si tratta di una condizione clinica diffusa, infatti interessa circa la metà degli adulti tra i 50 e i 60 anni, colpendo un italiano su cinque. Ma quali sono i fattori di rischio che caratterizzano la sindrome metabolica e come è possibile prevenirla?

Vediamolo insieme, a partire dalla diagnosi che individua questa condizione.

Sindrome metabolica: fattori di rischio

Fattori di rischio sindrome metabolica

La sindrome metabolica viene diagnosticata quando nel paziente sono presenti contemporaneamente almeno 3 dei seguenti fattori di rischio:

  • obesità con indice di massa corporea (IMC, che rappresenta il rapporto tra peso e altezza) superiore a 30;

  • girovita superiore a 102 cm per gli uomini e a 88 cm per le donne;

  • ipertensione arteriosa superiore a 130/140 (massima) e 90 (minima);

  • glicemia a digiuno superiore a 110 mg/dl;

  • colesterolemia superiore a 200 mg/dl;

  • colesterolo HDL (buono) inferiore a 40 mg/dl;

  • trigliceridi superiori a 150 mg/dl.

Si tratta di fattori spesso modificabili e legati a stili di vita scorretti e all’avanzare dell’età, che può portare ad sedentarietà e ad un’alimentazione non equilibrata. Tuttavia, col diffondersi dell’epidemia mondiale dell’obesità, secondo l’allarme lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha recentemente parlato di 600 milioni di obesi nel mondo (il 13% dell’intera popolazione), i fattori di rischio che caratterizzano la sindrome metabolica sono sempre più riscontrabili anche tra bambini e adolescenti (nel 2014 sono stati stimati circa 40 milioni di bambini in sovrappeso o obesi, con l’Italia che detiene il primato europeo).

Si tratta in particolare di sovrappeso: in questo caso il grasso corporeo a livello addominale porta a un cattivo metabolismo di zuccheri e grassi e, nei casi più gravi, alla comparsa del diabete. Questa patologia si caratterizza per un duplice difetto: un deficit dell’insulina oppure un suo cattivo funzionamento (ovvero un’aumentata resistenza a questo ormone del pancreas indispensabile per regolare il livello di zuccheri nel sangue).

Inoltre, tutti i fattori di rischio della sindrome metabolica sono tra loro collegati, infatti, sovrappeso e scarsa attività fisica possono modificare il metabolismo dei lipidi e far abbassare il colesterolo “buono” HDL aumentando i trigliceridi nel sangue. La conseguenza è la crescita pericolosa del colesterolo LDL che si accumula nelle arterie creando le placche dell’aterosclerosi, che ci espongono al rischio di malattie del cuore e del cervello.

Sindrome metabolica e malattie cardiovascolari

Sindrome metabolica malattie cardiovascolari

Chi è affetto da sindrome metabolica ha un maggior rischio di sviluppare le principali malattie croniche, come diabete, malattie cardiovascolari, tumori e demenza. In particolare, il rischio di incorrere in malattie a carico del cuore aumenta di 2-3 volte, mentre il rischio di diabete di tipo 2 cresce di circa 5 volte. Tuttavia, solitamente questa condizione non presenta sintomi e può essere verificata solo sottoponendosi agli screening annuali più importanti, in particolare esami del sangue e controllo della pressione.

È evidente, quindi, come la prevenzione sia fondamentale, attraverso uno stile di vita sano, in particolare per coloro che presentano familiarità alle malattie cardiovascolari ischemiche, che colpiscono soprattutto la popolazione femminile e portano alla diffusione di infarto nelle donne e ictus.

Come prevenire la sindrome metabolica

Pur non potendo intervenire su sesso, età e familiarità alle malattie cardiovascolari, possiamo tuttavia agire sui fattori modificabili, migliorando il nostro modo di vivere. Infatti, per controllare le diverse condizioni che concorrono alla sindrome metabolica esistono dei farmaci, ma certamente l’arma vincente rimane la prevenzione, a partire dall’alimentazione.

La dieta

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Per prevenire la sindrome metabolica attraverso la dieta occorre ricordarsi della piramide alimentare, evitando cibi che contengono colesterolo, come infatti avviene anche nella dieta post-infarto. Abitudini alimentari corrette, unite ad una regolare attività fisica, contribuiscono a mantenerci normopeso, riducendo il grasso corporeo. Queste le principali raccomandazioni per un’alimentazione sana:

  • consumare legumi, frutta e verdura di stagione (facendo attenzione a scegliere la frutta meno zuccherina)

  • mangiare carboidrati complessi ad assorbimento lento, come la pasta, preferibilmente integrale

  • limitare i grassi animali e gli alimenti ricchi di colesterolo

  • evitare gli zuccheri, così come le bevande alcoliche

  • ridurre il consumo di sale

  • scegliere alimenti dal basso contenuto calorico.

Infine, è importante fare pasti regolari, ricordandosi di mangiare poco e spesso.

L’attività fisica

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L’attività fisica quotidiana è fondamentale nel cambiamento degli stili di vita, sia in fase di prevenzione della sindrome metabolica, sia per curarla una volta scoperta, e dunque per proteggere il proprio cuore e la propria salute. Infatti, le persone che fanno regolare movimento, non fumano e tengono sotto controllo pressione sanguigna e livelli di colesterolo sono meno soggetti ad eventi cardiovascolari sfavorevoli. Lo sport, che abbiamo visto essere utile addirittura durante la chemioterapia, rappresenta una sana abitudine di vita e un’ottima prevenzione verso i fattori di rischio della sindrome metabolica. Ognuno può scegliere in base alla propria età, condizione fisica e preferenza, sempre senza improvvisare e sotto consiglio medico.

Può bastare una camminata, anche quotidiana, di alcuni chilometri, una pedalata, oppure il cambiamento di qualche abitudine, ad esempio usare meno la macchina, spostarsi a piedi, preferire le scale all’ascensore.

L’importante è che l’esercizio fisico sia regolare (almeno 3-4 volte alla settimana) e che duri non meno di un’ora consecutiva. L’attività fisica, infatti, aiuta a prevenire la sindrome metabolica in quanto:

  • favorisce la perdita di peso

  • riduce i livelli di trigliceridi

  • aumenta il colesterolo HDL e abbassa quello LDL

  • riduce la pressione arteriosa

  • previene le malattie cardiovascolari

  • aumenta la sensibilità all’insulina, contribuendo quindi a prevenire il diabete.

Infine, è importante monitorare periodicamente lo stato di salute per prevenire il rischio di malattie cardiovascolari. È quindi opportuno sottoporsi a semplici esami di laboratorio e a valutazioni sul proprio stato fisico e sulla propria pressione, per scoprire se si è affetti da tale sindrome.

Cuore in salute con semplici passi

Sindrome metabolica prevenzione

Fortunatamente la sindrome metabolica è una condizione curabile per cui, per salvaguardare le proprie arterie e la propria salute cardiovascolare, può essere utile sottoscrivere il Programma per la Prevenzione UniSalute Famiglia, vantaggioso per chi deve sottoporsi periodicamente a esami di controllo. Il piano, infatti, prevede una consulenza medica personalizzata, con lo scopo di individuare le abitudini scorrette e fornire le buone pratiche alimentari e sportive per uno stile di vita improntato sulla prevenzione. Inoltre comprende i principali esami di controllo per la sindrome metabolica, ovvero:

  • esami del sangue effettuati presso le strutture convenzionate, finalizzati a prevenire l’insorgere di problemi cardiovascolari,
  • elettrocardiogramma da sforzo, gratuito una volta all’anno presso le strutture convenzionate,
  • esame ecodoppler tronchi sovraortici, fondamentale per la prevenzione dell’ictus

Analizzati i fattori di rischio della sindrome metabolica, voi quale dieta e allenamento siete pronti a sperimentare per mantenervi in salute?

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