La Sindrome Metabolica
Per sindrome metabolica, in medicina, si intende una situazione clinica in cui una serie di fattori di rischio aumentano il pericolo di incorrere in affezioni cardiovascolari ed altri problemi di salute, come il diabete e l’ictus. I fattori di rischio sono quindi, le condizioni che alterano i normali processi naturali ed aumentano la probabilità di sviluppare una malattia a carico dell’organismo. Il termine metabolica, invece, si riferisce ai processi biochimici coinvolti nel funzionamento normale del corpo.
Ma come si arriva all’infarto? Cosa c’entra l’Alimentazione?
Un consumo eccessivo di alimenti che contengono colesterolo porta alla formazione di placche che, con l’andare del tempo, accumulando altre sostanze e calcio, induriscono e restringono le arterie, riducendo il flusso di sangue che arriva al muscolo cardiaco e altri organi essenziali: cervello e reni. Tutto questo, potrebbe portare ad un attacco ischemico e/o probabili danni al cuore, al cervello, e ad un alto rischio di infarto e ictus. Ecco perché il primo accorgimento da seguire è un vero e proprio cambiamento dello stile di vita. Sane abitudini alimentari, benessere psicofisico e una costante attività motoria sono condizioni essenziali per la salute del sistema cardiocircolatorio.
Vediamo, nello specifico, qual è la giusta alimentazione da seguire in seguito ad un attacco di cuore o se si è affetti da sindrome metabolica.
Dieta post-infarto: cosa mangiare dopo aver superato un attacco di cuore
Cosa mangiare
Andiamo dritto al punto, un’alimentazione che fa bene al cuore dovrebbe includere:
- prodotti lattiero-caseari senza grassi o a basso contenuto di grassi, come ad esempio il latte scremato, da preferire a quello intero;
- pesci ricchi di acidi grassi omega-3: sardine, tonno, salmone, trota, rigorosamente freschi e da consumare almeno due volte a settimana.
Altri alimenti che contengono Omega-3:
- legumi, come fagioli, lenticchie, ceci, fagioli neri, fave; verdure in generale ma soprattutto broccoli, cavoli e carote;
- cereali integrali, farina d’avena e farina di mais;
- frutta fresca, secca ed essiccata come noci, nocciole, arachidi, prugne, datteri, albicocche, etc.
Cosa non mangiare
Chi ha subito un infarto deve escludere dalla propria dieta gli alimenti che tendono a far aumentare i livelli di colesterolo nel sangue, in particolar modo:
- grassi saturi, presenti principalmente negli alimenti che provengono dagli animali;
- acidi grassi trans o idrogenati, che invece si trovano ad esempio nella margarina, nei prodotti da forno come biscotti, torte e crostate (alcuni grassi trans sono presenti anche nei grassi animali e nelle carni).
È importante tenere d’occhio le quantità: solo il 5% delle calorie giornaliere dovrebbe provenire da grassi saturi. Preoccupatevi di leggere le etichette degli alimenti che acquistate al supermercato, verificando la quantità di grassi saturi che contengono.
Calorie Giornaliere | Quantità di Grassi Saturi tollerabile |
1.200 calorie al giorno | 8 grammi al giorno di grassi saturi |
1.500 calorie al giorno | 10 grammi al giorno di grassi saturi |
1.800 calorie al giorno | 12 grammi al giorno di grassi saturi |
2.000 calorie al giorno | 13 grammi al giorno di grassi saturi |
2.500 calorie al giorno | 17 grammi al giorno di grassi saturi |
Limitare il Sodio
Limitare il sodio è un altro accorgimento che in questi casi può fare la differenza, ciò significa che è preferibile scegliere e preparare alimenti con poco sale. Non più di 2.300 milligrammi di sodio al giorno è la quantità che si dovrebbe assumere secondo il National Heart Lung and Blood Institute.
La sindrome metabolica accomuna un alto numero di persone, come abbiamo più volte ribadito: seguire una dieta sana è una delle condizioni fondamentali per star bene. Chi ne soffre, chi ne è a rischio o chi ha già subito un infarto del miocardio può, stipulando una polizza assicurativa come Protezione Famiglia, ricevere un piano alimentare individuale dopo aver effettuato visite e consulenze con medici specializzati.
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