Le proprietà benefiche attribuite all’aglio sono tantissime, e sono diversi gli studi che hanno cercato di approfondire i potenziali benefici di questa pianta, che vanno dall’azione antibatterica e antitumorale, fino alla capacità di contrastare il colesterolo e l’ipertensione. Scopriamo, dunque, cosa dice la ricerca in merito, perché dovremmo inserire l’aglio nella nostra dieta e come evitare alcune note controindicazioni, in primis l’alito pesante.
Aglio: proprietà e benefici
L’aglio (Allium sativum) appartiene alla famiglia delle Liliacee, anche se una recente revisione delle specie botaniche lo fa rientrare tra le Amaryllidacee. In Italia, questo bulbo viene coltivato in diverse regioni, tra cui Veneto, Emilia-Romagna, Campania e Sicilia. Ne esistono tante varietà, non solo bianche, e alcune di esse rappresentano delle vere e proprie eccellenze nostrane, come nel caso dell’aglio di Vessalico, dell’aglio rosso di Nubia o di Sulmona, o di quello di Voghiera, dal sapore dolce e delicato.
Le proprietà benefiche dell’aglio sono note da tempo, tant’è che già migliaia di anni fa veniva usato in ambito terapeutico in molte parti del mondo, ad esempio nella medicina tradizionale cinese, dai greci e dagli egiziani. La cultura popolare, infatti, associa a questa pianta numerose qualità, che la scienza moderna sta studiando per capire se possano essere confermate o meno. Scopriamo quali sono le principali virtù attribuite all’aglio.
Un antibiotico naturale
Una proprietà riconosciuta all’aglio è quella di presentare molti componenti antimicrobici attivi, di cui l’allicina è quello su cui si concentra la maggior parte degli studi e di cui vi parleremo tra poco. Questa molecola presenta anche attività antivirale e antimicotica.
Un supporto per ridurre il colesterolo
Anche se ci sono prove contrastanti, le ricerche più affidabili suggeriscono che l’assunzione di integratori a base di aglio possano ridurre il livello di colesterolo totale e quello LDL (il cosiddetto colesterolo “cattivo”) nei soggetti che presentano un elevato quantitativo di questi lipidi nel sangue, come afferma il National Center for Complementary and Integrative Health.
Un rimedio contro l’ipertensione
Ci sono prove, benché limitate, che l’aglio possa essere utile contro l’ipertensione e supportare la salute cardiovascolare. Tuttavia, l’Istituto Superiore di Sanità specifica che ad oggi l’aglio non può assolutamente sostituire la terapia farmacologica.
Un possibile aiuto nella lotta al cancro
Nel corso degli anni, la ricerca si è concentrata anche sul possibile legame tra il consumo di aglio e la riduzione del rischio di cancro gastrico. Ad oggi non ci sono prove certe a supporto di questa tesi, ma, come spiegano gli esperti, studi epidemiologici suggeriscono un’associazione tra un maggiore apporto di verdure appartenenti alla famiglia dell’aglio (aglio, cipolla, scalogno, erba cipollina, porro) e un minor rischio di sviluppare diversi tipi di tumori, soprattutto quelli gastrointestinali.
Un alleato contro il raffreddore
È stato inoltre ipotizzato che l’aglio possa essere d’aiuto contro il raffreddore. Tuttavia, pur avendo qualche effetto nella prevenzione di questo disturbo, come spiega la Fondazione Veronesi, attualmente non ci sarebbero prove sufficienti per affermare che questo alimento sia utile per curarlo.
Aglio cotto: ha le stesse proprietà di quello crudo?
Nota importante: per beneficiare al meglio delle sue proprietà salutari, e dunque degli effetti dell’allicina, l’aglio andrebbe consumato crudo, dopo averlo tritato, schiacciato o strofinato. Se preferiamo cuocerlo, Smartfood suggerisce di farlo per non più di 10 minuti (sempre dopo averlo spezzettato), in quanto l’allicina tende a degradarsi rapidamente con il calore. Per conservarli nel migliore dei modi, i bulbi andrebbero tenuti in un luogo fresco, asciutto e ventilato.
L’allicina: una sostanza dal forte potere antibiotico
Come abbiamo anticipato, una delle sostanze più importanti contenute nell’aglio è l’allicina, principio attivo che conferisce a questo bulbo le sue proprietà antibiotiche e antibatteriche.
È molto importante sapere che l’allicina viene liberata quando l’aglio viene tagliato, spezzato o masticato, insieme al suo caratteristico odore pungente, che altro non è che una forma di difesa nei confronti dei parassiti. Grazie a queste azioni meccaniche, si libera l’enzima allinasi che si unisce all’alliina (un amminoacido) producendo appunto l’allicina.
Tra le altre sostanze presenti nell’aglio troviamo, in particolare, vitamine e sali minerali. Nello specifico, ecco alcuni dei nutrienti contenuti in questo alimento:
- calcio;
- potassio;
- magnesio;
- folati;
- vitamina C;
- provitamina A;
- vitamine B1 e B2;
- vitamina PP.
Gli usi in cucina dell’aglio
Dopo aver visto le proprietà benefiche dell’aglio che, non a caso, è presente anche nella dieta Smartfood tra i cibi che svolgono una funzione protettiva verso obesità e malattie croniche, scopriamo come utilizzarlo in cucina. Questo alimento, infatti, trova spazio in moltissime ricette: ad esempio, è possibile aggiungerlo ai sughi, strofinarlo sulle fette di pane, ma anche utilizzarlo per condire la pasta, insieme alle verdure.
È ottimo per insaporire anche le insalate, la carne e le zuppe, senza contare che esistono dei piatti, sia della cultura italiana che internazionale, la cui ricetta vede proprio l’aglio tra gli ingredienti principali, per esempio i celeberrimi spaghetti aglio, olio e peperoncino, il pesto alla genovese, l’agliata e la salsa tzatziki.
Aglio: quali sono le controindicazioni?
La controindicazione più nota dell’aglio – che spesso ci fa desistere dal consumarlo – è la pesantezza dell’alito, dovuta alla liberazione di allicina. Altre due controindicazioni sono difficoltà digestive e nausea, se mangiato in elevate quantità. Ricordiamo che, per un uso erboristico e fitoterapico, a un adulto si consigliano generalmente un massimo di 4 grammi al giorno come si legge su American Family Physician.
Per ridurre l’alitosi possiamo:
- masticare un chicco di caffè o una fogliolina di menta dopo il pasto;
- mangiare una mela, in quanto aiuta a rinfrescare la bocca;
- eliminare la parte più interna dell’aglio, cosa che permette di rendere il suo sapore meno pungente;
- tritare e usare l’aglio come insaporitore insieme a erbe aromatiche e olio extravergine, un altro stratagemma che consente di attutirne il sapore deciso.
Ricordiamo che l’aglio può essere consumato anche sotto forma di estratto secco in capsule, per un uso fitoterapico. Prima di utilizzare degli integratori, tuttavia, consigliamo sempre di chiedere parere al proprio medico.
Quando evitare di consumare l’aglio?
Per quanto l’aglio sia un alimento diffuso e sicuro nelle quantità solitamente consumate nell’alimentazione, ci sono delle circostanze in cui non è consigliabile mangiarlo. Le persone che soffrono di gastrite o ulcera, ad esempio, dovrebbero evitarlo. Inoltre, dato che l’aglio può interagire con alcuni farmaci, è sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia se si hanno dei dubbi in tal senso.
Si sente spesso dire che l’aglio è sconsigliato in gravidanza e in allattamento, tuttavia, secondo gli esperti, non sarebbe un alimento da evitare. Questo perché se la mamma consuma aglio durante la gravidanza e, successivamente, durante l’allattamento, il bambino sarebbe più propenso a mangiarlo in futuro, perché già abituato a quel sapore. In ogni caso, vale la raccomandazione data precedentemente, ossia chiedere un parere al proprio medico in caso di incertezze. A proposito di bambini, possiamo insaporire tranquillamente i loro cibi con questo alimento? Come spiega La Stampa, facendo riferimento a un articolo di LiveScience dove sono stati intervistati degli esperti in materia, generalmente l’aglio può essere introdotto nella dieta dei più piccoli, con l’accortezza, quando si decide di inserire delle spezie, di proporne una alla volta e in piccole dosi ciascuna.
Integrare l’aglio nella propria dieta, anche sperimentando piccoli “trucchi” per digerirlo meglio e limitarne il sapore deciso, rappresenta una buona abitudine di salute, senza dimenticare che è sempre bene confrontarsi con il proprio medico o con un nutrizionista per quanto riguarda il dosaggio più adeguato. Grazie alle sue proprietà benefiche, l’aglio può essere un valido alleato su più fronti, anche per quanto riguarda il benessere cardiovascolare. A questo proposito, per mantenere sempre monitorata la salute del cuore, UniSalute propone Protezione Famiglia, la polizza assicurativa che consente di accedere a visite specialistiche gratuite e di ottenere una consulenza medica personalizzata per migliorare il proprio stile di vita.
Voi come consumate l’aglio?
Articolo scritto con il contributo di Elena Rizzo Nervo.
Fonti:
asm.org
gavazzeni.it
fondazioneveronesi.it
nccih.nih.gov
mayoclinic.org
issalute.it
aafp.org
smartfood.ieo.it
uppa.it
aafp.org
10 commenti
Per evitare l’alito pesante, dopo aver eliminato l’anima, taglio lo spicchio d’aglio in pezzettini, che poi ingoio, ad uso pillole. Gradirei sapere se, assunto in questo modo, l’aglio produce comunque i suoi effetti o se questi vengono vanificati
A mio padre fu consigliato di assumere 5 spicchi di aglio con 5 mele (rimedio contro il colesterolo alto ) il tutto frullati assieme e ingeriti per cena ( Durata della cura 1 mese ) .Mio padre ha ridotto la quantità a 3 per la dose riteneva eccessiva come quantità . RISULTATO COLESTEROLO RITORNATO NELLA NORMALITA’ adesso dopo una ventina di anni colesterolo nella norma più 95 anni di età .
Cosa ne pensate di questa ricetta?
IO ho imparato a mangiare 3/4 spicchi d’aglio al giorno, ma è aglio sotto aceto oppure condito con olio e spezie, è lo stesso beneficio dell’ aglio al naturale ??
Ciao Luciano, noi ti consigliamo di consumarlo al naturale. I vari metodi di conservazione, infatti, fanno perdere a questo alimento alcune sostanze che si ritengono avere effetti salutari sul nostro organismo 🙂
Io lo prendo tagliato a pezzetti con un bicchiere di acqua tre spicchi
Buongiorno sono tre’ giorni che schiaccio uno spicchio con l’apposito attrezzo nel bicchiere aggiungo acqua Ferrarelle fresca e bevo tutto .voglio vedere cosa succede fra 10 giorni .
Mangiato crudo, solo crudo. Se viene bollito o cucinato, o sotto aceto, perde le proprieta’. E’ stupefacente come agisca in fretta quando si hanno sintomi influenzali o febbre. Una cosa voglio consigliare, scomoda si, ma vera : Uno spicchio quando si sta’ male e’ dose minima, cosi’ minima da fare quasi nulla. Al contrario almeno 10 spicchi per dare una bella “smasshata” al virus. Saluti
Mangio uno spicchio al giorno crudo tagliato a pezzettini granulare con un po’ di succo di limone e un po’d acqua.puo interagire con la compressina che di mattina assumo da alcuni anni per tenere la pressione sotto controllo?
Ciao Enrico, puoi continuare senza problemi, consideralo un utile supporto alla terapia farmacologica. Continua a seguirci. A presto!
Assumo aglio ,uno spicchio bio tagliato a pezzettini nel cibo,oppure pestato e bevuto in sugo di pomodori,un delizio.