cardiomiopatia

Cardiomiopatia da stress: più diffusa del previsto?

Con il termine “cardiomiopatie” si intende una serie di patologie che colpiscono il muscolo cardiaco, riducendo la sua capacità di contrarsi e quindi di pompare il sangue in modo efficace. Ne esistono varie forme e tra le cause, che possono essere diverse e talvolta sconosciute, rientra anche l’ereditarietà. Le manifestazioni della cardiomiopatia non sono sempre evidenti, soprattutto nelle fasi iniziali, e si tratta di una patologia che non può essere curata. Tuttavia, se trattata in maniera adeguata, si possono ridurre i sintomi ed evitare peggioramenti.

Scopriamo di più su questa condizione, come si manifesta e quali sono le terapie utilizzate.

 

Cosa sono le cardiomiopatie e come si classificano

Le cardiomiopatie possono colpire il cuore in modi diversi e portare a una serie di complicazioni tra cui insufficienza cardiaca e, nei casi peggiori, anche morte improvvisa. A seconda della modificazione del muscolo cardiaco, se ne possono distinguere diverse tipologie. Vediamole insieme.

cardiomiopatia dilatativa

Shidlovski/gettyimages.it

Cardiomiopatia dilatativa

La cardiomiopatia dilatativa colpisce il ventricolo sinistro, che si dilata e quindi non riesce più a pompare il sangue adeguatamente. Si tratta della tipologia più frequente e le cause possono essere varie, ad esempio idiopatiche (dunque sconosciute), genetiche o virali. La patologia può essere dovuta anche all’abuso di alcol e droghe, e in questo caso è reversibile.

Cardiomiopatia ipertrofica

Qui il disturbo è provocato da un ispessimento del muscolo cardiaco, condizione che gli impedisce di pompare un adeguato quantitativo di sangue agli organi e ai tessuti. Solitamente, la causa della cardiomiopatia ipertrofica è genetica.

Cardiomiopatia restrittiva

Nella cardiomiopatia restrittiva il muscolo cardiaco si irrigidisce e perde elasticità. Il cuore, quindi, non riesce più a riempirsi di sangue in maniera corretta, causando un accumulo di liquidi in parti del corpo come gambe, addome, polmoni e altri organi, nonché una riduzione del flusso sanguigno verso i vari tessuti. Si tratta di una forma rara e le cause sono spesso sconosciute.

Cardiomiopatia aritmogena

Si tratta di una malattia ereditaria la cui principale conseguenza sono gravi aritmie del cuore (da qui il suo nome). È causata dalla mutazione di uno o più geni implicati nella formazione delle proteine che tengono insieme le cellule che costituiscono il muscolo cardiaco.

Cardiomiopatia da stress: di cosa si tratta?

Condizione diversa da quelle sopra citate, invece, è la cosiddetta cardiomiopatia da stress. Detta anche “sindrome del cuore spezzato” o sindrome di Takotsubo, questa condizione si verifica quando una persona subisce improvvisamente un acuto stress emotivo o fisico che indebolisce rapidamente il cuore. Tra gli stress emotivi rientrano, ad esempio, sentimenti di paura, dolore e rabbia, mentre tra quelli fisici, febbre alta, difficoltà respiratorie, un osso rotto, per citarne alcuni.

cardiomiopatia da stress

PeopleImages/gettyimages.it

La cardiomiopatia da stress, che è più frequente nelle donne che negli uomini e nelle persone over 50, si presenta con sintomi simili a quelli di un attacco cardiaco, sebbene non si tratti di infarto perché le arterie del cuore non sono bloccate, anche se il flusso del sangue può essere ridotto.

Le cause di questa sindrome non sono chiare, anche se sembrerebbe essere provocata da un eccesso di ormoni dello stress come l’adrenalina. Nella maggior parte dei casi è una situazione reversibile e la persona, se si interviene rapidamente e in modo adeguato, in genere si riprende in pochi giorni o settimane senza conseguenze sul lungo periodo. In rari casi, invece, può essere fatale.

Cardiomiopatia: quali sono i fattori di rischio

Dopo questa breve parentesi sulla cardiomiopatia da stress, torniamo a parlare delle cardiomiopatie in senso stretto. Come abbiamo visto, le cause di queste patologie possono essere sconosciute, ereditarie oppure acquisite, quindi dovute a problemi di salute o a specifici comportamenti. Ecco alcune delle condizioni che possono provocare una cardiopatia acquisita:

  • danni al muscolo cardiaco conseguenti a un attacco di cuore o a una malattia delle coronarie;
  • ipertensione arteriosa;
  • malattie alle valvole cardiache;
  • alcuni tipi di infezione, ad esempio il Covid-19;
  • diabete;
  • obesità e problemi alla tiroide;
  • alcolismo e abuso di droghe come cocaina, anfetamine, eroina;
  • malattie che possono provocare danni al cuore come sarcoidosi, emocromatosi, amiloidosi;
  • alcuni farmaci chemioterapici.

I sintomi delle cardiomiopatie

Come anticipato, in certi casi le cardiomiopatie non si manifestano con sintomi evidenti, in particolare nelle fasi iniziali.

cardiomiopatia ipertrofica

Povozniuk/gettyimages.it

Tra le manifestazioni più frequenti che si verificano con il progredire della malattia citiamo:

  • mancanza di respiro, sia a riposo sia durante gli sforzi;
  • accumulo di liquidi in gambe, caviglie e piedi;
  • gonfiore all’addome;
  • affaticamento;
  • tosse;
  • battiti cardiaci irregolari o palpitazioni;
  • vertigini e svenimenti.

Come abbiamo detto, inoltre, le cardiomiopatie possono portare a una serie di complicazioni tra cui insufficienza cardiaca, coaguli nel sangue, problemi alle valvole del cuore, fino all’arresto cardiaco e alla morte improvvisa.

Come si diagnosticano e si trattano le cardiomiopatie

Per capire se la persona soffre di cardiomiopatia, il medico svolgerà un’accurata visita durante la quale indagherà sulla storia medica e familiare del paziente. In seguito, potrebbe prescrivere una serie di esami come:

Per quanto riguarda il trattamento, questo cambia in base alla forma di cardiomiopatia. L’obiettivo, in ogni caso, è quello di ridurre i sintomi, evitare complicazioni e far sì che le condizioni del paziente non peggiorino. Il medico potrebbe suggerire una terapia farmacologica oppure optare per un intervento chirurgico, ad esempio impiantando un defibrillatore o un pacemaker. Nei casi più gravi può essere necessario inserire un dispositivo di assistenza ventricolare (VAD) o effettuare un trapianto di cuore.

Come prevenire le cardiomiopatie

Il modo migliore per prevenire la cardiomiopatia e altre malattie cardiache è adottare uno stile di vita sano per eliminare il più possibile i fattori di rischio, anche se non sempre queste patologie, come abbiamo visto nel caso di quelle ereditarie, possono essere prevenute.

attività aerobica

alvarez/gettyimages.it

In generale, però, è sempre consigliabile:

  • seguire un’alimentazione salutare;
  • praticare regolare attività fisica;
  • smettere di fumare;
  • evitare l’eccesso di alcol e l’uso di droghe;
  • curare quelle situazioni che rappresentano un fattore di rischio come il diabete, l’ipertensione, il colesterolo alto.

Non dimentichiamo inoltre che la salute del cuore passa anche attraverso regolari controlli che permettono di tenersi costantemente monitorati. UniSalute Uomo, è la polizza sanitaria appositamente studiata per le esigenze maschili e prevede un pacchetto annuale per la prevenzione cardiovascolare che include una visita specialistica cardiologica e un ECG, oltre a dare la possibilità di effettuare gratuitamente visite ed esami di laboratorio come le analisi del sangue.

Fonti:
issalute.it
humanitas.it
mayoclinic.org
cdc.gov
hopkinsmedicine.org

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post

    Nessun commento