Insonnia negli anziani: cause, conseguenze e rimedi per ritrovare la serenità

L’insonnia è un problema purtroppo molto comune e diffuso, che può colpire chiunque a tutte le età. Tuttavia, tende a manifestarsi in maniera maggiore e più evidente negli anziani: con il naturale processo di invecchiamento e i suoi cambiamenti fisiologici e psicologici, infatti, è più probabile soffrire di disturbi del sonno, che possono avere conseguenze anche gravi sulla salute della persona se persistenti nel tempo. Stanchezza, irritabilità, stress, agitazione, fino a veri e propri fenomeni depressivi: queste sono alcune delle conseguenze legate alla mancanza di riposo adeguato, ed ecco perché è fondamentale prendersi cura della propria igiene del sonno, soprattutto in età avanzata.

Le cause possono essere diverse, e in questo articolo vediamo quali possono essere e come gestire l’insonnia negli anziani per ritrovare la propria serenità durante la notte.

Sonno: come cambia negli anziani?

“Dormire come un bambino” non è solo un modo di dire. Un adulto, infatti, non dormirà più così profondamente e per lo stesso numero di ore rispetto a quando era bambino o ragazzo. Questo perché, man mano che l’età avanza, la quantità e la qualità del sonno si modificano. Secondo la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), è proprio nella popolazione geriatrica che si osserva un’elevata incidenza di disturbi del sonno, rappresentati da:

  • difficoltà di addormentamento
  • sonno disturbato e non costante (dopo i 45 anni iniziano a essere più frequenti episodi di micro-risvegli notturni)
  • risvegli precoci.

È bene specificare che, contrariamente a quanto si pensa, le persone anziane non dormono di meno rispetto a prima, ma tendono a diluire le ore di sonno durante l’intero arco della giornata, magari facendo riposini pomeridiani. Il problema è che, con il processo di invecchiamento, il riposo diventa più superficiale, frammentato e instabile, per via di una riduzione dello stadio quarto del sonno, quello profondo ed effettivo dove il corpo inizia a rilassarsi e recupera le energie. Per questo, svegliarsi autonomamente o essere svegliati durante questa fase potrebbe provocare un forte senso di confusione, disorientamento e agitazione, soprattutto negli anziani.

Quali sono le cause dell’insonnia negli anziani

Ridofranz/gettyimages.it

Le cause di insonnia senile possono essere tante e di diversa natura, alcune fisiologiche, altre invece no.

Ad esempio, sappiamo quanto la melatonina – un ormone prodotto dall’epifisi, che invece è una ghiandola posta alla base del cervello – sia fondamentale nella regolazione del ciclo sonno-veglia. Negli anziani, si riscontra un calo nella produzione di questo importantissimo ormone: ecco quindi che una carenza di melatonina può contribuire all’insonnia e a conseguenti episodi di agitazione notturna.

Un’altra causa potrebbe essere un’alterazione del ritmo circadiano: spesso, le persone anziane tendono a trascorrere meno tempo all’aria aperta. La luce solare, infatti, gioca un ruolo cruciale nella regolazione del nostro orologio biologico e, secondo diversi studi, chi trascorre più tempo all’aperto – specialmente in inverno – dorme meglio di notte.

Se questi fattori sono legati al naturale processo di invecchiamento, ce ne sono altri che invece sono legati a elementi esterni, come una scorretta alimentazione e pasti troppo abbondanti prima di andare a dormire, vivere in una zona rumorosa, oppure dormire su un materasso scomodo e poco adatto. O ancora, l’assunzione di farmaci per il trattamento di alcune patologie – ipertensione o problemi cardiaci – possono avere effetti importanti sull’organismo e interferire con il sonno.

A questi, si aggiungono altri disturbi e condizioni di cui la persona anziana può soffrire che possono alterare il delicato equilibrio del sonno, come:

  • riposini pomeridiani eccessivamente lunghi
  • bisogno frequente di andare in bagno a urinare durante la notte
  • problemi respiratori come le apnee notturne
  • dolori articolari e muscolari
  • diabete
  • malattie di tipo neurologico come demenza senile o Alzheimer
  • solitudine, ansia o depressione.

Conseguenze dell’insonnia senile

Spesso sottovalutiamo l’importanza del sonno, fondamentale invece per il mantenimento di una buona salute psico-fisica e dei processi cognitivi, soprattutto negli anziani. L’insonnia può avere infatti conseguenze gravi e alimentare problematiche di natura neurologica, come Alzheimer e demenza senile, psichiatrica e cardio-metabolica.

Stress, difficoltà di concentrazione, cefalea, dolori articolari durante il giorno, come anche agitazione, confusione, irascibilità, ansia, depressione possono essere tutte conseguenze dell’insonnia e complicare la vita di una persona anziana. Senza dimenticare che, una mente meno lucida o un risveglio notturno improvviso, può aumentare anche il rischio di cadute e incidenti domestici

Come alleviare l’insonnia negli anziani: consigli e rimedi

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Uno dei segreti per stare bene è un buon sonno. Sconfiggere l’insonnia può essere tutt’altro che semplice, ma con alcuni piccoli accorgimenti e rimedi possiamo prenderci cura della nostra igiene del sonno e quella dei nostri cari per ritrovare la giusta serenità notturna.

Innanzitutto, per trattare l’insonnia di lieve entità è importante:

    • modificare abitudini scorrette e impostare una routine, ad esempio rispettando l’orario dei pasti e i momenti di riposo, così da riequilibrare il più possibile i propri ritmi
    • curare l’alimentazione, prediligendo alimenti vegetali e ricchi di fibre ed evitando invece cibi o bevande che interferiscono con il sonno perché contenenti sostanze eccitanti, come il caffè o gli alcolici 
    • preparare pasti leggeri prima di andare a dormire
  • trascorrere almeno mezz’ora all’aria aperta
    • evitare di fumare, soprattutto di sera
    • praticare attività fisica regolare è importantissimo per rimanere in salute, ma se si soffre di insonnia sarebbe meglio non svolgerla nelle ore del tardo pomeriggio
    • creare un ambiente confortevole per dormire, scegliendo un letto adeguato e assicurandosi che ci sia la giusta temperatura  
    • evitare di fare pisolini pomeridiani troppo lunghi: meglio non oltrepassare la mezz’ora per non interferire con il riposo notturno
  • non guardare la tv prima di coricarsi o usare dispositivi digitali, in quanto l’esposizione a schermi luminosi complicano la fase di addormentamento.

Infine, può essere utile ricorrere ad alcuni rimedi naturali per favorire il rilassamento serale come preparare tisane o infusi a base di erbe come camomilla, melissa, valeriana, passiflora, biancospino. L’unica accortezza è quella di berle lontano dal coricamento per evitare di svegliarsi durante le ore notturne per urinare. Esistono anche gocce o compresse al 100% naturali a base di queste erbe che hanno un effetto calmante e, a dispetto dei farmaci, non provocano alcuna dipendenza.

Il consiglio è cercare il più possibile di agire intervenendo sullo stile di vita o con rimedi naturali, al massimo valutando l’assunzione di pastiglie di melatonina, sempre dietro consiglio medico. Sarebbe bene, quindi, evitare il più possibile l’uso di farmaci che potrebbero causare dipendenza e provocare altri effetti collaterali. Ma nel caso in cui la situazione non fosse più gestibile e l’insonnia diventasse cronica, è bene consultare il proprio medico o uno specialista in igiene del sonno per valutare un trattamento farmacologico mirato a seconda del grado di insonnia.

Abbiamo visto, quindi, come sia essenziale indagare le cause dell’insonnia negli anziani, cercare di riequilibrare i ritmi e adottare uno stile di vita corretto per stare bene, di notte ma anche di giorno.

Fonti:

sonnomed.it

fondazioneveronesi.it

sigg.it

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