tumore al pancreas

Tumore al pancreas: i sintomi, le aspettative di vita e le buone pratiche di prevenzione

 

 

 

Il tumore al pancreas è una delle forme di neoplasia più difficili da curare, poiché solitamente asintomatico, cosa che non rende facile la diagnosi precoce. La ricerca sta sperimentando nuove terapie per migliorare le condizioni di vita e la prognosi dei malati, mentre, come per tutti i tipi di cancro, rimane fondamentale la prevenzione oncologica, in particolare attraverso corretti stili di vita.

Vediamo allora che cos’è il tumore al pancreas e quali sono i sintomi, i fattori di rischio, le terapie, le aspettative di vita e le buone pratiche di prevenzione.

Tumore al pancreas: cos’è, come si sviluppa e come si diffonde

Il pancreas è un organo di forma allungata deputato alla produzione di diversi ormoni, tra i quali l’insulina, e alla secrezione di succhi ed enzimi che contribuiscono al processo di digestione e all’assorbimento dei nutrienti. Il tumore al pancreas, caratterizzato dalla comparsa di cellule anomale che crescono in maniera incontrollata, colpisce generalmente persone tra i 50 e gli 80 anni di età con una maggiore incidenza negli uomini, mentre è molto raro prima dei 40 anni. 

Le neoplasie pancreatiche si sviluppano per lo più nel pancreas esocrino, cioè nella porzione in cui vengono prodotti gli enzimi utili alla digestione. Il più diffuso e maligno tra questi tumori è l’adenocarcinoma duttale del pancreas, che nel 75% dei casi interessa la testa dell’organo, ovvero la sua parte più grande, ma può colpire anche il corpo centrale e la coda, cioè l’area più sottile. Nella coda si concentrano le isole di Lagerhans, ovvero le strutture responsabili della secrezione di ormoni: dalle loro cellule possono avere origine i tumori neuroendocrini, un’altra tipologia di cancro al pancreas meno comune dell’adenocarcinoma.

Purtroppo le cellule tumorali di questa forma di cancro si diffondono con grande rapidità ai linfonodi, spesso vanno ad intaccare gli organi vicini, ovvero fegato e polmoni, e possono colpire anche l’addome.

I sintomi

Nelle fasi iniziali, il tumore al pancreas non si manifesta con sintomi specifici, motivo per cui viene frequentemente diagnosticato quando si trova ad uno stadio avanzato, spesso già in forma metastatica.
I disturbi diventano quindi evidenti quando il cancro ha cominciato a diffondersi e possono includere:

  • perdita di peso
  • calo dell’appetito e persistente senso di sazietà
  • ittero (colorazione gialla della pelle e degli occhi)
  • dolore alla schiena o alla bocca dello stomaco
  • feci più chiare e urina di colore scuro
  • debolezza
  • nausea o vomito.

Il 10-20% dei malati può essere colpito dal diabete, poiché il pancreas non è più in grado di produrre insulina.

tumore al pancreas sintomi iniziali

ferrantraite/gettyimages.it

Esistono dei fattori di rischio?

Le cause che portano allo sviluppo del tumore al pancreas non sono note, tuttavia esistono certamente dei fattori di rischio, legati soprattutto agli stili di vita, ma non solo. Tra questi possiamo individuare:

  • il fumo, che rappresenta il fattore maggiormente associato alla probabilità di sviluppare un carcinoma pancreatico: secondo i dati della Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro, chi fuma ha un rischio tre volte maggiore di essere colpito da questa neoplasia;
  • l’obesità, soprattutto se il grasso è localizzato sull’addome e se questa condizione si associa a intolleranza al glucosio, insulino-resistenza e diabete;
  • la familiarità: la presenza tra i parenti stretti (genitore o fratello/sorella) di questo tipo di cancro, ma anche di tumore al seno o al colon, rappresenta un fattore di rischio aggiuntivo, che in genere può essere ricondotto a mutazioni genetiche ereditarie che giocano un ruolo nell’insorgenza del tumore al pancreas;
  • la presenza di alcune malattie genetiche rare, come la sindrome di Von Hippel-Lindau, e di patologie come il diabete non insulino dipendente, cioè di tipo 2, e la pancreatite cronica;
  • una dieta ricca di grassi saturi e povera di frutta e verdura e un consumo elevato di alcolici possono aumentare la vulnerabilità a questo tipo di tumore;
  • la sedentarietà.

Tumore al pancreas: diagnosi

Per diagnosticare questa neoplasia, al primo sospetto occorre rivolgersi ad uno specialista che deciderà a quale esame ricorrere. Approfondiamo le principali metodiche disponibili.

  • Ecografia dell’addome, sia interna che esterna, che di solito è la prima indagine che viene eseguita se il paziente lamenta sintomi.
  • TC (tomografia computerizzata), un esame radiologico di approfondimento diagnostico che, attraverso un’immagine elaborata ai raggi X, permette di esaminare varie parti del corpo. In particolare, grazie ad apparecchiature TC multistrato di ultima generazione è possibile ottenere scansioni molto dettagliate del pancreas, degli organi vicini e delle strutture vascolari.
  • Esami ad hoc in presenza di ittero, ovvero colangiorisonanza magnetica, colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP) e colangiografia transepatica percutanea (PTC), utili per verificare se i dotti biliari sono ostruiti e individuarne la causa. Il primo esame è il meno invasivo; gli altri due permettono di eseguire anche una biopsia per ricercare la presenza di cellule tumorali.
  • Ecoendoscopia (EUS): attraverso una sonda a ultrasuoni introdotta nello stomaco e nel duodeno, questo esame permette di ottenere immagini molto dettagliate del pancreas e insieme alla biopsia è utile per comprendere se il paziente ha un tumore del pancreas oppure se i sintomi sono dovuti ad altre problematiche che interessano questo organo, come una pancreatite cronica o delle cisti pancreatiche.
  • Tomografia ad emissione di positroni (PET): se il sospetto di adenocarcinoma del pancreas è già stato confermato con altre indagini, questo esame di medicina nucleare può essere impiegato per completare il percorso diagnostico.
  • Esami del sangue per la valutazione dei livelli di proteina CA-19-9, che nei malati di tumore del pancreas possono essere più elevati: questo aumento, tuttavia, non è sempre riscontrabile e può anche essere dovuto ad altre malattie o a un’infiammazione delle vie biliari.
tumore pancreas sopravvivenza

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Aspettativa di vita con il tumore al pancreas

Come sottolinea il rapporto “I numeri del cancro in Italia 2022” stilato da AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e AIRTUM (Associazione italiana Registri Tumori), purtroppo il tumore al pancreas ha fatto registrare un marcato aumento della mortalità (+8,3% negli uomini e +6,3% nelle donne nel primo periodo pandemico rispetto alla fase pre-pandemia), oltre che un incremento dell’incidenza in entrambi i sessi: nel 2022 sono state stimate circa 14.500 nuove diagnosi.

Chi si ammala ha un’aspettativa di vita bassa, anche rispetto ad altre neoplasie: il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è tra i peggiori, pari all’11% negli uomini e al 12% nelle donne.
La prognosi così sfavorevole si spiega con la difficoltà di una diagnosi precoce, dovuta all’evoluzione asintomatica della malattia e alla posizione del pancreas, che si trova dietro lo stomaco, tra milza, fegato e intestino, ed è quindi difficile da esaminare con l’ecografia. Un altro motivo è anche la velocità di diffusione di questa forma di cancro e la sua capacità di creare metastasi quando è ancora di dimensioni molto ridotte.

È possibile una cura?

Per le sue peculiari caratteristiche, il tumore al pancreas è una malattia molto difficile da curare: secondo quanto riportato da AIOM e AIRTUM, tra gli uomini (che, come abbiamo accennato, sono più predisposti a soffrire di questa patologia rispetto alle donne), è la forma di cancro con le più basse probabilità di guarigione (4%).

Come per altre neoplasie, il successo delle cure aumenta quando il tumore viene diagnosticato nelle sue prime fasi. Le strategie oggi utilizzate sono la chirurgia, la chemioterapia e le cure farmacologiche.

I pazienti trattati chirurgicamente per la rimozione del tumore sono quelli con le maggiori possibilità di guarire: se l’intervento ha successo, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi può salire al 20-30%, come sottolinea la Fondazione Veronesi. L’asportazione chirurgica, tuttavia, è indicata solo se il tumore è localizzato: per la facilità con cui questo tipo di cancro tende a metastatizzare, in media solo il 20% dei pazienti con una nuova diagnosi può essere operato. 

Sempre più spesso, prima dell’intervento si fa ricorso alla chemioterapia per trattare subito le possibili metastasi presenti e tentare di ridimensionare il tumore.

In fase avanzata, quando la strada della chirurgia non è praticabile, la chemioterapia viene impiegata per ridurre la massa tumorale, controllare i sintomi e migliorare la qualità e l’aspettativa di vita dei pazienti.

Un’altra opzione possibile è il trattamento farmacologico, anch’esso finalizzato a prolungare la sopravvivenza dei malati. Questo approccio terapeutico, tuttavia, risulta meno efficace degli altri a causa della scarsa vascolarizzazione del tumore del pancreas, che rende difficile veicolare gli antitumorali.

Considerata la diffusione e la mortalità legata a questa neoplasia, la ricerca è al lavoro per trovare nuove soluzioni di cura. Alcuni studi innovativi si stanno concentrando sulla riduzione della tossicità dei farmaci impiegati per il trattamento di questo tipo di cancro e sulla modifica del microambiente tumorale: come ricorda la Fondazione AIRC, intervenire sul DNA del tumore potrebbe renderlo maggiormente visibile dal sistema immunitario e, quindi, potenziare gli effetti dell’immunoterapia, un trattamento a cui il carcinoma del pancreas è stato finora poco sensibile.

tumore al pancreas quanto si vive

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Tumore al pancreas e buone pratiche di prevenzione

È difficile suggerire strategie di prevenzione efficaci per il tumore al pancreas, dato che le cause di questa neoplasia non sono del tutto note. Tuttavia, come evidenzia l’AIRC, è importante adottare corretti stili di vita, in particolare facendo attenzione a non fumare e a consumare molta frutta e verdura: l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di mangiarne complessivamente almeno 400 grammi al giorno, corrispondenti a circa 5 porzioni da 80 grammi.

È anche fondamentale limitare i cibi ricchi di grassi saturi e il consumo di alcol, tenere sotto controllo il peso e condurre una vita il più possibile attiva.

Per chi ha già altri casi di tumore al pancreas in famiglia, la prevenzione è ancora più importante e deve basarsi anche su esami periodici per valutare la funzionalità del pancreas, del fegato e dell’intestino, soprattutto dopo i 50 anni. Analoghi controlli, ricorda l’Istituto Superiore di Sanità, sono consigliati anche alle persone con diabete, pancreatite cronica e fattori di rischio genetici.

Un aiuto per prendersi cura della propria salute può arrivare dalla polizza UniSalute 360°, un’assicurazione personalizzabile che permette di aggiungere alle visite specialistiche e agli esami previsti dalla garanzia base anche pacchetti di prestazioni dedicati all’oncologia. Questa formula offre la possibilità di effettuare check up specifici ed esami di alta diagnostica, dà l’opportunità di usufruire di consulti medici e assicura un supporto economico in caso di ricovero. Rappresenta dunque un importante strumento di prevenzione e un sostegno concreto per affrontare più serenamente la malattia.

 

FONTI:

Issalute.it

airc.it

fondazioneveronesi.it

aiom.it


Immagine in evidenza di FG Trade Latin/gettyimages.it

 

Articolo scritto con la collaborazione di Elena Rizzo Nervo

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