Gli esami per monitorare il cuore includono elettrocardiogramma, ecocardiogramma, test da sforzo, Holter, risonanza magnetica cardiaca, angiografia coronarica ed ecocolordoppler. Questi test permettono di individuare precocemente anomalie come aritmie, insufficienza o ostruzioni cardiache e intervenire per tempo con trattamenti mirati. Adottare uno stile di vita che integri dieta equilibrata, attività fisica regolare, limitazione di fumo e alcol e controlli periodici resta la strategia più efficace per mantenere la salute cardiaca.
La salute del cuore è essenziale per il nostro benessere generale, tuttavia, può essere messa a repentaglio da molte condizioni, come l’ipertensione, l’aterosclerosi e le malattie cardiache. Uno dei modi migliori per supportare il funzionamento cardiaco – oltre all’adozione di uno stile di vita virtuoso – è sottoporsi a esami regolari, per identificare precocemente eventuali problemi. In questo articolo scopriremo quali sono i principali esami per monitorare la salute cardiaca, come vengono eseguiti e cosa possono rivelare. Discuteremo anche l’importanza della prevenzione delle malattie cardiache e di tutti quei comportamenti sani che possono aiutarci a vivere meglio.
I dati della salute cardiaca in Italia
Secondo il Progetto Cuore, le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte in Italia, con una percentuale del 44% dei decessi totali.
Inoltre, stando al rapporto Il profilo epidemiologico delle malattie cardiovascolari in Italia pubblicato nel 2020 dall’ISS, il numero di persone colpite da malattie del cuore è in costante aumento, con circa 7 milioni di persone affette da patologie cardiache croniche nel nostro Paese. Secondo uno studio pubblicato sempre dall’ISS nel 2019, i nuovi casi di patologie cardiovascolari sarebbero più di 300 mila all’anno, con una maggiore incidenza nelle regioni del Sud Italia rispetto al Nord.
Tra i principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari troviamo:
- fumo
- sedentarietà
- obesità
- ipertensione
- diabete
- familiarità.
La giusta prevenzione e le diagnosi precoci sono fondamentali per ridurre l’impatto di queste patologie sulla salute pubblica.
Quali sono gli esami da fare per la prevenzione cardiologica?
Per garantire una buona salute del cuore, è importante sottoporsi a visite periodiche per prevenire e individuare precocemente eventuali segnali di anomalia. Esistono diversi tipi di valutazioni, sia per monitorare la funzionalità cardiaca che per individuare i fattori di rischio cardiovascolare.
Qui di seguito approfondiremo i più importanti, ma è bene sottolineare che l’esecuzione di questi esami deve essere sempre indicata dal medico e che la loro periodicità dipende dallo stato di salute individuale.
Anamnesi ed esame fisico
Questa è la prima fase di un check-up cardiologico completo ed è fondamentale per identificare eventuali fattori di rischio e sintomi di problemi cardiaci.
L’anamnesi consiste in una serie di domande che il medico fa al paziente per raccogliere informazioni sulla sua salute e sulle sue abitudini di vita. Le domande possono riguardare, per esempio, la storia personale o familiare di patologie cardiache, la dieta, l’esercizio fisico, il fumo e il consumo di alcolici, poiché questi elementi possono influire sul rischio di sviluppare malattie cardiologiche.
L’esame fisico, invece, prevede una serie di manovre eseguite dal medico per valutare lo stato di salute del paziente. In particolare:
- ascoltare il cuore con lo stetoscopio per monitorare il ritmo, la frequenza e i rumori cardiaci anomali;
- misurare la pressione arteriosa per valutare la presenza di ipertensione;
- controllare la respirazione per verificare eventuali segni di insufficienza cardiaca o polmonare;
- osservare la presenza di gonfiore alle gambe, che può essere un sintomo di sofferenza cardiaca;
- verificare eventuali deformità toraciche o cianosi (colorazione bluastra delle labbra e delle dita), che sono solitamente segni di malformazioni congenite al cuore.
In base alle informazioni raccolte durante l’anamnesi e all’esame fisico, il medico può decidere se sono necessari ulteriori test diagnostici.

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Elettrocardiogramma (ECG)
L’ECG è un esame non invasivo che misura l’attività elettrica del cuore e che può fornire importanti informazioni sulle funzioni del muscolo cardiaco, sull’andamento del ritmo e sulla presenza di eventuali anomalie. Può essere utilizzato per diagnosticare o monitorare diverse condizioni cardiache, tra cui aritmie, infarto miocardico e ipertrofia ventricolare.
Si svolge collegando al torace del paziente degli elettrodi che registrano l’attività cardiaca e producono un tracciato grafico delle onde elettriche.
Sulla base dei risultati di questo test, lo specialista può prescrivere – se lo reputa necessario – ulteriori esami più approfonditi.
Ecocardiogramma
L’ecocardiogramma è un altro test chiave che viene spesso incluso in un check-up cardiologico completo. Si tratta di un’ecografia che sfrutta gli ultrasuoni per creare immagini del cuore in tempo reale.
Durante la procedura, il tecnico applica sul torace del paziente una sonda ecografica, che emette onde sonore ad alta frequenza che rimbalzano sul muscolo cardiaco. Queste onde vengono poi trasformate in immagini tridimensionali dell’organo, che possono fornire informazioni dettagliate sulla sua struttura, le dimensioni, la funzione, e il flusso sanguigno.
L’ecocardiogramma serve per diagnosticare le seguenti problematiche:
- valvulopatie: consente di controllare lo stato delle valvole cardiache e il loro corretto funzionamento
- insufficienza cardiaca: valuta la capacità del cuore di pompare sangue al corpo
- cardiomiopatie: monitora le dimensioni e la struttura dell’organo, per identificare un eventuale indebolimento cardiaco e una riduzione della sua capacità di apportare flusso sanguigno
- trombi e coaguli: può rilevare la presenza di ostruzioni che aumentano il rischio di ictus o di embolia.
Test da sforzo
Questo esame serve a valutare la funzionalità del cuore e la capacità dell’individuo di svolgere attività fisica. Inoltre, è utile anche per diagnosticare o monitorare diverse condizioni cardiache, tra cui l’ischemia cardiaca e le aritmie.
Durante il test da sforzo, il paziente cammina o corre su un tapis roulant o su una bicicletta ergometrica, mentre il medico monitora la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e l’ECG.

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Holter
L’Holter è un esame che permette di registrare l’attività elettrica del cuore durante le normali attività quotidiane del paziente, a differenza dell’ECG che viene eseguito in una situazione di riposo. Per eseguire questo test è necessario indossare un piccolo dispositivo, per un periodo di tempo che solitamente va dalle 24 alle 48 ore, durante il quale l’apparecchio registra l’attività cardiaca.
Risonanza magnetica cardiaca (RMC)
La RMC è un esame diagnostico che utilizza onde magnetiche per creare immagini dettagliate del cuore. Si tratta di esame non invasivo che non comporta l’utilizzo di radiazioni ionizzanti e permette di ottenere informazioni preziose sulla struttura e la funzione dell’organo cardiaco. La risonanza viene utilizzata per diagnosticare diverse patologie tra cui malattie delle valvole cardiache, cardiomiopatie, ischemie e problematiche congenite del cuore.
Angiografia coronarica
Questo esame, spesso “confuso” con la coronarografia – una tecnica simile, ma più standard e meno precisa –, consente di visualizzare le arterie coronarie del cuore e individuare eventuali ostruzioni o stenosi. Rappresenta l’esame di riferimento per la diagnosi delle patologie coronariche e può essere utilizzato anche per eseguire interventi di angioplastica o di bypass coronarico.
L’angiografia viene eseguita in sala operatoria, sotto anestesia locale e prevede l’inserimento, nell’arteria femorale o radiale, di un catetere, che viene fatto avanzare fino alle arterie coronarie. Successivamente, viene somministrato un mezzo di contrasto al fine di identificare con precisione le sopracitate ostruzioni.
Ecocolordoppler cardiaco
L’ecocolordoppler cardiaco viene eseguito con onde sonore ad alta frequenza, per produrre immagini del cuore e del flusso sanguigno attraverso le sue valvole e le sue camere. Il suo scopo è rilevare eventuali problemi cardiaci strutturali, come difetti delle valvole cardiache, e problemi funzionali, come l’insufficienza dell’organo muscolare circolatorio.
L’ecocolordoppler può inoltre servire per valutare il flusso del sangue attraverso le arterie carotidi nel collo: in questo caso, il test viene chiamato ecocolordoppler dei tronchi sovraortici o doppler dei vasi del collo.
Cosa fare per migliorare la salute del cuore?
- dieta equilibrata: il consumo di frutta, verdura, legumi, pesce e cereali integrali, insieme a una riduzione del quantitativo di sale e grassi saturi, riduce il rischio di malattie cardiovascolari
- fare un regolare esercizio fisico: lo svolgimento di un’attività fisica moderata può abbassare del 30-40% le probabilità di sviluppare patologie cardiache
- mantenere un peso sano: il sovrappeso e l’obesità sono associati a un incremento del rischio di sviluppare problematiche cardiologiche, in quanto possono aumentare la pressione sanguigna, il livello di colesterolo e trigliceridi nel sangue e la resistenza all’insulina
- evitare fumo e alcolici: fumare aumenta la pressione sanguigna e il battito cardiaco, restringe le arterie e peggiora il rischio di sviluppare placche di grasso nelle pareti delle arterie; l’alcol, invece, se consumato in grandi quantità, può influire negativamente sulla pressione e provocare insufficienza cardiaca. Gli alcolici aumentano anche i livelli di trigliceridi, contribuendo così alla formazione di placche arteriose.
Queste buone abitudini, tuttavia, non sempre bastano a evitare le patologie cardiache. Per questo, come già detto, è importante sottoporsi a visite ed esami di routine consigliati dal proprio medico curante, in modo da rilevare eventuali disturbi e intervenire tempestivamente.
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Le domande più frequenti dei pazienti
Quali sono gli esami che posso fare per controllare il mio cuore?
L’elettrocardiogramma (ECG) è solitamente il primo test che si esegue, per valutare l’attività elettrica del cuore. L’ecocardiogramma, invece, permette di osservare in tempo reale la struttura e la funzionalità del cuore attraverso gli ultrasuoni. In alcuni casi si ricorre al test da sforzo, che valuta la risposta cardiaca durante l’attività fisica, o all’Holter cardiaco, che registra il battito per 24-48 ore durante le normali attività quotidiane. Quando è necessaria un’indagine più approfondita, possono essere eseguiti la risonanza magnetica cardiaca, per ottenere immagini dettagliate dell’organo, l’ecocolordoppler, per analizzare il flusso sanguigno e le valvole, e l’angiografia coronarica, indicata per individuare eventuali ostruzioni delle arterie coronarie.
Cosa posso fare ogni giorno per proteggere il cuore?
Seguire una dieta equilibrata, praticare attività fisica regolare, evitare il fumo, limitare l’alcol e sottoporsi a controlli periodici sono le abitudini più efficaci per mantenere il cuore sano e prevenire patologie cardiovascolari.
L’elettrocardiogramma basta per diagnosticare un problema cardiaco?
L’ECG è un esame utile per valutare il ritmo cardiaco e individuare anomalie, ma spesso non è sufficiente da solo e deve essere integrato da altri esami per avere un quadro più completo della salute del cuore.
Ogni quanto è consigliabile fare un controllo cardiologico?
In assenza di sintomi o patologie note, è consigliato ripetere un controllo cardiologico ogni 1-2 anni dopo i 40 anni. Chi presenta fattori di rischio (come ipertensione, diabete, colesterolo alto o familiarità per malattie cardiovascolari) dovrebbe sottoporsi invece a controlli più frequenti, secondo le indicazioni del proprio medico.
Articolo scritto con la collaborazione di Chiara Iaquinta


4 commenti
Ottimo articolo, molti credono sia sufficiente un semplice elettrocardiogramma che da solo purtroppo non “fa vedere” molto.
Molto meglio,specie per chi è giovane, sottoporsi ad un test da sforzo, capace di far risaltare subito situazioni anomale
Grazie Marco 🙂
Buongiorno,
mi chiamo Elena ed ho 53 anni .
Ho avuto modo, tramite l’ assicurazione sanitaria che è prevista dalla nostra azienda, di venire a conoscenza del Prof. Cosimo Comito, cardiologo e cardiochirurgo della Clinica Paideia .
Dopo aver fatto degli esami (altri ancora ne devo fare tipo appunto la prova da sforzo) si è rilevato che ho una leggerissima tachicardia ma comunque voglio continuare a monitorare la questione.
E’ molto importante sia aderire a programmi di screening messi a disposizione dalle ASL ma anche i check up cardiologici e magari farli seguire da una corretta educazione alimentare da una nutrizionista .
Arrivederci.
Ciao Elena, siamo assolutamente d’accordo! Grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza, siamo certi possa essere da esempio ad altri lettori che, come te, hanno problemi di questo tipo.
A presto!