Quali sono gli effetti collaterali del cortisone?

Cortisone e cortisonici sono farmaci utilizzati per trattare numerose condizioni di salute. Tuttavia, si sente spesso parlare dei loro possibili effetti collaterali, un aspetto che può preoccupare chi si trova a dover intraprendere una terapia di questo genere, soprattutto se di lunga durata. Cerchiamo dunque di fare più chiarezza sull’argomento per capire insieme cos’è il cortisone, a cosa serve, qual è la sua azione sull’organismo e, soprattutto, gli effetti indesiderati che potrebbe provocare. 

Cortisone farmaco antinfiammatorio, illustrazione di pillole e confezioni di medicinali.

Cortisone e cortisonici: alleati per la salute, con attenzione agli effetti collaterali.

Cos’è il cortisone? 

Nel linguaggio comune, quando si parla di “cortisone” in genere si fa riferimento ai corticosteroidi o cortisonici, un gruppo di farmaci impiegati per il loro effetto antinfiammatorio e le loro capacità immunosoppressive. Da un punto di vista medico e chimico, il cortisone è un ormone prodotto naturalmente dalle ghiandole surrenali del nostro organismo in condizioni di stress, con proprietà antinfiammatorie. Identificato per la prima volta negli anni Trenta dal premio Nobel per la medicina Edward C. Kendall, chimico statunitense, successivamente è stato sintetizzato in laboratorio e, in seguito ai buoni risultati ottenuti sui malati di artrite reumatoide e altre patologie, è iniziata la produzione farmaceutica. I corticosteroidi a cui facciamo riferimento sono dunque dei farmaci con una struttura chimica simile a quella del cortisone prodotto dall’organismo, preparati per avere la stessa azione. 

Tipologie di corticosteroidi e modalità di impiego

Esistono diversi tipi di cortisonici, tra i quali rientrano cortisone, prednisone, idrocortisone e desametasone, solo per citarne alcuni. I corticosteroidi possono essere usati in forme differenti, ad esempio tramite assunzione orale o inalazione – metodo di solito indicato per le patologie croniche che richiedono questo genere di terapia – iniezione, in genere utilizzata in condizioni di urgenza, e trattamenti topici (ovvero locali) tramite creme, lozioni e gel da applicare sulla pelle, oppure colliri per gli occhi. 

A cosa serve il cortisone e quali sono i suoi effetti?

Cortisone e cortisonici esercitano un effetto antinfiammatorio e immunosoppressivo: aiutano a ridurre la risposta infiammatoria o a prevenirla e agiscono sul modo in cui l’organismo risponde a determinati stimoli di tipo immunitario. 

La funzione antinfiammatoria interviene sui sintomi con l’obiettivo di diminuire i disturbi provocati dalla condizione di cui si soffre, mentre, per quanto riguarda il sistema immunitario, questi farmaci vengono usati in presenza di patologie autoimmuni oppure in caso di trapianto di organo, ad esempio, situazioni in cui è necessario attenuare o sopprimere la reazione immunitaria. 

Per queste ragioni i cortisonici possono essere impiegati per trattare problemi diversi, tra cui: 

  • gravi allergie;
  • asma;
  • artrite reumatoide;
  • lupus eritematoso sistemico, una malattia infiammatoria cronica autoimmune a carico del tessuto connettivo;
  • colite ulcerosa, malattia infiammatoria cronica dell’intestino;
  • dermatiti;
  • problemi a carico degli occhi, come uveiti e cheratiti;
  • nefrite, un’infiammazione del rene. 
Persona in farmacia

Effetti collaterali del cortisone: come gestirli con il giusto supporto medico.

I possibili effetti collaterali del cortisone

Molte persone nutrono timori nei confronti dei cortisonici per via degli effetti collaterali che possono causare. I corticosteroidi, infatti, sono collegati a diversi effetti indesiderati che, tuttavia, non si manifestano necessariamente in tutte le persone e che dipendono, primariamente, dalla durata e dalla dose del farmaco, e solo in parte minore dalla tipologia di cortisonico utilizzato. Come spiega l’ISS (Istituto Superiore di Sanità), tali conseguenze possono presentarsi in caso di terapie intensive e che durano a lungo, mentre i trattamenti brevi o locali di solito non comportano ripercussioni importanti. 

Tra i principali effetti negativi che l’uso di cortisone e cortisonici può causare, ad esempio, ci sono: 

  • incremento del peso corporeo: i corticosteroidi possono aumentare la sensazione di fame e trattenere i liquidi nell’organismo, tuttavia, attraverso un adeguato movimento e seguendo una dieta idonea si può contrastare questa possibile conseguenza.
  • Ridistribuzione del grasso corporeo: può inoltre verificarsi una ridistribuzione del grasso, che tende ad accumularsi soprattutto in zone del corpo come addome e volto, conferendo al viso un aspetto più pieno e tondeggiante. 
  • Pelle più sottile: specialmente negli anziani i cortisonici possono rendere la cute più fragile, causando assottigliamento e comparsa di lividi. 
  • Acne: nei più giovani questi farmaci potrebbero provocare un peggioramento di una condizione di acne.
  • Osteoporosi: una terapia a lungo termine a base di cortisonici può determinare demineralizzazione dell’osso e osteoporosi. In questo caso sarà il medico o lo specialista a mettere in atto le misure preventive più adeguate per ridurre questo rischio.
  • Ipertensione: i cortisonici sono in grado di causare ritenzione di liquidi, fattore che favorisce l’innalzamento della pressione arteriosa.
  • Iperglicemia: somministrati per lunghi periodi e a dosaggi elevati, i corticosteroidi potrebbero causare iperglicemia, ossia un aumento dei livelli di glucosio (zucchero) nel sangue. Solitamente, comunque, questi livelli tornano alla normalità una volta interrotto il farmaco.

Tra gli altri effetti collaterali possibili citiamo anche alterazioni dell’umore, difficoltà ad addormentarsi, debolezza muscolare e ossea e maggiore suscettibilità verso le infezioni, dovuta al fatto che cortisone e cortisonici sono immunosoppressori. Tuttavia si tratta di un rischio di modesta entità, generalmente collegato a terapie con elevati dosaggi su soggetti maggiormente predisposti alle infezioni, ad esempio perché immunocompromessi. 

Ricordiamo che è bene riferire al medico tutte le terapie farmacologiche che si stanno eventualmente seguendo, per evitare possibili interazioni dei cortisonici con altri farmaci, e che i trattamenti a lungo termine a base di queste sostanze non vanno interrotti bruscamente. Quando si assumono cortisonici per tanto tempo, infatti, le ghiandole surrenali possono secernere meno cortisone di quanto farebbero normalmente. Se la cura viene bloccata in modo improvviso non si dà loro il tempo di ricominciare a produrlo nella giusta quantità, rischiando di andare incontro a una serie di disturbi legati all’assenza di questo ormone. Di conseguenza, è essenziale ridurre gradualmente il farmaco sotto la supervisione del medico

Persona che legge le avvertenze

Ogni medicina può presentare effetti collaterali. Parlane preventivamente con il tuo medico.

Cortisone: alternative e rimedi naturali per contrastare gli effetti collaterali

Quando si intraprende una terapia a base di cortisone, è fondamentale essere consapevoli dei possibili effetti collaterali e, in accordo con il proprio medico, valutare strategie per minimizzarli o contrastarli. Oltre a seguire scrupolosamente le indicazioni mediche, esistono alcune alternative e rimedi naturali che possono supportare l’organismo durante il trattamento.

Alimenti e integratori utili

Un’alimentazione equilibrata, ricca di nutrienti essenziali, può contribuire a mitigare alcuni effetti indesiderati del cortisone. In particolare, è consigliabile:

  • Aumentare l’apporto di calcio e vitamina D: per contrastare la demineralizzazione ossea e prevenire l’osteoporosi. Si possono consumare alimenti come latticini, verdure a foglia verde, pesce azzurro e, se necessario, assumere integratori specifici.

  • Limitare il consumo di sodio: per ridurre la ritenzione idrica e prevenire l’ipertensione. È importante evitare cibi trasformati, salumi e insaccati, e moderare l’uso del sale da cucina.

  • Controllare l’apporto di zuccheri: per prevenire l’iperglicemia. Si consiglia di limitare il consumo di dolci, bevande zuccherate e carboidrati raffinati, preferendo cereali integrali e alimenti a basso indice glicemico.

  • Assumere probiotici: per favorire l’equilibrio della flora intestinale, che può essere alterata dall’assunzione di cortisone. Si possono consumare yogurt con fermenti lattici vivi o integratori specifici.

Attività fisica e gestione dello stress

Oltre all’alimentazione, anche lo stile di vita può influenzare la risposta dell’organismo al cortisone. È importante:

  • Praticare attività fisica regolare: per contrastare l’aumento di peso, migliorare la forza muscolare e la densità ossea, e favorire il benessere psicologico. Si consigliano attività come camminare, nuotare, fare yoga o pilates.

  • Gestire lo stress: per ridurre l’infiammazione e migliorare l’umore. Si possono praticare tecniche di rilassamento come la meditazione, la respirazione profonda o lo yoga.

  • Dormire a sufficienza: per favorire il recupero dell’organismo e rafforzare il sistema immunitario. Si consiglia di dormire almeno 7-8 ore a notte, in un ambiente tranquillo e buio.

È importante sottolineare che queste alternative e rimedi naturali non sostituiscono la terapia farmacologica prescritta dal medico, ma possono rappresentare un valido supporto per migliorare la qualità di vita durante il trattamento con cortisone.

Cortisone: quando è necessario e come minimizzare i rischi

Il cortisone è un farmaco efficace per il trattamento di numerose patologie, ma è importante utilizzarlo con consapevolezza e sotto stretto controllo medico, valutando attentamente i benefici e i rischi.

Quando il cortisone è indispensabile

In alcune situazioni, il cortisone rappresenta l’unica opzione terapeutica efficace per controllare la malattia e migliorare la qualità di vita del paziente. Ad esempio, in caso di:

  • Malattie autoimmuni: come l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico o la sclerosi multipla, in cui il sistema immunitario attacca erroneamente i tessuti del corpo.

  • Allergie gravi: come lo shock anafilattico o l’asma bronchiale, in cui il cortisone può ridurre rapidamente l’infiammazione e prevenire complicazioni potenzialmente fatali.

  • Trapianto di organi: in cui il cortisone viene utilizzato per sopprimere la risposta immunitaria e prevenire il rigetto dell’organo trapiantato.

  • Malattie infiammatorie croniche: come la colite ulcerosa o la malattia di Crohn, in cui il cortisone può ridurre l’infiammazione intestinale e alleviare i sintomi.

Come minimizzare i rischi del cortisone

Quando il cortisone è necessario, è fondamentale adottare alcune strategie per minimizzare i rischi e proteggere la salute:

  • Utilizzare la dose minima efficace: il medico dovrebbe prescrivere la dose più bassa di cortisone in grado di controllare la malattia, per ridurre al minimo gli effetti collaterali.

  • Seguire la terapia per il minor tempo possibile: la durata del trattamento dovrebbe essere limitata al periodo strettamente necessario, per evitare l’insorgenza di effetti indesiderati a lungo termine.

  • Monitorare attentamente la salute: durante la terapia con cortisone, è importante sottoporsi a controlli medici regolari per monitorare la pressione sanguigna, la glicemia, la densità ossea e altri parametri importanti.

  • Seguire uno stile di vita sano: un’alimentazione equilibrata, l’attività fisica regolare e la gestione dello stress possono contribuire a ridurre i rischi associati all’uso di cortisone.

  • Non interrompere bruscamente la terapia: l’interruzione del cortisone deve essere graduale e sotto stretto controllo medico, per evitare una crisi surrenalica.

 

Come abbiamo capito, dunque, cortisone e cortisonici sono farmaci molto importanti in determinate situazioni: rappresentano il trattamento più utilizzato per far fronte a specifiche problematiche e in certi casi possono essere dei veri e propri salvavita. Come può accadere con altri farmaci, possono provocare una serie di effetti collaterali. Tuttavia, spiegano gli esperti, non bisogna averne timore nel momento in cui i corticosteroidi vengono prescritti nelle dosi giuste e sotto il controllo del medico, anche perché si tratta di effetti ormai noti, che è possibile controllare e che non si verificano in tutti i pazienti. 

Deve essere sempre il medico a valutare l’opportunità di prescrivere questo tipo di farmaco, in base alla singola situazione e tenendo conto dell’eventuale presenza di condizioni che potrebbero rendere l’uso di cortisonici controindicato. Se abbiamo delle domande circa i possibili effetti avversi rivolgiamoci con fiducia al nostro medico o allo specialista che ci segue: è il modo migliore per fugare ogni dubbio ed essere più consapevoli circa i rischi e i benefici di questi trattamenti. 

 

FAQ: Cortisone ed Effetti Collaterali: Tutto Quello Che Devi Sapere

1. Cos’è il cortisone e a cosa serve?

Il cortisone è un ormone prodotto naturalmente dalle ghiandole surrenali con proprietà antinfiammatorie. In medicina, il termine “cortisone” si riferisce spesso ai corticosteroidi, farmaci sintetici simili al cortisone naturale, utilizzati per ridurre l’infiammazione e sopprimere la risposta immunitaria in varie condizioni mediche.

2. Quali sono le principali condizioni mediche trattate con il cortisone?

I corticosteroidi sono impiegati per trattare una vasta gamma di disturbi, tra cui allergie gravi, asma, artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, colite ulcerosa, dermatiti, uveiti, cheratiti e nefrite. Sono utilizzati anche in caso di trapianto di organo per prevenire il rigetto.

3. Quali sono i possibili effetti collaterali del cortisone?

Gli effetti collaterali del cortisone possono variare a seconda della durata e della dose del farmaco. Alcuni degli effetti indesiderati più comuni includono aumento del peso corporeo, ridistribuzione del grasso corporeo, pelle più sottile, acne, osteoporosi, ipertensione e iperglicemia. Possono verificarsi anche alterazioni dell’umore, difficoltà ad addormentarsi, debolezza muscolare e ossea e una maggiore suscettibilità alle infezioni.

4. Gli effetti collaterali del cortisone sono sempre inevitabili?

No, gli effetti collaterali del cortisone non si manifestano necessariamente in tutte le persone. La probabilità di sviluppare effetti indesiderati dipende principalmente dalla durata e dalla dose del farmaco. Terapie brevi o trattamenti locali di solito non comportano ripercussioni importanti.

5. Come si possono ridurre gli effetti collaterali del cortisone?

Per ridurre gli effetti collaterali del cortisone, è fondamentale seguire attentamente le indicazioni del medico, utilizzare il farmaco alla dose minima efficace per il minor tempo possibile e non interrompere bruscamente la terapia a lungo termine. È importante anche seguire una dieta sana, fare attività fisica regolare e informare il medico di eventuali altri farmaci assunti per evitare interazioni.

6. Cosa fare se si manifestano effetti collaterali durante l’assunzione di cortisone?

Se si manifestano effetti collaterali durante l’assunzione di cortisone, è importante parlarne con il medico. Insieme, potrete valutare la possibilità di ridurre la dose, cambiare farmaco o adottare misure per gestire gli effetti indesiderati. Non interrompere mai la terapia di propria iniziativa senza aver consultato il medico.

7. Perché è importante non interrompere bruscamente l’assunzione di cortisone a lungo termine?

L’interruzione improvvisa di una terapia a lungo termine con cortisone può causare problemi, perché le ghiandole surrenali potrebbero non essere in grado di produrre abbastanza cortisone naturale per compensare la mancanza del farmaco. Questo può portare a una serie di disturbi legati alla carenza di cortisone. Pertanto, è essenziale ridurre gradualmente il farmaco sotto la supervisione del medico.

8. Il cortisone è sempre controindicato?

No, il cortisone non è sempre controindicato. La decisione di prescrivere il cortisone deve essere valutata dal medico in base alla singola situazione, tenendo conto dei benefici potenziali rispetto ai rischi e all’eventuale presenza di condizioni che potrebbero rendere l’uso di cortisonici sconsigliato.

 

Fonti:

issalute.it

msdmanuals.com

mayoclinic.org

humanitas.it

ausl.re.it

paginemediche.it

arthritis.org

gavazzeni.it


Immagine in evidenza di PixelsEffect/gettyimages.it

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Commenti sul post

    2 commenti

  1. Buongiorno su guna ho letto che esistono alternative naturali al cortisone per limitare e prevenire i sintomi delle allergie stagionali. Mi chiedevo se effettivamente possono essere un valido aiuto in questo caso. Grazie

    • Salve Milena, come sa ogni caso può essere diverso, quindi il suggerimento è sempre quello di chiedere al proprio medico di fiducia. Continua a seguirci!