Infatti, dove viene proposta ai lavoratori la possibilità di accedere a servizi legati alla famiglia e alla salute, i vantaggi sono tangibili. Il 37,4% delle aziende, per esempio, ha riscontrato un aumento della produttività. Il 41% di esse prevede un 2017 in crescita, percentuale che sale al 65%, per le aziende che hanno scelto un sistema di welfare da oltre 5 anni.
I dati presentati già indicano come esista una stretta correlazione positiva tra il benessere del dipendente e quello dell’impresa, ma nello specifico, che tipo di vantaggi apporta un piano di welfare aziendale, ad un’azienda che decida di attivarlo?
Perché il welfare apporta vantaggi all’azienda?
L’esperienza di chi ha già investito su politiche di welfare aziendale e i primi studi effettuati sono concordi: un’azienda che si prende cura dei propri dipendenti è più sana e competitiva. In generale, ciò che emerge è che mentre cresce il benessere del lavoratore grazie ai benefit proposti, l’assetto organizzativo dell’azienda migliora e il dipendente stesso, libero da alcune incombenze extralavorative, è più concentrato e motivato.
Tra gli effetti “collaterali”, e quindi vantaggi per l’azienda, è importante ricordare il miglioramento del clima lavorativo. In ufficio si respira un’aria più distesa se si diffonde la consapevolezza che tutti i colleghi possono accedere ad alcuni benefits che riguardano la propria vita privata. In questo modo, gli esperti sottolineano che ciascuno esprime le proprie capacità e risorse al meglio, arricchendo qualitativamente l’attività dell’azienda in vari ambiti che richiedono concentrazione e mente libera come, per esempio, la risoluzione dei problemi oppure compiti che richiedono creatività.
L’azienda, quindi, sceglie il welfare per ottenere diversi obiettivi: abbattere le barriere che potrebbero ostacolare una maggiore efficienza sul posto di lavoro, investire in maniera più efficace le proprie risorse, migliorare complessivamente la propria produttività, incrementare l’attrattività rispetto a talenti e possibili dipendenti. Da non sottovalutare sono inoltre i vantaggi derivanti dalle detrazioni fiscali, previste dalla Legge di stabilità 2017, per le aziende che scelgono i vantaggi del welfare aziendale.
Servizi meglio che premi di produzione
La crescita di importanza del welfare aziendale anche in Italia, confermata dagli incentivi promossi dal governo, prende atto del fatto che offrire un servizio ad un dipendente ha un impatto positivo maggiore di un aumento di stipendio dello stesso importo. Facciamo un esempio: come evidenziato da un’analisi de IlSole24Ore, un premio di 100 euro in busta paga porterà, di fatto, nelle tasche del lavoratore solo 50 euro. Invece la stessa cifra, investita in un benefit che risponda alle concrete esigenze del dipendente, farà sì che il valore percepito dal dipendente sia pari a 120 euro, se il servizio proposto sarà stato calibrato con attenzione sui concreti bisogni del beneficiario.
E questo dipende sia dal fatto che i servizi inclusi in un programma di welfare da un lato sono detassati, sia dal fatto che sono erogati ad un costo agevolato. Il datore di lavoro, infatti, ha la possibilità di contrattare con fornitori e organizzazioni prezzi e condizioni a cui, normalmente, il dipendente non potrebbe avere accesso autonomamente.
Miglioramento della produttività con riduzione del turnover
L’investimento in politiche di welfare aziendale, secondo quanto emerge sempre dalla ricerca SWG, coinvolge anche i costi relativi al ricambio dei dipendenti. Infatti, nel 29,3% delle aziende analizzate, è significativamente diminuito il ricambio tra i lavoratori. È rilevato, inoltre, che i costi connessi al rinnovamento del personale si riducono, nelle aziende che offrono servizi ai propri dipendenti, di 4 punti percentuali rispetto a tutte le altre.
La conclusione che si può trarre da questi primi dati disponibili è che il lavoratore che percepisce il sostegno del proprio datore di lavoro su questioni cruciali per la propria vita come gli screening annuali oppure l’asilo nido per i bambini rimane maggiormente legato alla propria azienda. Di fatto, grazie alle politiche di welfare aziendale sembra aumentare la fidelizzazione del lavoratore all’impresa, un vantaggio notevole per l’azienda e non soltanto in termini economici.
Agevolazioni fiscali
I benefici flessibili rappresentano un vantaggio per l’azienda anche dal punto di vista fiscale e contributivo. Infatti, questo genere di erogazione di beni è inseriti nella Legge di Bilancio 2017 nella quale sono elencati quali sono gli elementi che non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente. La legge stabilisce anche quali sono i limiti e le condizioni di applicabilità.
Di fatto, l’introduzione di politiche di welfare aziendale comportano una maggiore capacità di spesa per il dipendente e un concreto risparmio per l’azienda: la defiscalizzazione riduce il costo del lavoro sostenuto dall’impresa.
Crescita della capacità di attrarre talenti
Da un lato le politiche di welfare aziendale disincentivano il lavoratore a lasciare il posto di di lavoro, dall’altro sempre più spesso l’azienda mira ad accrescere ciò che gli anglosassoni definiscono come employer branding, ovvero la capacità di un’azienda di attrarre i migliori talenti in cerca di occupazione da inserire nel proprio organico.
Di fatto, il servizio di vaccinazione contro l’influenza oppure un contributo sull’abbonamento dei mezzi pubblici si trasforma in un vero e proprio attivatore del proprio sviluppo, fondato su un aumento della competitività e una razionalizzazione dei costi.
Più benessere del lavoratore, più efficacia dell’azienda
Se il fine della promozione di una politica di welfare aziendale è aumentare la produttività, è fondamentale che i benefits proposti siano effettivamente coerenti con le esigenze dei propri dipendenti. Non esiste, infatti, una ricetta universale che si possa applicare in qualsiasi azienda. Infatti, in quelle aziende, ovvero il 44% di quelle analizzate dal SWG, dove la proposta di un pacchetto di servizi si basa su un sistema di ascolto ed interazione diretta con i dipendenti la produttività cresce più velocemente.
In questo senso, un indicatore utile per il manager riguarda l’interesse che per la maggior parte dei lavoratori italiani risulta come primario. Infatti, alcune indagini sottolineano che il 30% dei dipendenti ritiene particolarmente utile la promozione di alcuni benefits nell’ambito della salute. In questo settore, tra l’altro, le politiche di welfare aziendale possono fare molto in ottica preventiva e contrastare la tendenza per cui molte persone rinunciano a visite e controlli a causa dei costi elevati degli esami medici.
SiSalute, marchio di UniSalute Servizi, vuole rispondere ai dubbi delle aziende che ancora non hanno investito in questo tipo di politiche e facilitarle nell’introduzione di servizi di welfare. Fornisce alle aziende pacchetti di flexible benefit in ambito sanitario che rispondano alle concrete esigenze dei dipendenti e delle aziende. Grazie, inoltre, a delle semplici piattaforme online è possibile selezionare i servizi in modo personalizzato, individuando i benefits più adatti al dipendente. Tra i vantaggi proposti ci possono essere la stipulazione di assicurazioni sanitarie, sconti per i dipendenti nelle strutture convenzionate, rimborsi per le spese per esami medici e visite di controllo.
In questo modo, il datore di lavoro può assicurarsi molteplici vantaggi per la propria azienda, personalizzando la sua proposta affinché sia il più possibile vicina al dipendente che, supportato dal proprio datore di lavoro, sarà più sereno fuori dall’ufficio e più produttivo all’interno.
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