manipolazione fasciale

Cos’è la Manipolazione Fasciale® e in quali casi è consigliata? 

La Manipolazione Fasciale® è una terapia manuale che viene svolta per trattare le fasce, ossia il tessuto connettivo che avvolge e penetra nei muscoli, nei tendini e negli organi interni. Questo metodo viene utilizzato per curare sia problematiche muscolo-scheletriche che internistiche, che coinvolgono quindi apparati e organi.

Si tratta di un approccio di cura innovativo, che sposta il focus terapeutico dal trattamento del sintomo – per esempio dolore, infiammazione, irritazione – all’intervento diretto sulla causa, per migliorare la condizione di salute del paziente, sia nel breve che nel lungo periodo.

Per comprendere meglio cos’è la Manipolazione Fasciale® e quando può essere indicata questa terapia, ci siamo rivolti a Simone Brandolini, fisioterapista certificato in Manipolazione Fasciale, che ci aiuta ad approfondire i vantaggi di questa metodologia.

Cosa sono le fasce e perché possono alterarsi

Per comprendere al meglio quali sono i benefici che può portare la Manipolazione Fasciale, è innanzitutto importante fare un passo indietro e comprendere il ruolo delle fasce e del tessuto connettivo nel nostro organismo.

“Il sistema fasciale circonda, intreccia e penetra tutti gli organi, i muscoli, le ossa e le fibre nervose, dotando il corpo di una struttura funzionale e creando un ambiente che consente a tutti i sistemi corporei di operare in modo integrato”, spiega Simone Brandolini. “Esso consiste infatti nel continuum tridimensionale di tessuti connettivi lassi e densi, e incorpora elementi come ad esempio tessuto adiposo, guaine neurovascolari, capsule articolari, legamenti, membrane, meningi, tendini, fasce viscerali e tutti i tessuti intramuscolari e tessuti connettivi intermuscolari”.

Comprendiamo quindi quanto questa struttura sia fondamentale per il benessere complessivo del corpo umano: proprio per questo motivo, i problemi che ne conseguono possono avere conseguenze su ampio spettro. Ma perché le fasce si alterano? Brandolini spiega infatti che il sistema fasciale può perdere le sue funzioni principalmente per tre fattori:

  • meccanici, come ad esempio traumi, distorsioni, colpi di frusta, sovraccarico, posture errate e immobilità provocate da gesso e interventi chirurgici;
  • chimici, come alimentazione acida, assunzione di farmaci per periodi prolungati, situazioni di forte stress;
  • fisici, freddo, sbalzi di temperatura, cambiamenti di pressione;
  • patologici: come ad esempio diabete, disfunzioni ormonali, etc.

Manipolazione Fasciale®: cos’è e quali sono i vantaggi

Come accennato, la Manipolazione Fasciale è una terapia che viene svolta manualmente da un professionista certificato sul corpo del paziente, per trattare il sistema connettivo fasciale.

manipolazione fasciale

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Simone Brandolini racconta che “purtroppo, per molto tempo, la fascia è stata un tessuto estremamente sottovalutato in quanto le indagini strumentali a disposizione – come ecografia, raggi x, risonanza magnetica, Tac – non riescono a mettere chiaramente in evidenza le motivazioni per cui questa struttura può alterarsi. Le problematiche fasciali possono essere viste tramite queste analisi, ma l’indagine è completa solo se messa in relazione a una conoscenza complessiva del sistema fasciale e del quadro di salute generale di quel determinato paziente”. Occorre quindi l’intervento di uno specialista con profonda conoscenza anatomofisiologica del sistema fasciale.

“Una mano sapiente è una mano potente”: l’importanza dell’approccio integrato

La Manipolazione Fasciale® per come viene praticata oggi trae le sue fondamenta dagli studi del dottor Luigi Stecco, luminare di fisioterapista che, insieme ai figli Carla e Antonio Stecco e ai relativi team di ricerca, hanno elaborato le basi tecniche di questo metodo riabilitativo che considera la fascia il punto nodale per risolvere affezioni osteo-mio-articolari e disfunzioni viscerali.

Il motto di questa metodica è Manus sapiens potens est (“una mano sapiente è una mano potente”): come spiega l’intervistato, ciò significa che la mano del terapista può risolvere il problema, ed essere quindi davvero potente solo se è sapiente, e ne conosce quindi l’origine.

I vantaggi dell’utilizzo di questo approccio terapeutico sono svariati: “è innanzitutto fondamentale tenere presente che il vantaggio di una terapia di questo tipo è il considerare il soggetto nella sua globalità, prendendo in carico tutte le problematiche che il corpo presenta in quel momento, cercando di dare il massimo sollievo possibile”, approfondisce Simone Brandolini.

“Inoltre”, conclude, “utilizzando la Manipolazione si notano rapidamente modifiche nella sintomatologia del paziente, proprio perché oltre che il sintomo viene trattata la causa che lo scatena. A volte possono essere necessari anche più trattamenti, ma il miglioramento può avvenire fin dalle prime volte”.

Come si svolge una seduta di Manipolazione Fasciale®

Per aiutarci a comprendere ancora meglio questa terapia, Simone Brandolini spiega come si svolge una seduta:

  • innanzitutto, il Manipolatore Fasciale deve cercare di risalire alla causa dellalterazione delle fasce: come prima cosa si compila quindi una cartella di anamnesi, che tiene conto di traumi, dolori concomitanti, situazioni patologiche in corso e precedenti.
  • Una volta individuata la causa, o la concomitanza di cause, il Manipolatore individua i punti del corpo responsabili della disfunzione in corso.
  • In corrispondenza di questi punti, che corrispondono agli strati fasciali che hanno perso le loro funzioni, e non riescono più quindi a scorrere adeguatamente l’uno sull’altro, viene esercitata la manovra di Manipolazione, producendo pressioni e attriti che sviluppano un calore endogeno che riattivano la funzionalità.
  • Nei punti trattati dal Manipolatore si sviluppa una momentanea infiammazione necessaria per riparare la problematica fasciale: questa condizione dura circa 48 ore, e può essere accompagnata da indolenzimento, rossore e gonfiore.

“L’infiammazione successiva alla seduta non deve quindi spaventare”, spiega Brandolini, “perché è necessaria alla fascia per guarire. Proprio per questo non va contrastata, e non bisogna utilizzare né farmaci né ghiaccio, ma lasciare che faccia il suo corso”.

manipolazione fasciale

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L’infiammazione permette infatti la modifica del tessuto connettivo lasso, ovvero il “lubrificante” che garantisce il corretto scorrimento tra i diversi strati di muscoli e fasce. Quando si instaura una densificazione, il connettivo lasso – composto principalmente da acido ialuronico – cambia la sua consistenza e diventa più viscoso, impedendo così il corretto scorrimento del sistema muscolo-fasciale. L’infiammazione generata dal trattamento disgrega le molecole di acido ialuronico addensate, facendolo tornare a una consistenza più fluida e andando quindi a ripristinare il giusto scorrimento tra i piani muscolari e fasciali.

Le sedute effettuate in ambulatorio hanno generalmente una durata di circa 45 minuti con cadenza settimanale, per dare la possibilità al corpo di portare a termine i processi di riequilibrio innescati durante la seduta.

Quali problematiche possono essere curate grazie alla Manipolazione Fasciale®?

Simone Brandolini prosegue spiegando che le disfunzioni che vengono approcciate con Manipolazione Fasciale® si dividono in due macrogruppi: disfunzioni muscolo-scheletriche e internistiche. La metodica è utilizzabile sia in fase acuta che in fase cronica su individui di ogni età, anche anziani, bambini e neonati.

Vediamo meglio di cosa si tratta, anche attraverso alcuni esempi di casi reali.

Trattare le disfunzioni muscolo-scheletriche grazie alla Manipolazione Fasciale®

Problematiche di questo genere possono essere, ad esempio, cefalea, emicrania, cervicalgia, sciatalgia, lombosciatalgia, gonalgia, coxalgia, periartrite, ernia del disco, sindrome del tunnel carpale, epicondilite, pubalgia, tendiniti e tendinopatie, dolori artrosici, colpo di frusta, traumi, post-chirurgia.

mal di testa

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“Ho trattato disfunzioni di questo tipo su un paziente di 57 anni, agricoltore, che lamentava dolore alla schiena”, racconta Brandolini, “che si è presentato in studio sorreggendosi con una stampella, con andatura zoppicante, a seguito di un ciclo di antidolorifico inefficace. Porta con sé lastra e risonanza magnetica che indicano solamente alterazioni minime delle componenti articolari della schiena, ma la sintomatologia dolorosa è appunto molto acuta, e non gli permette di camminare correttamente e in autonomia da circa 15 giorni. A fine seduta il dolore si è ridotto notevolmente, pur non essendo ancora sparito del tutto, ma non è più necessario l’aiuto della stampella per la deambulazione. Sono rimasto in contatto con lui, e mi ha informato che dal terzo giorno, una volta passata la dolenzia sui punti trattati, i sintomi sono completamente regrediti ed è potuto tornare a lavorare con serenità. Nel suo caso, per esempio, non è stato necessario ripetere il trattamento”.

Manipolazione Fasciale® per trattare problematiche internistiche

Le disfunzioni internistiche che possono essere migliorate con la Manipolazione, per esempio disfonie, afonie, disturbi tiroidei in assenza di patologie, reflusso gastro-esofageo, gastrite, acidità, bruciore gastrico, sensazione di nodo in gola, gonfiori addominali, dolori mestruali, irregolarità del ciclo, cistiti ricorrenti, dolori in gravidanza, dispareunia, vulvodinia, incontinenza urinaria, edema post-mastectomia, stitichezza, colite, colon irritabile, crampi.

L’intervistato racconta che ha curato con la Manipolazione una paziente di 30 anni con diagnosi di ipertiroidismo autoimmune e morbo di Basedow-Graves in forma lieve, e infatti all’ecografia la tiroide non presentava ancora alterazioni tissutali.

Dolore colon irritabile

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“Decidiamo di procedere con un percorso di 8 sedute, una a settimana, tenendo poi monitorato il trattamento dei valori ematici nei mesi a seguire, con l’obiettivo di diminuire gradualmente anche la quantità di farmaco per il trattamento tiroideo. A distanza di 6/8 mesi i valori sono rientrati nella norma e il morbo è regredito gradualmente fino a non presentare più alterazioni nei valori: la paziente è ovviamente rimasta sotto controllo endocrinologico per verificare l’andamento nel tempo della disfunzione tiroidea, ma è riuscita almeno per ora a evitare conseguenze complesse come ad esempio l’intervento di tiroidectomia”.

In quali casi è sconsigliata la Manipolazione Fasciale®?

Se applicata in scienza e coscienza, e da personale formato e qualificato, la Manipolazione ha poche controindicazioni, specifica Brandolini, anche se, in alcuni casi, può non essere indicato procedere.

Nello specifico non è consigliato trattare pazienti che soffrono di:

  • tromboflebiti, perché la Manipolazione può agevolare la formazione di emboli
  • gravi immunodeficienze, condizione nella quale è meglio non infiammare ulteriormente il corpo, rischiando di abbassare le poche difese presenti
  • gravi malattie psichiatriche, perché i pazienti potrebbero non essere in grado di sopportare il dolore
  • pazienti oncologici in fase attiva, per non attivare processi infiammatori che possono ulteriormente scompensare l’organismo
  • stati febbrili, poiché Manipolazione può innalzare la temperatura corporea di qualche decimo di grado, motivo per cui, in caso di febbre, è meglio non effettuare la seduta per non aumentare la temperatura e lo stato di infiammazione del corpo.

“È inoltre importante sapere che, se il dolore è in fase acuta e il segmento corporeo doloroso risulta inapprocciabile, si può dare comunque sollievo al paziente trattando altre zone del corpo, sfruttando il continuum fasciale”, conclude Simone Brandolini, “per esempio insistendo sui muscoli e fasce delle gambe per trattare un dolore alla schiena”.

Come capire se si ha un problema alle fasce e a chi rivolgersi?

Come abbiamo visto, la Manipolazione Fasciale può essere un ottimo trattamento per risolvere o migliorare numerose condizioni patologiche: come ha sottolineato Brandolini, capita spesso che a seguito di accertamenti diagnostici e strumentali, un paziente non riesca a capire la vera e propria causa di un dolore, un’infiammazione o di una condizione di squilibrio generale. Questo è il caso tipico in cui rivolgersi a un Manipolatore Fasciale qualificato può davvero portare un notevole aiuto: la Manipolazione serve, quindi, sia a individuare la causa di un problema che a risolverla.

Fisioterapia epicondilite gomito

KatarzynaBialasiewicz/gettyimages.it

“Pur essendo presenti molti studi accreditati sul tema, la ricerca sta andando avanti per valutare fino a che punto la Manipolazione Fasciale può essere di aiuto” spiega Brandolini.

Chi soffre delle disfunzioni sopra elencate, o chi appunto fatica a risolvere alcune difficoltà, può sicuramente trarre beneficio dallinserimento della Manipolazione Fasciale nel proprio piano terapeutico. “È fondamentale rivolgersi a fasciaterapeuta specialista, cercando il nominativo sul sito Fascialmanipulation.com In questo modo si ha la certezza di rivolgersi a un professionista esperto, formato e specializzato in Manipolazione Fasciale®. Se si abita in una zona in cui non sono ancora presenti colleghi certificati l’invito è quello di rivolgersi direttamente all’Istituto di Manipolazione Fasciale® e chiedere di un collega in zona che sta finendo la formazione”, conclude Simone Brandolini.

Oppure, per prendersi cura della propria salute, in caso di infortuni spostivi ma anche domestici, può essere utile disporre di una polizza come Fisioterapia di UniSalute che garantisce trattamenti fisioterapici riabilitativi gratuiti e tariffe agevolate.

Fonti:

fascialmanipulation.com
fisioterapiaitalia.com

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