Lo sa bene Lorenzo Lo Preiato, maratoneta bolognese con 6 bypass ed ex tennista cui, un giorno è stata diagnosticata una grave cardiopatia. Lo abbiamo conosciuto lo scorso settembre a Bologna, al convegno “Diversamente giovani, come vivere fino a 120 anni”, organizzato da UniSalute in occasione della Run Tune Up 2017, e siamo rimasti colpiti dalla sua determinazione, dall’animo gentile e dalla sua storia di coraggio. Nonostante i trascorsi tutt’altro che semplici, spinto da una forte determinazione e un grande amore per lo sport, oggi continua a tagliare importanti traguardi sportivi. Una storia in cui la prevenzione ha giocato e gioca un ruolo fondamentale e che lui stesso ci racconta in questa intervista.
Intervista a Lorenzo Lo Preiato: maratoneta con 6 bypass che dice grazie allo sport

Fonte: Suzan Oschmann / Shutterstock.com
Lorenzo Lo Preiato è un ex tennista a livello agonistico che 13 anni fa ha scoperto per caso una grave ischemia coronarica che lo ha costretto a un intervento chirurgico per l’applicazione di 6 bypass. Da lì è iniziata la sua storia di maratoneta. “Per me lo sport per tutti è aggregazione, ma soprattutto un concetto da lanciare ai nostri giovani perché facendo attività fisica si può crescere bene e sani”, sottolinea, ricordando che la parola d’ordine è prevenzione.
La sua esperienza conferma ancora una volta quanto sia importante sottoporsi a controlli periodici, in particolare esami per il cuore, ancor più se si svolge regolarmente sport. Infatti, le malattie cardiovascolari, come l’ischemia coronarica, possono essere asintomatiche e per questo ancora più pericolose: “Nonostante conducessi uno stile di vita sano, da sportivo, normopeso, donatore di sangue, non fumatore, la genetica ci ha messo lo zampino”.
Nel 2004 Lo Preiato si sottopone a una visita sportiva per tennis agonistico, durante la quale ’elettrocardiogramma evidenzia delle alterazioni della ripolarizzazione, disturbi frequenti negli sportivi. Fortunatamente decide di approfondire con una coronarografia che rivela una grave ostruzione delle coronarie, richiedendo un immediato intervento chirurgico: “la coronarografia mi ha salvato la vita”, afferma. Per questo prima di iniziare qualsiasi attività fisica è fondamentale fare un check-up: “è il primo passo per abbattere i rischi che sono connessi anche all’attività fisica e godersi solo il bello dello sport”, sottolinea il maratoneta.
A circa 20 giorni di distanza dalla visita, Lorenzo viene operato al cuore e gli vengono impiantati 6 bypass. Da lì inizia la sua storia di maratoneta. “Dopo l’intervento ho fatto due giorni di terapia intensiva, poi sono uscito e nel giro di una settimana mi hanno rimesso su una cyclette dove sono riuscito a pedalare per ben 3 minuti. Già proiettavo la mia mente su quella che poteva essere la mia futura vita sportiva”, racconta. Non più da tennista, perché i medici gli avevano precluso qualsiasi sport con la palla, che prevedono scatti e sforzi intensi, lasciandogli come possibilità di scelta attività aerobiche come nuoto, ciclismo e corsa.
La scelta della corsa e l’obiettivo New York
Anche se ripete che “non bisogna biasimare quello che si fa, ma gli eccessi”, per cui anche nell’affrontare l’attività sportiva occorre essere equilibrati e non “strafare”, l’atteggiamento prudente non ha certo impedito a Lo Preiato di porsi grandi obiettivi e raggiungere importanti successi, anzi! “Alla fine mi sono dedicato alla corsa e ricordo che, mentre ero sul divano nell’agosto 2004 a guardare Stefano Baldini che vinceva la maratona di Atene, mi sono detto che prima o poi avrei anch’io corso una maratona”.
Da allora ne ha disputate 16, tra cui 4 volte la maratona di New York (la prima nel 2010), altre 5 quella di Roma, poi Berlino, Parigi, Tokyo… tanti record, senza dimenticare le mezze, tra cui la Run Tune Up: “alla maratona di New York del 2010 ricordo sempre l’abbraccio di gioia con un maratoneta bolognese non vedente che come me riuscì a concludere la maratona”, racconta.
L’elettrocardiografo per il monitoraggio del cuore in diretta
Ad accompagnare Lo Preiato nelle sue imprese sportive, non ci sono solo allenamento e grande motivazione. Infatti l’atleta corre portando addosso un piccolo elettrocardiografo che permette al suo chirurgo di monitorare il suo cuore.
“Nel settembre 2010 raccontai al Prof. Giorgio Noera, che mi segue da sempre e che mi aveva operato, la mia intenzione di partecipare alla maratona di New York e lui mi rispose che ci saremmo andati insieme, anche perché gli sarebbe piaciuto testare oltre Oceano l’apparecchio di telemedicina che usavano in ospedale con i pazienti operati al cuore, non sportivi”. Si tratta di un’innovativa tecnologia chiamata BluCardio, oggi approvata dall’Istituto Superiore di Sanità, che consiste in un apparecchio grande come un pacchetto di sigarette, in grado di registrare il tracciato in tempo reale.
Con un cellulare, cui l’apparecchio è collegato, il tracciato viene poi ridotto in formato sms ed inviato ad un server, cosicché il medico possa avere, in diretta, una panoramica di come reagisce un cuore sotto stress. “Una tecnologia mai vista prima, che è servita anche per dire al mondo che “anche una persona con un cuore rattoppato può raggiungere grandi risultati”.
Di quella prima maratona di New York il Prof Giorgio Noera scrisse: “Sono stati anni di lavoro, ricerca ingegneristica e tanto altro ancora, ma oggi l’apparecchio è maturo e soprattutto perfetto per Lorenzo, per la prova con se stesso, con i suoi bypass e con la sua solitudine in mezzo a quei quarantamila della maratona. Una sfida sua ed una nostra per riuscire ad avere ore e ore di trasmissione di segnali elettrici complicati con in mezzo l’Oceano Atlantico, e un’alta intensità di stress sotto tutti i punti di vista. Una cosa al limite, una cosa bella!”
Ora la tecnologia BluCardio ha ottenuto un grande successo e nel nostro Paese è attiva una rete di server di monitoraggio molto importante, tanto che lo speciale elettrocardiografo ha accompagnato anche Samantha Cristoforetti nel suo viaggio spaziale!
Allenamento e alimentazione: qual è lo stile di vita di un maratoneta con bypass?
L’esperienza di Lorenzo Lo Preiato è certamente un esempio positivo per tutte le persone che soffrono di malattie cardiovascolari, ma anche per gli sportivi, in generale. Disputare maratone internazionali con 6 bypass non è certo da tutti, e dimostra come la costanza, sia nell’allenamento, sia nel seguire un’alimentazione bilanciata, sono fondamentali, come lo è la dieta post infarto: “Indicativamente rispetto le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che consiglia mezz’ora di attività fisica al giorno. Io mi alleno 5 giorni alla settimana per circa 45 minuti con un’attività di tipo aerobico che prevede cyclette e corsa, senza superare i 120 di frequenza”.
Per quanto riguarda le scelte alimentari il maratoneta segue un regime di tipo mediterraneo, considerato tra le diete più sane del mondo: “sto attento a mantenermi normopeso e consumo 5 pasti al giorno, aumentando i carboidrati in fase di preparazione di una gara”, così suddivisi:
- una buona colazione a base di semi e cereali
- una merenda con un frutto o uno yogurt
- a pranzo pesce o carne bianca accompagnati da verdure
- a merenda un frutto o un pezzetto di cioccolato fondente
- a cena un passato di verdure e ancora pesce, o carne bianca con verdure.
“Inoltre, mi è concesso mezzo bicchiere di vino rosso”.
Alla fine della nostra chiacchierata Lorenzo Lo Preiato racconta che ci sono alcune citazioni che lo accompagnano sempre, una delle quali lo ha aiutato nei momenti più difficili:“non si va indietro, neanche per prendere la rincorsa!”. E infatti il maratoneta bolognese guarda avanti e ha già chiare le prossime sfide: l’obiettivo più importante per Lorenzo e il team del Prof. Noera è quello di continuare diffondere la tecnologia di monitoraggio BluCardio, per dare la possibilità a più persone possibili di fare controlli a costi molto bassi. Gli intenti sportivi non sono da meno, infatti, “mi sono già iscritto alla maratona di Londra e a quella di Chicago, perché nel 2018 vorrei completare le “big six”, in modo da dedicarne una a ogni mio compagno di viaggio, i miei sei bypass” – racconta – “per portare un messaggio positivo, che possa aiutare gli altri”.
Ottenuta la medaglia per le “big six”, sarà tempo di fermarsi con le maratone per dedicarsi solo alle mezze, conclude Lo Preiato, senza mai dimenticare un altro splendido motto che lo accompagna sempre: “Punta alla luna, al massimo avrai fatto un giro tra le stelle”.
In bocca al lupo!
1 commento
Buonasera Francesco, grazie per il tuo commento, lo abbiamo segnalato a Lorenzo Lo Preiato. Speriamo davvero che tu possa partecipare alla tua prima maratona, e con ottimi risultati. In bocca al lupo e aggiornaci!