L’inquinamento acustico è un problema tanto sottovalutato quanto reale soprattutto per le conseguenze anche gravi per la salute. Questo tipo di inquinamento si verifica quando l’ambiente attorno a noi è turbato da rumori ripetuti, indesiderati e ad alta intensità. I potenziali effetti sulla salute di questo tipo di inquinamento includono l’aumento dei livelli di stress, disturbi del sonno e danni all’udito.
In questo articolo esamineremo l’inquinamento acustico in modo più dettagliato, parleremo dei suoi potenziali effetti sulla salute e vi daremo alcuni consigli per ridurlo.
Che cos’è l’inquinamento acustico?
In generale, possiamo parlare di “inquinamento” quando un fattore contaminante entra nell’ambiente, causando effetti indesiderati agli esseri viventi che lo abitano.
Esistono diversi tipi di inquinamento, tra cui:
- inquinamento dell’aria;
- inquinamento dell’acqua;
- inquinamento luminoso;
- inquinamento acustico.
Quest’ultimo è costituito dalla diffusione di suoni indesiderati nell’ambiente. Il rumore è un elemento che di per sé non ha una connotazione negativa. Attorno a noi ci sono suoni di tutti i tipi, alcuni generati dalla natura, come il canto degli uccelli, il fruscio delle foglie o lo scorrere dell’acqua, altri invece artificiali, come il traffico delle automobili, il ronzio degli elettrodomestici o il frastuono di un cantiere.
Alcuni rumori sono estemporanei e limitati nel tempo, come per esempio il rombo di una motocicletta, altri sono ricorrenti e sistematici, come le campane o il vociare dei bambini all’uscita da scuola.
È l’accumulo di rumori, naturali e artificiali, estemporanei e ricorrenti, ad avere un impatto potenzialmente negativo sul benessere di esseri umani e animali. Come è facile dedurre, a essere maggiormente esposte all’inquinamento acustico sono le persone che vivono in centri abitati affollati o risiedono in zone industriali.

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I dati dell’inquinamento acustico in Italia
Nonostante in Italia, come nel resto dell’Europa, esista una legge che si propone di regolamentare questo problema (ossia la Legge 447/1995), i dati Istat aggiornati al 2022 sul problema dell’inquinamento acustico ci restituiscono l’immagine di un Paese ancora poco attento a questa tematica.
Queste la top 10 delle città italiane con più esposti per inquinamento acustico ogni 100mila abitanti:
- Messina;
- Verbania;
- Lecco;
- Modena;
- Palermo;
- Firenze;
- Bolzano;
- Forlì;
- Bergamo;
- Ravenna.
Ci sono ben 12 città dove il 90-100% dei controlli effettuati su segnalazione di privati cittadini o amministrazioni pubbliche hanno rilevato un superamento della soglia di decibel prestabilita. Ecco quali sono:
- Sondrio;
- Lecco;
- Brescia;
- Trento;
- Verona;
- Treviso;
- Reggio Emilia;
- Lucca;
- Firenze;
- Macerata;
- Napoli;
- Salerno;
- Cagliari.
Il Rapporto SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) del 2028 ci dice che solo il 59% dei comuni italiani utilizza un piano di classificazione acustica. Di questi, solo 62 hanno approvato un piano per il risanamento acustico.
Uscendo dall’Italia, le stime Eea (European environmental agency) del 2019 evidenziano ben 48mila casi di cardiopatie causate dall’inquinamento acustico e segnalano che 1 cittadino europeo su 5 è esposto a questo tipo di inquinamento a causa dei rumori provenienti dal traffico stradale.
Gli effetti dell’inquinamento acustico sulla salute
I rumori indesiderati possono avere una serie di effetti negativi, in primis sulla salute mentale.
Il cervello infatti monitora costantemente i suoni, per individuare segnali di pericolo, anche durante il sonno. Di conseguenza, è facile che rumori ripetuti o particolarmente forti scatenino ansia o stress. Più è continua e grave l’esposizione della persona all’inquinamento acustico, più lo stress da essa provocato aumenta.
Le persone che vivono in zone molto inquinate dal punto di vista acustico possono sentirsi irritabili, nervose, frustrate o arrabbiate. Questi effetti negativi possono intensificarsi se la persona interessata sente di non poter controllare la quantità di rumore presente nel proprio ambiente, magari perché la fonte acustica è artificiale e il suono prodotto è ripetuto e sistematico.
Il rumore ambientale è anche una causa comune di disturbi del sonno, come:
- difficoltà ad addormentarsi;
- incapacità di dormire;
- risvegli anticipati.
I suoni fastidiosi e prolungati, inoltre, possono ridurre la profondità e la qualità del sonno: ciò influisce sull’umore e sulla capacità di concentrazione.

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Gli effetti negativi dell’inquinamento acustico non riguardano solo il benessere mentale, ma anche la salute fisica. Nei casi più gravi, per esempio, i suoni forti possono causare addirittura problemi all’udito. Alcune forme di danno uditivo indotto dal rumore includono:
- percezione anormale del volume dei suoni;
- acufene, che provoca un persistente ronzio acuto nelle orecchie;
- paracusia o udito distorto.
Secondo la revisione di uno studio svolto nel 2018, l’esposizione a breve termine a un inquinamento acustico eccessivo può incrementare temporaneamente la pressione sanguigna e aumentare la viscosità del sangue.
Lo stesso studio rivela una connessione tra l’esposizione a lungo termine al rumore e tassi più elevati di malattie cardiovascolari: gli autori della revisione suggeriscono che questo collegamento potrebbe verificarsi a causa dell’impatto dell’inquinamento acustico sul sistema nervoso e sulla produzione di ormoni dello stress.
Come ridurre l’inquinamento acustico
In alcuni casi, purtroppo, l’inquinamento acustico è inevitabile. Tuttavia, ci sono alcuni modi per ridurre i livelli di rumore che provengono dall’interno o dall’esterno della casa, come per esempio:
- riduzione del rumore degli elettrodomestici: oggetti come condizionatori, stufe, ventilatori, frigoriferi e altri elettrodomestici possono aumentare livelli di rumore complessivi in casa. Provate a spegnerli più spesso o a impostare un timer, in modo che si accendano solo a determinati orari.
- Riduzione del rumore dei dispositivi multimediali: l’eccessivo volume di televisori, radio, stereo e videogiochi può arrecare fastidio sia agli abitanti stessi della casa che ai vicini.
- Riparare o sostituire macchinari obsoleti: vecchi elettrodomestici, veicoli e altri oggetti possono essere più rumorosi rispetto ai modelli più recenti. Se possibile, prendete in considerazione l’acquisto di prodotti aggiornati e meno inquinanti da un punto di vista acustico.
- Insonorizzazione: l’aggiunta strategica di materiali isolanti può aiutare ad attutire i suoni provenienti da altre stanze, dalle abitazioni vicine o dall’esterno. Anche tappeti e tendaggi possono aiutare.
- Protezioni per le orecchie: se il rumore forte è purtroppo inevitabile, l’utilizzo di protezioni per le orecchie, come tappi o cuffie, può ridurre l’impatto.
Importantissimo è anche sottoporsi a esami e visite di routine che ci consentano di verificare il nostro stato di salute, soprattutto se riteniamo di essere sottoposti a un eccessivo inquinamento acustico. A tal proposito, con i Piani Individuali di UniSalute è possibile accedere a strutture sanitarie convenzionate ed effettuare visite e check up mirati alle proprie necessità.
Fonti:
istat.it
eea.europa.eu
medicalnewstoday.com
science.org
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