Vaccino contro l’allergia al pelo del gatto: esiste davvero?

Può capitare che il nostro desiderio di accogliere in casa un felino si scontri con un ostacolo che sembra insormontabile: l’allergia al pelo del gatto, che in Italia colpisce ben il 5% della popolazione allergica totale. Questa condizione può portare a complicazioni anche serie, ma fortunatamente la ricerca ha messo a punto una serie di rimedi – che valgono sia per noi che per i nostri amici a quattro zampe – per provare ad ovviare al problema.
Ma la domanda che si fanno in tanti è: esiste, tra le risposte di tipo immunologico, un vaccino per l’allergia ai gatti?
Scopriamolo insieme in questo articolo, dove cercheremo di capire anche come si scatena l’allergia e a quali fattori è dovuta. 

Perché si parla di “allergia al gatto” e quali sono i sintomi

Si sente comunemente dire che una persona è “allergica al pelo dei gatti”, ma l’espressione non è del tutto esatta. A scatenare l’allergia è infatti una proteina, la Fel D1, che viene rilasciata dalla saliva, dalle ghiandole sebacee e dall’urina dei felini. Da qui, tramite il grooming, cioè l’intensa attività di pulizia a cui sono abituati i nostri gatti, questa sostanza arriva fino al pelo, veicolo principale dell’allergia. 

L’allergene Fel D1 è molto piccolo (misura solo 5 µg, meno di quello del polline e delle graminacee) e può quindi arrivare facilmente alle vie respiratorie e ai bronchi. I sintomi dell’allergia al pelo del gatto sono comuni a diverse altre allergie, come ad esempio quella ai pollini, e includono bruciore alla gola, naso che cola e prurito agli occhi.

A prestare particolare attenzione all’allergia al pelo del gatto devono essere i soggetti che già soffrono di asma bronchiale, poiché l’allergene dei felini è molto invasivo e i suoi sintomi possono risultare difficili da gestire.

È importante sottolineare che i gatti castrati sono meno “pericolosi” in tal senso, dal momento che emettono meno testosterone, direttamente collegato con la produzione di Fel D1. Stesso discorso per quanto riguarda le gatte: negli esemplari sterilizzati, questa proteina è presente in quantità molto minori dal momento che non producono progesterone, rilasciato durante la gestazione e l’ovulazione.  

Come vedremo nel corso dell’articolo, esistono alcune razze feline che liberano quantità minori di Fel D1 e che quindi possono scatenare sintomi allergici meno marcati e meno intensi. Si parla, in questi casi, di gatti ipoallergenici

Quali esami fare per capire se si è allergici ai gatti 

Spesso, a soffrire dei sintomi dati dal pelo dei gatti sono persone che hanno già altri tipi di allergie: questa condizione è chiamata polisensibilizzazione. In questo caso è necessario capire quale sia l’allergene più invasivo tramite un test di diagnostica allergologica molecolare. Si tratta di semplici esami del sangue che danno un quadro completo e chiaro delle sostanze respiratorie e alimentari a cui si è allergici.

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Il vaccino (e tutti gli altri rimedi) contro l’allergia al pelo di gatto 

Esistono, dunque, rimedi risolutivi all’allergia al pelo di gatto? 

Il primo e più efficace è sicuramente il vaccino: esiste davvero, ed è relativamente semplice accedervi. Si tratta di immunoterapia allergene-specifica (AIT), un trattamento iposensibilizzante che, nell’arco di 3-5 anni riduce l’intensità dei sintomi generando una graduale desensibilizzazione e riducendo l’esposizione all’allergene.

L’allergene si può somministrare sia con alcune gocce sotto la lingua che per via sottocutanea con delle iniezioni. Secondo quanto specificato dalle linee guida della Società Italiana di Medicina Generale, assumere dosi sempre più alte dell’allergene aiuta il nostro sistema immunitario a riconoscere e tollerare la sostanza nociva, riducendo – fino a farli scomparire – i sintomi di cui abbiamo parlato. Ogni regione ha una sua legislazione in proposito, dunque l’immunoterapia può essere mutuabile o a pagamento.

Dal momento che si tratta di una terapia abbastanza lunga, in genere il vaccino per l’allergia al pelo del gatto è consigliato solo quando i suoi effetti compromettono in maniera importante la quotidianità (ad esempio quando l’uso di antistaminici o altre terapie farmacologiche è costante). Se invece i sintomi sono lievi, sarà l’allergologo a consigliare il percorso migliore per intervenire, che potrebbe non prevedere la somministrazione del vaccino. 

Allergia al pelo del gatto, tutti gli altri rimedi che possiamo adottare

Soprattutto per chi non è idoneo alla vaccinazione o ha sintomi lievi che tendono a manifestarsi per poco tempo, esistono anche una serie di piccoli rimedi che si possono adottare contro l’allergia al pelo del gatto. Tra questi ci sono:

  • la pulizia regolare del mantello del micio, con una salviettina adatta ai pet, almeno 2 volte a settimana;
  • cambiare frequentemente la lettiera e usare una sabbietta agglomerante per rimuovere più facilmente le deiezioni; 
  • utilizzare aspirapolvere con filtri Hepa ogni giorno per tutta la casa;
  • evitare tessuti che possono accumulare e trattenere gli allergeni;
  • non lasciare che il gatto dorma in camera da letto;
  • far arieggiare gli ambienti della casa ogni giorno, per favorire il ricambio di ossigeno;
  • lavaggi nasali quotidiani con soluzione fisiologica, per eliminare il muco in eccesso.

Un’altra novità piuttosto recente è la commercializzazione di alimenti per gatti che riducono la produzione della proteina Fel D1 nella saliva tramite l’uso di un anticorpo (IGY) che blocca la produzione di questa sostanza senza effetti collaterali per il gatto. 

Si tratta di prodotti già in vendita, che negli anni sono stati oggetto di diversi studi scientifici a confermare la validità di questo tipo di petfood. 

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Esistono razze di gatto “ipoallergeniche”?

Come abbiamo accennato, esistono alcune razze di gatto che liberano quantità minime della proteina Fel D1, e vengono per questo chiamati “ipoallergenici”. Ma è davvero così? 

Il norvegese delle foreste, il siberiano, il bengala, lo sphynx o il blu di Russia sono alcune delle razze che diffondono minori quantità di questa proteina, ma purtroppo non possiamo parlare di gatti completamente anallergici. Il rischio di sviluppare dei sintomi legati all’allergia al pelo del gatto, infatti, non è mai nullo: per questo motivo, soprattutto se si soffre già di altre allergie, il consiglio è quello di consultare un medico e valutare se sia il caso di accogliere un gatto in casa.

Per chi vuole tutelare la salute del proprio animale domestico a 360°, la soluzione più efficace è sicuramente un’assicurazione sanitaria dedicata ai nostri amici a quattro zampe. UniSalute Pet è la polizza che prevede agevolazioni su visite e controlli periodici dal veterinario, tariffe scontate e un servizio di consulenza veterinaria. 


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