Lipedema, quali sono i sintomi e come si cura

Il lipedema è una patologia cronica a lungo termine che riguarda l’accumulo anormale di tessuto adiposo: è molto comune nelle gambe ma non è raro che capiti anche agli arti superiori. Sebbene colpisca quasi sempre le donne, ci sono alcune rare segnalazioni di sviluppo di questa patologia anche negli individui di sesso maschile.

Il lipedema provoca non solo disagio fisico, ma anche stress emotivo e psicologico, generato dai pregiudizi delle persone, dagli sguardi curiosi e a volte indelicati e aumentato dal fatto che questa condizione non è molto conosciuta.

In questo articolo capiremo meglio che cos’è il lipedema, il modo in cui i medici diagnosticano questa patologia e le opzioni di trattamento.

Che cos’è il lipedema? 

Il lipedema si configura come una condizione progressiva e cronica caratterizzata da una distribuzione anormale del grasso, in particolare agli arti inferiori. Come abbiamo accennato, è molto più frequente che siano le donne a soffrirne.

Nel lipedema si accumulano quantità anomale di tessuto adiposo, di solito su entrambe le gambe e, in alcuni casi, sulle braccia. La pelle di chi soffre di questa patologia può risultare particolarmente sensibile, gonfia e spugnosa. 

La presenza di lividi non è insolita, così  come la percezione di un dolore cronico, con conseguenti (e significativi) disagi. 

A volte, a causa del gonfiore e della consistenza spugnosa della pelle, il lipedema viene scambiato per cellulite, che è una manifestazione cutanea localizzata: ma è importante sapere che si tratta di una condizione medica diversa, più seria e persistente.

Pornchai Soda/gettyimages.it

La differenza tra lipedema e linfedema

Il lipedema e il linfedema  sono due condizioni mediche che vengono spesso scambiate l’una con l’altra, perché hanno un nome simile e tendono a interessare le stesse zone del corpo.

Tuttavia, si tratta di due disturbi medici distinti e, anche se entrambi comportano gonfiore alle braccia e alle gambe, impattano in modo diverso sul corpo umano e sulla salute generale della persona che ne soffre. 

In breve, il linfedema è un disturbo del sistema linfatico ed è causato da una disfunzione nel flusso del fluido linfatico attraverso le braccia o le gambe. Il lipedema, al contrario, non interessa il sistema linfatico, ma, come abbiamo già detto, l’accumulo di tessuto adiposo. 

È anche vero però che il linfedema può verificarsi come effetto secondario dei lipedemi più gravi. La ragione di ciò è che l’aumento del tessuto adiposo può comprimere i vasi linfatici e ostacolare il flusso del fluido linfatico: in questo caso, come vedremo più nel dettaglio, si parla di lipo-linfedema.  

Le varie tipologie di lipedema

I medici classificano il lipedema in cinque diversi tipi, in base alla sua localizzazione nel corpo. I tipi di lipedema sono: 

  • Tipo I: il grasso si trova tra l’ombelico e i fianchi. Spesso copre il bacino e i glutei.
  • Tipo II: il deposito adiposo è intorno al bacino e fino alle ginocchia.
  • Tipo III: l’eccesso di adipe parte dal bacino e copre le gambe, fino alle caviglie, dove le persone con questa tipologia di lipedema tendono ad accumulare più grasso.
  • Tipo IV: il tessuto adiposo in eccesso si diffonde dalle spalle ai polsi.
  • Tipo V: il grasso è prevalentemente coccolato sui polpacci.

Alcune persone hanno una combinazione di tipi, comunemente Tipo II e IV o Tipo III e IV. Il tipo V è molto raro.

Gli stadi del lipedema

Questa condizione si manifesta in quattro fasi ben distinte di progressione: 

Fase 1 

Nella fase iniziale può essere difficile distinguere a occhio nudo il lipedema dal grasso in eccesso localizzato nella parte inferiore del corpo. Tuttavia, gli specialisti potranno già identificare la patologia analizzando determinate caratteristiche, come:

  • accumuli di grasso su glutei, cosce e polpacci, ma non su caviglie o piedi;
  • dolore derivante da una forte pressione sulla zona interessata;
  • pelle e tessuto che non si indentano quando si preme un dito nell’area. 

Fase 2 

Senza trattamento, il lipedema passerà allo stadio successivo. I segni della fase 2 includono:

  • depositi di grasso o noduli sotto la pelle; 
  • scolorimento e aspetto irregolare della pelle. 

Fase 3 

In questa fase, il grasso continua ad accumularsi nella parte inferiore del corpo e può iniziare a creare dei problemi di mobilità. Altri segni di questa fase includono:

  • eccesso di adipe dai glutei alle caviglie;
  • grandi depositi di grasso intorno alle ginocchia;
  • le pieghe della pelle e le grandi masse di tessuto adiposo impediscono lo svolgimento di determinate attività quotidiane e stravolgono la normale silhouette della persona.  

Fase 4 

Questo stadio avanzato della patologia è anche noto come lipo-linfedema.  Come abbiamo spiegato in precedenza, questa condizione comporta un blocco o un danneggiamento dei linfonodi causato dall’accumulo eccessivo di tessuto adiposo. Normalmente sono necessari molti anni (anche più di 10) prima che il lipedema raggiunga questa fase estrema. 

Albina Gavrilovic/gettyimages.it

Quali sono i sintomi del lipedema?

Come abbiamo già accennato, i sintomi del lipedema iniziano a manifestarsi in genere durante cambiamenti ormonali importanti come la pubertà, la gravidanza o la menopausa. Oltre a depositi di grasso anormali, possono includere anche:

  • presenza di lividi frequenti sulla pelle; 
  • dolore nelle zone gonfie o ricche di tessuto adiposo; 
  • pelle particolarmente flaccida nelle zone interessate. 

I depositi di grasso spesso peggiorano col passare del tempo, ma alcune persone hanno un lipedema stabile. Nelle prime fasi di questa patologia, gli arti superiori e le zone del corpo sopra la vita non sono soggette a cambiamenti particolari, ma con il progredire della condizione anche queste aree possono diventare più grandi e manifestare accumuli di grasso: 

  • petto;
  • torso;
  • addome;
  • braccia. 

Va anche detto che i sintomi del lipedema non sono unicamente fisici: le persone che soffrono di questa patologia, e proprio a causa di essa, possono anche sperimentare depressione, ansia sociale e ridotta qualità della vita.

Quali sono le cause 

La causa esatta del lipedema è attualmente sconosciuta, nonostante abbia un’incisione del 10% circa in tutta la popolazione femminile. Si presume però che ci sia una componente genetica, dal momento che una ricerca del 2020 ha mostrato che fino al 60% delle persone con lipedema ha anche un parente di primo grado con la medesima patologia. 

A causa del suo legame con gli ormoni, si pensa anche che il linfedema sia collegato agli estrogeni. L’ipotesi è che fattori genetici combinati con disturbi ormonali, microvascolari e linfatici possano contribuire all’insorgere del lipedema.

Le effettive cause di questo disturbo, quindi, sono ancora oggetto di ricerca, e i fattori di rischio a esso associati sono estremamente generici:

  • appartenenza al genere femminile;
  • avere familiari con lipedema, in particolare parenti di primo grado;
  • essere soggette a cambiamenti ormonali importanti. 

Come si diagnostica 

I medici diagnosticano il lipedema sulla base di un esame clinico e dei sintomi specifici di una persona. Per fare ciò elaboreranno un’accurata anamnesi e si informeranno sulla storia medica e familiare del singolo paziente.

Il medico potrà utilizzare tecniche di imaging, come un’ecografia o una risonanza magnetica, per escludere altre condizioni con sintomi simili. Di solito, i criteri per diagnosticare il lipedema sono:

  • il genere di una persona;
  • depositi di grasso simmetrici su entrambe le gambe;
  • depositi di grasso minimi su mani e piedi; 
  • dolore e tensione al tatto; 
  • una sensazione di pesantezza e tensione agli arti colpiti; 
  • sintomi che peggiorano nel corso della giornata; 
  • lividi; 
  • gonfiore sproporzionato degli arti colpiti anche quando una persona perde peso; 
  • teleangectasie: piccoli vasi sanguigni rotti sulla superficie della pelle, attorno ai depositi di grasso. 

Piyapong Thongcharoen/gettyimages.it

Come si cura il lipedema?

Il trattamento per il lipedema si concentra in genere sull’affrontare i sintomi, sulla prevenzione di qualsiasi progressione e sul miglioramento della mobilità e della qualità della vita della persona. 

Il grado e l’entità del trattamento dipendono da quanto è avanzato il lipedema e da quanto stress provoca. Le cure possono essere conservative o più intensive. Le opzioni di terapia conservativa includono:

  • Linfodrenaggio manuale. Queste tecniche di massoterapia possono essere necessarie per aiutare a ridurre il gonfiore e il disagio.
  • Terapia compressiva, a volte condotta indossando indumenti compressivi realizzati su misura. Questa terapia può aiutare ad alleviare il dolore e il disagio fisico.
  • Fisioterapia e terapia fisica. L’esercizio in acqua è particolarmente utile, grazie alla bassa pressione sulle articolazioni. La pressione dell’acqua, inoltre, favorisce il drenaggio linfatico.
  • Terapia psicosociale. Una consulenza può aiutare le persone che soffrono di questa patologia a far fronte all’impatto della malattia sulla loro vita. 
  • Consulenza dietetica e controllo del peso. Le persone con lipedema sono a rischio di obesità patologica: in questo contesto, le diete antinfiammatorie sono molto utili.
  • Informazione del paziente. Informare le persone con lipedema sulla condizione e sui suoi trattamenti può aiutarle a gestire la patologia stessa, fare scelte informate e cercare supporto quando necessario.

Se i trattamenti conservativi non aiutano il lipedema e contribuiscono a una qualità di vita negativa, la liposuzione potrebbe rappresentare una scelta ottimale. Negli stadi avanzati del lipedema, specialmente con linfedema, la liposuzione non risulta però efficace: potrebbe essere necessario un debulking chirurgico, cioè l’aspirazione di ampi volumi di tessuto, effettuata in più interventi. 

Come sempre, il parere di uno specialista è fondamentale, perché potrà aiutare la persona a identificare il tipo di lipedema, lo stadio in cui si trova e le cure migliori da mettere in atto per alleviare i sintomi della patologia.

Avevate mai sentito parlare del lipedema? Conoscevate i sintomi con cui riconoscere questa patologia?  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Invia commento

    2 commenti

  1. Si sono a conoscenza di questa malattia perché per me è così sono stata operata e forse per troppa immobilità fisica che ho affrontato dopo un po’ mi sono trovata un gonfiore a gli arti inferiori molto fastidioso tanto da non poter indossare le scarpe il fisiatra durante una visita mi ha diagnosticato un edema linfatico che sto curando con linfodrenaggio