All’invecchiamento sono infatti associati l’aumento di malattie cardiovascolari, del cancro e del diabete, ma anche disturbi legati al declino delle funzioni fisiologiche e del metabolismo. L’alimentazione, in questo quadro, può svolgere un’importante azione preventiva, permettendo agli anziani di affrontare l’avanzare dell’età attenuando i disturbi tipici di questa fase della vita, mantenendo la propria autonomia, fondamentale per una buona qualità della vita.
Le malattie legate all’alimentazione nelle persone anziane
Assieme all’attività fisica e a un corretto stile di vita, l’alimentazione riveste un ruolo chiave nella salute degli anziani. A oggi, stando ai dati forniti dall’ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica) discussi ad Assisi dal 19 al 21 ottobre nell’ambito del Corso Nazionale sull’Alimentazione e Nutrizione dell’Anziano, sono 1,8 milioni gli anziani obesi in Italia, 1,9 milioni gli ultra sessantenni a rischio malnutrizione, 1,8 milioni quelli affetti da sarcopenia, 19.500 sono i pazienti che ricorrono alla nutrizione artificiale a domicilio e 9,4 milioni quelli con carenza di vitamina D.
Sarcopenia: muscoli e ossa alla prova dell’età
Con il termine sarcopenia si indica la sindrome, particolarmente in aumento nella fascia d’età dagli 80 anni in su, che porta alla perdita progressiva della massa e all’indebolimento della forza muscolare. Tale condizione è spesso accompagnata da fragilità, disabilità fisica, ospedalizzazione e da disturbi seri come osteoporosi e osteoartrite e in alcuni casi può essere causa di morte.
Obesità: il peso come fattore di rischio
L’obesità registra poi dati preoccupanti: l’ISTAT dichiara un’incidenza del 15,8% del disturbo nella popolazione compresa tra i 65 e i 74 anni. In generale, l’obesità è una malattia molto presente nei paesi più sviluppati, dove il cibo è facilmente reperibile e a basso costo, portando cospicue fasce di popolazione a nutrirsi eccessivamente e in modo scorretto. Questo stile di vita, con l’avanzare dell’età, si unisce al calo del consumo energetico con conseguente accumulo di tessuto adiposo che può provocare malattie cardiovascolari, tumori e ipertensione arteriosa.
Malnutrizione: quando l’alimentazione è il problema
La malnutrizione calorico proteica (MCP), invece, è un problema legato a una scorretta assunzione di calorie o nutrienti. Le cause possono essere date dalla loro scarsa disponibilità, dall’incapacità di mangiare o dall’alterazione dei processi digestivi e di assorbimento. Secondo i dati ADI, questo quadro clinico si presenta in circa il 30% degli anziani al momento del ricovero. Questo stato di carenza, legato in particolare alla vitamina D, può portare a malattie come il rachitismo, l’osteomalacia, l’osteoporosi, l’ipertensione, il cancro e diverse malattie autoimmuni.
Dieta delle persone anziane: i nutrienti fondamentali
Per prevenire l’insorgere dei disturbi legati alla scorretta o insufficiente alimentazione negli over 65 che abbiamo sin qui elencato, occorre riconoscere i nutrienti fondamentali, sapere quali sono le dosi di assunzione più indicate e quali alimenti devono far parte in modo costante della dieta delle persone anziane. Per farlo, ci riferiremo, ancora una volta, alle raccomandazioni pubblicate dall’ADI.
Proteine
In particolare negli anziani affetti da sarcopenia, un’adeguata assunzione di proteine è fondamentale per recuperare massa muscolare, assieme all’adozione di uno stile di vita meno sedentario. Per mantenere e recuperare il muscolo, gli anziani hanno bisogno di assumere un quantitativo maggiore di proteine rispetto alle persone più giovani: secondo i dati discussi al recente convegno ADI, l’apporto medio giornaliero dovrebbe essere pari a un range di 1,0-1,2 g/kg di peso corporeo.
Questi valori variano negli anziani affetti da altri disturbi: ad esempio, per chi soffre di obesità, il quantitativo ideale è stimato attorno a 1g/kg, mentre nell’anziano malnutrito può salire anche a 1,5g/kg. È fondamentale tuttavia che le proteine siano ad alto valore biologico, provenienti da uova, pesce o latte.
Vitamine
Sono importanti a ogni età, ma nella dieta delle persone anziane rivestono un ruolo chiave nell’ attenuare i processi degenerativi e di decadimento tipici dell’età. In particolare non possono mancare:
- vitamina E, vitamina C e carotenoidi, che svolgono una funzione antiossidante che preserva le cellule e rallenta la formazione dei radicali liberi;
- vitamina D, fondamentale per l’assorbimento di calcio e fosfato nelle cartilagini e nel tratto digestivo per la mobilitazione del calcio dalle ossa;
- vitamine del gruppo B, in particolare la vitamina B6, coinvolta nel buon funzionamento del metabolismo e presente nella carne, nel pesce, nei cereali poco raffinati e nei legumi, e vitamina B12, fondamentale nella sintesi dei globuli rossi e del midollo osseo e presente in alimenti come uova, latte e derivati e carne di manzo.
Omega 3
Gli acidi grassi essenziali noti con il nome di Omega 3 sono considerati i “grassi buoni” per la loro importante funzione antinfiammatoria e ipotensiva che contrasta l’insorgere di disturbi cardiovascolari. Un apporto corretto all’interno della dieta delle persone anziane di Omega 3 può quindi rivelarsi prezioso, contrastando anche lo sviluppo di forme di demenza: per questo agli over 65 è consigliato il consumo di cibi ricchi di queste sostanze, come pesce e frutta secca.
Sali minerali
Per contrastare la sarcopenia è inoltre fondamentale un corretto apporto di sali minerali utili a rafforzare il tono muscolare e la struttura ossea. Il magnesio, presente in ortaggi, legumi e frutta secca, è importante proprio per la struttura ossea e per la conduzione degli impulsi nervosi verso i muscoli, mentre lo zinco, presente nella carne, nel pesce, nelle uova, nel latte e derivati, nella crusca di grano, nei legumi e nella frutta secca, gioca un ruolo di fondamentale importanza nel metabolismo, nella risposta immunitaria e nel funzionamento neurologico, in particolare per migliorare la memoria .
Oltre all’inserimento dei cibi indicati all’interno della dieta, non va dimenticato che uno dei principali apportatori di sali minerali è l’acqua, della quale è sempre consigliato un consumo di almeno 2 litri al giorno per gli uomini, che salgono a 2,5 per le donne.
I vantaggi di una corretta alimentazione della prevenzione
Come sempre, una dieta corretta come illustrato fin qui e uno stile di vita attivo e sano devono andare di pari passo con la prevenzione, specie per le persone anziane che ancora di più necessitano di controlli frequenti per contrastare sul nascere l’insorgere di malattie o disturbi prevedibili e frequenti dopo i 65 anni.
Per accompagnarci in questo percorso, una polizza sanitaria specifica può rivelarsi un alleato prezioso. UniSalute Assistenza Domiciliare Over 65 è la polizza pensata per prendersi cura dei propri cari quando si presentano i malanni legati all’età. In particolare la polizza offre:
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Siete abbastanza attenti all’alimentazione degli anziani in famiglia?
2 commenti
mio padre ha 80 anni e sta attentissimo all’alimentazione e sta benissimo! fa solo qualche strappo mangiando qualche dolce che compra su vian shop.it
Non dimentichiamoci poi dei dolori articolari (che io conosco bene).
Confermo che bisogna stare attenti alla dieta (io ad esempio seguo molto Marco Lanzetta a riguardo) e aiutarsi con rimedi per placare i dolori (se possibile senza medicinali). Io a riguardo utilizzo da circa un anno i prodotti del kit anti artrosi di algosfree e mi trovo molto bene. Sono naturali e non medicinali.