A seconda del tipo di danno e delle condizioni di salute del paziente, la prognosi può quindi risultare molto differente: vediamo dunque come si cura la frattura del femore, quali possono essere le complicanze e quanto dura il percorso riabilitativo.
Tipi di frattura
Il femore può rompersi in diversi punti, e di conseguenza le fratture possono essere di due tipologie:
- diafisarie, che riguardano il corpo del femore
- epifisarie, che interessano le estremità dell’osso.
Tra le più comuni ci sono le fratture della testa o del collo del femore, che portano a un periodo molto lungo di quasi totale immobilità e comportano tempi di recupero altrettanto impegnativi. La zona vicina al collo del femore può inoltre essere interessata da fratture pertrocanteriche. Soprattutto nell’anziano, quindi, questo tipo di infortunio può indirettamente causare una perdita di autosufficienza sia parziale che, nei casi più gravi, totale.
Quali sono i sintomi della frattura al femore?
Poiché questo evento è particolarmente traumatico, i suoi sintomi, sebbene differiscano a seconda del punto in cui si verifica la rottura, sono piuttosto evidenti. In genere, la frattura del femore causa:
- forte dolore a seguito del trauma, che può estendersi verso ginocchio e caviglia oppure verso l’inguine;
- gonfiore e tumefazione;
- difficoltà nella deambulazione;
- accorciamento dell’arto e/o deformazione dello stesso.
La frattura del femore richiede un intervento medico immediato, per ridurre il rischio di complicazioni che possono subentrare non soltanto negli anziani, ma anche in giovane età, per questo è fondamentale rivolgersi tempestivamente al pronto soccorso o contattare il 118.
Femore rotto: come avviene la diagnosi e quando è necessaria l’operazione
La diagnosi di frattura del femore è facilmente riscontrabile tramite una radiografia; più complesso è l’iter di guarigione, che nella maggior parte dei casi prevede l’intervento chirurgico, a cui deve seguire un percorso di riabilitazione e fisioterapia.
L’intervento chirurgico in seguito a frattura del femore varia per:
- punto di frattura
- età
- condizioni generali del paziente.
Nei pazienti giovani, si preferisce ricorrere all’osteosintesi, ovvero una tecnica che consiste nella ricostruzione della parte di osso fratturato attraverso l’uso di mezzi metallici (placche, viti, chiodi), tra i quali il più moderno è il chiodo gamma. Questo impianto prende il nome dalla lettera greca “gamma”, di cui ha la forma, e permette al paziente di riprendere in tempi rapidi i primi movimenti in posizione eretta.
La frattura della testa del femore o di altre parti di questo osso, in soggetti anziani, avviene comunemente a causa di incidenti domestici e cadute, per l’indebolimento delle ossa dovuto all’osteoporosi. Per questi pazienti l’intervento chirurgico prevede l’impianto di una protesi (parziale o completa).
Quanto dura la riabilitazione?
Nell’immediato, la riabilitazione a seguito dell’intervento chirurgico è mirata non tanto al pieno recupero dell’allineamento dell’arto, quanto soprattutto, a riprendere le principali funzionalità e attività quotidiane, come vestirsi o provvedere alla propria igiene personale, evitando le complicazioni dovute a lunghi periodi di immobilità.
Nei primi giorni a letto sono importanti:
- esercizi di respirazione
- variazioni di postura (sempre con gamba flessa sostenuta da un cuscino)
- utilizzo di bendaggio elastico-compressivo.
Dopo circa una settimana si può intraprendere un’adeguata rieducazione che coinvolge entrambi gli arti e il bacino (per controllare l’inclinazione, la rotazione del tronco e la risalita del bacino) per riprendere gradualmente a camminare, attraverso il supporto di stampelle o girello.
Gli esercizi di riabilitazione assistita prevedono:
- potenziamento muscolare (addominali, glutei e muscoli biarticolari, ovvero quelli che attraversano due articolazioni determinandone alcuni movimenti);
- mobilità articolare e posturale;
- stretching;
- potenziamento della coordinazione (anche attraverso l’ausilio di una palla);
- controllo dinamico del capo e del tronco;
- passaggi dalla posizione seduta a quella eretta e viceversa.
Complicazioni della frattura al femore e assistenza domiciliare
Nei pazienti anziani che hanno riportato una frattura del femore la riabilitazione domiciliare rappresenta una valida alternativa a quella ospedaliera.
Le fragilità di queste persone, legate alla loro scarsa capacità di spostamento, allo stile di vita abitudinario, al delicato stato mentale, permettono di capire i motivi per i quali gli anziani avvertono meno disagio in casa propria.
Rispetto al trattamento effettuato in ospedale, infatti, la riabilitazione per il femore rotto praticata a domicilio aumenta negli anziani il senso di sicurezza, protezione e comodità, con una forte e positiva incidenza anche sul successo e sui tempi di recupero.
Per questo occorre organizzare un programma che tenga conto della molteplicità di problemi presenti nella persona anziana che subisce questo tipo di trauma, monitorando costantemente i progressi e procedendo in modo graduale e personalizzato, in base alla condizione psico-fisica del paziente.
I tempi di recupero dopo l’operazione
Nel percorso riabilitativo, in particolare con pazienti anziani, sono fondamentali i tempi di recupero. Bisogna organizzare infatti un corretto e completo piano di recupero, attivando un team multidisciplinare, per evitare di incorrere nei problemi medici che spesso allungano il trattamento riabilitativo e i tempi di ripresa, come per esempio:
- infezioni
- ematomi
- emorragie interne.
È facile capire come per le persone anziane, sole o con parenti che vivono lontano, il percorso riabilitativo in seguito a un grande intervento sia particolarmente complesso. La sanità integrativa in Italia si sta rivelando sempre più spesso la soluzione ottimale per le esigenze del paziente, attraverso un approccio che unisce assistenza puntuale, qualità e risparmio. Polizze come Assistenza Domiciliare over 65 di UniSalute, per esempio, offrono un supporto nell’organizzazione del percorso medico e riabilitativo, anche post operatorio, coprono i costi di assistenza medica, riabilitativa, infermieristica e farmacologica in seguito a gravi infortuni, come per esempio la frattura del femore. Avete mai pensato a una soluzione di questo tipo?
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