In questa condizione, il fegato perde la sua funzionalità, con ripercussioni gravi su tutto l’organismo. Purtroppo, la cirrosi epatica è irreversibile, quindi non esiste una cura risolutiva: una volta insorta, è fondamentale comprendere come arginarla, intervenendo innanzitutto sulle condizioni che l’hanno provocata.
Approfondiamo insieme i principali sintomi della cirrosi epatica e le cause più comuni.
L’importanza della salute del fegato
Innanzitutto, è importante sapere che il fegato è l’organo più complesso e grande del corpo umano, e svolge molte funzioni, tutte fondamentali:
- sovrintende alla produzione di ormoni, come la bile, che permette all’intestino di sciogliere i grassi, e attivare il processo di formazione del glucosio, sostanza fondamentale per nutrire le cellule del corpo umano;
- distrugge le sostanze che non servono più al corpo umano e quelle tossiche che vanno eliminate. La sua funzione metabolica permette inoltre di assimilare sostanze chimiche e principi attivi, conservando ciò che serve all’organismo ed eliminando ciò che non è necessario.
- in condizioni di salute ottimali, rilascia la giusta quantità di colesterolo, indispensabile per rafforzare le cellule, produce fibrinogeno e trombina che sono tra i principali fattori di coagulazione, ed è anche un deposito essenziale di vitamina b12, ferro e rame.
Tutte queste funzionalità possono venire a mancare in caso di cirrosi epatica: comprendiamo, quindi, che è fondamentale indagare le cause di questa malattia, per agire sulla prevenzione ed evitare che si presentino.
Cirrosi epatica: sintomi e diagnosi
La cirrosi epatica, inizialmente, può essere asintomatica. Quando i sintomi diventano evidenti la malattia, purtroppo, è spesso già in fase avanzata e le funzionalità del fegato in parte compromesse. Le manifestazioni più comuni sono stanchezza e debolezza, nausea, perdita di appetito e quindi perdita di peso mentre, quando la malattia è molto avanzata, possono comparire:
- ittero, con ingiallimento della parte bianca degli occhi e della pelle;
- alterazioni delle unghie e dell’epidermide;
- ingrossamento della milza;
- accumulo di liquidi negli arti inferiori con formazione di edemi;
- accumulo di liquidi nell’addome;
- perdita di memoria e difficoltà di concentrazione;
- inversione del ritmo sonno-veglia e sonnolenza
La diagnosi di cirrosi epatica avviene a seguito di una serie di esami clinici necessari per valutare le funzioni del fegato: bilirubina, albumina, piastrine, transaminasi, fattori di coagulazione, a cui possono aggiungersi anche ecografia o tac del fegato e una biopsia, per valutare soprattutto lo stadio e l’avanzamento della malattia.
Cirrosi epatica, le cause più frequenti
Data la complessità di questo disturbo e la sua irreversibilità, è importante conoscere quali sono le cause che portano alla cirrosi epatica, così da evitarle, se possibile, o monitorarle costantemente.
Tra le principali cause di cirrosi epatica individuiamo:
- epatite virale cronica (B, C e D)
- abuso cronico di alcol
- diabete di tipo 2, sedentarietà, sovrappeso e sindrome metabolica che possono portare alla steatosi epatica non alcolica (il cosiddetto “fegato grasso”) e alla progressiva infiammazione dell’organo
- alcune malattie ereditarie
Approfondiamo insieme queste casistiche.
Epatite virale
L’epatite virale cronica è individuata dalla presenza dei virus di tipo B, C, D: è necessario fare molta attenzione: potrebbero volerci molti anni, anche fino a venti, prima che un paziente affetto da epatite virale cronica manifesti la cirrosi epatica.
Secondo i dati Istituto Superiore di Sanità, il 58% dei casi di cirrosi epatica in Italia si manifesta in presenza di epatite C: in caso di malattia cronica, un paziente su quattro sviluppa poi la cirrosi epatica.
Il 17% dei casi di cirrosi epatica sono causati invece da epatite B, virus a cui può conseguire lo sviluppo dell’epatite D.
L’epatite virale che degenera in cirrosi epatica si può contrarre:
- a causa di alcuni virus, tra cui l’ Epstein Barr, responsabile della mononucleosi, il Citomegalovirus, l’Herpes simplex, il Varicella-zoster, il virus coxsackie e il virus della febbre gialla.
- a causa di contatto con sangue infetto, quindi a seguito di comportamenti a rischio dovuti a scambio di oggetti come rasoi e forbici da unghie, ma anche di contaminazione in caso di abuso di droghe con scambio di siringhe, o di rapporti sessuali non protetti dove avviene contaminazione con sangue (non con altri fluidi).
- La contaminazione può avvenire purtroppo anche a seguito di una trasfusione di sangue.
Fortunatamente, negli ultimi vent’anni, grazie alla diffusione di una corretta informazione in merito e alla presenza dei vaccini, la diffusione dell’epatite per via virale è diminuita, pur rimanendo tra le principali cause che portano alla cirrosi epatica.
Abuso di alcol
Nei paesi occidentali industrializzati, l’abuso di alcol è tra i principali fattori che portano il fegato a infiammarsi, causando quindi cirrosi epatica.
Inoltre, se un paziente è sia affetto da epatite che un bevitore, la possibilità di sviluppare la cirrosi aumenta del 50%.
L’alcol è dannoso per il nostro fegato: nel momento in cui l’organo deve metabolizzarlo, produce dei residui chimici tossici, che avviano il processo di infiammazione. L’assunzione sistematica e giornaliera di alcol in grosse quantità è quindi insopportabile per il fegato: si stima che circa il 10-20% dei forti bevitori (ovvero coloro che assumono più di 30 gr di alcol ogni giorno) sviluppino poi la cirrosi epatica.
In generale, la maggioranza delle persone che giornalmente assumono quantità superiori ai 10 gr di alcol presentano danni epatici, che possono poi degenerare in cirrosi.
Per quantificare un dato utile nella nostra quotidianità, un bicchiere piccolo di vino e una lattina di birra da 33cl sono circa 12 gr di alcol.
Diabete di tipo 2
La cirrosi epatica può essere causata anche dalla steatoepatite, stato infiammatorio che si presenta in caso di steatosi epatica non alcolica.
Questa condizione di alterazione del fegato è correlata al diabete di tipo 2, malattia che colpisce il pancreas e inibisce la produzione di insulina, ormone proteico che permette alle cellule di assimilare il glucosio che, come abbiamo detto, è prodotto dal fegato.
Innanzitutto è fondamentale distinguere tra il diabete di tipo 1, malattia autoimmune che insorge spesso in età pediatrica, in cui la produzione di insulina è totalmente assente, e il diabete di tipo 2, in cui la produzione di insulina è scarsa, anche a causa di scorretta alimentazione e sovrappeso, e che si manifesta soprattutto in età adulta.
Come mai il diabete di tipo 2 è tra le cause di cirrosi epatica? Il fegato accumula glucosio a seguito del pasto, e lo rilascia lontano dall’assunzione di cibo: quando un paziente ha sviluppato diabete di tipo 2, il fegato non riesce a rilasciarlo correttamente, e questo può provocare, alla lunga, la steatosi epatica che degenera in cirrosi.
Sovrappeso, sedentarietà e sindrome metabolica
Obesità e sedentarietà possono essere causa di cirrosi epatica, per motivazioni simili a quelle sopracitate. Quando il peso corporeo è in eccesso, il fegato è sicuramente sovraccaricato di glucosio e di sostanze grasse: inoltre, il sovrappeso è esso stesso tra le possibili cause di diabete di tipo 2.
La sindrome metabolica è poi la condizione in cui si presentano insieme diabete, obesità e pressione alta: comprendiamo quindi che la sindrome metabolica stessa può essere tra le cause di cirrosi epatica.
Malattie genetiche ereditarie
Alcune malattie genetiche che colpiscono il fegato, alterando le sue funzioni e provocando infiammazione, possono essere causa di cirrosi epatica, tra queste:
- l’emocromatosi, che provoca un sovraccarico di ferro nel fegato.
- La fibrosi cistica, che provoca una sovrapproduzione di muco che attacca le ghiandole, tra cui il fegato.
- La malattia di Wilson, che provoca un accumulo di rame nel fegato.
- Le malattie da accumulo di glicogeno, legate all’assimilazione dei carboidrati, che stressano il fegato fino ad infiammarlo.
Cirrosi epatica, cura e prevenzione
Purtroppo, come abbiamo già ricordato, la cirrosi epatica è incurabile. L’unico modo per intervenire è individuarne la causa e cercare di controllarla attraverso farmaci e un corretto stile di vita.
La cura per la cirrosi epatica consiste quindi nel cercare di rallentarne il più possibile lo sviluppo, per esempio smettendo di bere alcol, assumendo farmaci contro l’epatite, tenendo sotto controllo il diabete e il peso corporeo e adottando una corretta alimentazione.
Nei casi più avanzati della malattia, se la condizione corporea generale lo consente, è possibile ricorrere al trapianto di fegato, che risulta essere l’unica soluzione efficace.
La prevenzione è quindi un imperativo, soprattutto per chi, soffrendo di patologie come il diabete di tipo 2 o di sindrome metabolica, è più esposto al rischio di contrarre la malattia. Per questo, in alcuni casi è importantissimo effettuare controlli e check up periodici, come quelli previsti dal programma di prevenzione previsto da Protezione Famiglia di UniSalute.
Avete mai valutato questa possibilità?
Fonti
iss.it
fondazionefegato.it
epac.it
humanitas.it
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