Sbalzi d’umore: cosa sono e perché si manifestano?
“Nell’immaginario collettivo – sottolinea la dottoressa – gli sbalzi d’umore sono una prerogativa quasi esclusivamente femminile, ma in realtà ogni persona può avere un’esperienza medio-lieve di questo disturbo. Le alterazioni ormonali, in effetti, possono causare stati d’ansia e pensieri negativi, in particolare nei giorni che precedono la comparsa delle mestruazioni, nelle settimane successive al parto o nei primi mesi della menopausa”.
Le cause degli sbalzi d’umore, tuttavia, sono numerose e molto differenti ed è importante chiarire che questo disturbo può manifestarsi con diversa intensità e frequenza, a seconda di ciò che lo ha generato e questo crea una differenza sostanziale da situazione a situazione. Come spiega la psicologa, infatti, tale disturbo può essere per esempio la conseguenza di uno stile di vita poco sano, così come può manifestarsi con maggiore frequenza in particolari periodi dell’anno o come reazione a cambiamenti inaspettati. In particolare, lo stress è uno dei fattori da tenere sotto controllo: “l’affaticamento psicofisico incide sull’umore e sono molte e diverse le circostanze nelle quali le persone possono trovarsi a rischio: delusioni o eventi difficili da superare, come la scomparsa di una persona cara, una relazione sentimentale che finisce o un ambiente lavorativo molto complesso” sono tutte possibili cause degli sbalzi d’umore.
Accanto a queste cause, tuttavia, ne esistono altre meno comuni, che sono riconducibili a diversi “disturbi della personalità, che devono essere diagnosticati da uno specialista e trattati con cure farmacologiche e psicoterapiche adeguate”, come sottolinea l’intervistata. Infine, le alterazioni dell’umore “possono essere correlate a una patologie neurologica e organica, come malattia di Parkinson, morbo di Alzheimer, così come alla presenza di una neoplasia e di alcune malattie croniche”.
Quali sono le conseguenze degli sbalzi d’umore?
La dottoressa ricorda che nella maggior parte dei casi gli sbalzi d’umore si manifestano come episodi passeggeri: “quando, invece, diventano ricorrenti non sono da sottovalutare, perché potrebbero infatti portare a conseguenze poco piacevoli nel sistema delle relazioni di una persona”. L’individuo che ne soffre è spesso portato, in questa condizione, a prendere decisioni inattese e repentine, che possono avere un risvolto negativo su vari aspetti dell’esistenza: questo accade perché, come spiega la psicologa, “il sistema emozionale, a differenza di quello cognitivo, si attiva in stato di emergenza. Mentre il primo, quello cognitivo, è basato sulla lentezza riflessiva, quello emozionale porta a risposte rapide, spinge all’azione immediata e alle volte, in particolare quando si prova una sensazione di paura, può falsificare la percezione della realtà”. Quando ci troviamo in una condizione di stress o siamo spaventati, quindi, possiamo agire in modo completamente diverso da come faremmo in altre situazioni, proprio come se le nostre azioni fossero in qualche modo alterate da ciò che sta accadendo.
“Lo psicologo Daniel Kahneman, premio Nobel per l’economia nel 2002, – continua l’intervistata – è autore di un testo fondamentale come ‘Pensieri lenti e veloci’, con il quale si propone di mostrare come raramente le scelte che facciamo siano dettate unicamente dalla razionalità. Ciascuna decisione è frutto di due processi di pensiero ben distinti, uno veloce e intuitivo (Sistema 1) e uno più lento ma anche più logico e riflessivo (Sistema 2)”. Il primo – spiega la dottoressa – è responsabile dei pensieri d’emergenza, involontari, istintivi e veloci, mentre il secondo, quello lento, entra in azione quando dobbiamo elaborare e ponderare fatti concreti con concentrazione e autocontrollo”. In questo modo si possono spiegare variazioni d’umore che possono apparire inspiegabili, come ad esempio nei casi in cui la paura di perdere diventa più forte del piacere di vincere: “anche lo studente più entusiasta e volonteroso può trovarsi bloccato di fronte a un esame difficile in cui ha precedentemente fallito. Il rischio è di entrare in un circolo di pensieri irrazionali, che finisce per paralizzare, e solo una riflessione ponderata e un ragionamento che riporti gli avvenimenti alle giuste proporzioni porteranno a far prevalere il progetto (ad esempio superare l’esame) sulla paura attivatasi con il precedente fallimento”.
La relazione con chi soffre di sbalzi d’umore
Con l’aiuto della dottoressa, abbiamo provato a fare chiarezza sul meccanismo che porta chi soffre di frequenti sbalzi d’umore ad agire in maniera alterata, dicendo o facendo cose di cui poi presto si pente, con delle conseguenze anche nei rapporti con le persone vicine. “Gli sbalzi d’umore, infatti, possono interferire nel sistema più ampio delle relazioni, portando a malintesi e litigi e generando un senso di precarietà perenne e continua tensione. All’interno di una coppia – spiega la psicologa – la presenza di una persona che cambia umore in maniera repentina può essere un fattore altamente destabilizzante. La relazione diventa difficile da vivere, perché è continuamente sottoposta a messaggi diversi e contrastanti che finiscono per disorientare il partner”.
L’aiuto della psicoterapia
Abbiamo già affrontato le possibili cause degli sbalzi d’umore, ma è importante ricordare che, se persistenti e accompagnati da altri sintomi come affaticamento, nervosismo, difficoltà a concentrarsi e scompensi alimentari, essi potrebbero inoltre rivelare la presenza di uno stato di depressione, che deve essere affrontato con un percorso psicoterapeutico adeguato. La dottoressa, tuttavia, sottolinea che “questo non significa che l’umore debba rimanere sempre stabile nel tempo. Le possibili cause sono infinite – gli eventi esterni, le emozioni, l’ambiente in cui una persona vive – ed è giusto lasciar fluire pensieri cupi e tristezza, perché opporsi a questi sentimenti sarebbe controproducente. La persona deve però accrescere la propria consapevolezza, diventare il primo osservatore del proprio animo, riconoscere il mutamento d’umore, accettarlo ed essere pronta ad analizzarlo quando sarà passato”.
In generale, uno stile di vita sano, con attività fisica costante, un adeguato numero di ore di sonno e una corretta alimentazione possono contribuire a favorire l’equilibrio interiore e la stabilità, allontanando stati di agitazione o irritabilità, in particolare durante momenti di stress, legati a una situazione lavorativa oppure a un periodo difficile della vita. “Se necessario, però, – aggiunge l’intervistata – soprattutto quando gli sbalzi d’umore si manifestano con più frequenza, un percorso psicoterapico può aiutare l’individuo ad affrontarli e gestirli, in modo da preservare la qualità della vita e delle relazioni. In questi casi, le strategie psicoterapeutiche aiutano la persona a conseguire un adeguato controllo emotivo, che consiste nella capacità di relazionarsi in maniera critica con le proprie emozioni, arrivando comprendere come deformino la realtà, facendola apparire più difficile, paurosa o desiderabile rispetto alle sue corrette proporzioni”. La persona impara quindi a leggere la realtà per quella che è, distanziandosi dalle spinte emotive che la alterano, e a “fronteggiare difficoltà, imprevisti, e le altre varie situazioni della propria vita in maniera equilibrata e adeguata alle circostanze. Chi desiderasse intraprendere un percorso psicoterapeutico – conclude la dottoressa – sappia che l’efficacia di una psicoterapia non è tanto legata al suo indirizzo teorico-pratico, ma soprattutto alla buona relazione che si instaura tra terapeuta e paziente. Quindi i fattori predittivi di un buon risultato di questo percorso sono la collaborazione, l’impegno, il sentirsi, capiti, accettati e rispettati unitamente alla buona preparazione personale professionale del terapeuta”.
Conoscevate alcune delle cause degli sbalzi d’umore e come intervenire su questo disturbo?
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