Paura dell’aereo: come si manifesta?
Di aerofobia o aviofobia soffrono circa 6 persone su 10 e in alcuni casi la paura di volare può manifestarsi con così tanta violenza da indurre la persona a non salire più su un aereo, con evidenti ripercussioni sulla vita, anche lavorativa, talvolta. Si tratta di un disturbo d’ansia, come gli attacchi di panico, che colpisce a qualunque età, anche coloro che viaggiano in aereo abitualmente.
I sintomi della paura di volare, che insorgono soprattutto nelle fasi di decollo, ma che possono presentarsi anche in quella di crociera, sono sia di tipo somatico che psicologico:
- tachicardia e respirazione affannosa, accompagnata dalla sensazione di mancanza d’aria;
- sudorazione eccessiva;
- nausea e crampi addominali,
- pensieri negativi e fantasie catastrofiche, unite alla paura di perdere il controllo.
Tali sintomi in genere possono manifestarsi anche nel momento in cui si pensa al viaggio in aereo e si comincia a pianificarlo, magari effettuando le prenotazioni, non soltanto al momento effettivo della partenza. Chi ne soffre, spesso non ha la percezione chiara di un evento scatenante, perché infatti la paura dell’aereo non è necessariamente riconducibile a una brutta esperienza, come può essere banalmente anche un volo durante una forte turbolenza.
La cefalea da aereo
Un altro disturbo fisico legato al volo è la cosiddetta “cefalea da aereo”, che si manifesta soprattutto durante il decollo e l’atterraggio. Si tratta di un dolore alla testa (in genere alla fronte o nella zona vicina all’orecchio), breve e intenso, che compare in maniera isolata, non associato ad altri sintomi. Secondo i più diffusi pareri scientifici, sarebbe dovuta al fatto che durante alcune fasi del volo, quando i seni paranasali sono sottoposti a una forte variazione di pressione, le mucose possono restare troppo compresse oppure dilatarsi eccessivamente, a causa di una disfunzione nei meccanismi che compensano la variazione di pressione.
Ma come nasce la paura dell’aereo?
Le possibili cause della paura di volare
Come ogni disturbo d’ansia, anche la paura dell’aereo può derivare da un insieme di fattori ambientali e psicologici. Il terrore che può scatenarsi, associato alla sensazione di inevitabilità della morte, può nascere dall’aver vissuto un’esperienza spiacevole, ma può altrettanto facilmente avere origine e manifestarsi in un momento particolarmente difficile della vita di una persona, per esempio a seguito della perdita di un familiare. Anche una malattia oppure degli altri disturbi d’ansia e delle fobie possono influire negativamente e scatenare l’aviofobia. Chi soffre di vertigini, di claustrofobia, o ha paura dell’altezza, per esempio, potrebbe più facilmente vivere una situazione spiacevole a bordo di un velivolo, indipendentemente dalle sue dimensioni e dalle rassicurazioni ricevute.
È vero inoltre che volare e trovarsi ad altitudini elevate stimola i circuiti cerebrali e l’apparato vestibolare (che fornisce al cervello le informazioni sulla posizione del corpo nello spazio e influisce sulla postura e sull’equilibrio) e può per questo provocare nausea e vertigini.
Come combattere la paura dell’aereo?
Come per ogni disturbo d’ansia, anche quando si soffre di aviofobia può risultare utile rivolgersi a uno specialista e iniziare un percorso volto a comprendere quali siano le cause del problema, specie se la paura di volare diventa ingestibile al punto da pregiudicare viaggi di piacere e spostamenti di lavoro. Le terapie danno in genere dei buoni risultati, che sono però visibili su tempi medio-lunghi. Attraverso tecniche di rilassamento e gestione dell’ansia, per esempio, un terapeuta può concretamente aiutare a gestire e pian piano superare la paura del volo. Per quanto riguarda l’assunzione di farmaci tranquillanti, invece, è indispensabile chiedere il parere di un medico.
Ci sono poi dei consigli che possono tornare utili durante la permanenza in aereo, per alleviare le sensazioni negative che alcuni provano, sia a livello fisico che psicologico, e vivere questo momento con maggiore tranquillità:
- non assumere sostanze eccitanti, come gli alcolici, ma anche tè e caffè, prima e durante il volo;
- comunicare al personale la paura di volare e cercare di chiacchierare con gli altri passeggeri, per tenere impegnata la mente;
- ascoltare musica o leggere per rilassarsi ed evitare di concentrarsi sull’ambiente in cui ci si trova;
- portare con sé un oggetto che trasmetta sensazioni positive e faccia sentire a casa, al sicuro.
Documentarsi sulle varie fasi del volo, sul funzionamento degli aerei e sulle procedure di sicurezza, così come frequentare dei corsi informativi specifici, molti dei quali organizzati dalle stesse compagnie aeree, può essere poi un aiuto ulteriore per tranquillizzarsi e affrontare meglio il momento del decollo e dell’atterraggio.
Avete mai sofferto di questa paura? Come l’avete superata?
Fonti
asppalermo.org
fondazioneveronesi.it
1 commento
Soffro di attacchi d’ansia appena prima del decollo. Una volta in fase di crociera e poi all’atterraggio, vivo serenamente come se niente fosse. In effetti inizio ad avere l’ansia quando preparo le valigie, operazione per cui impiego davvero molto tempo, quasi non volessi partire. Credo che la causa scatenante sia stato l’aver perso il mio gatto al quale ero molto affezionata proprio quando ero in viaggio. Da allora, ogni volta che devo partire, ho paura che a casa succeda qualcosa e non vivo serenamente il momento del viaggio. Quindi, mi trovo molto con questo articolo, partire è comunque lasciare qualcosa o qualcuno, perciò credo che la mia fobia dipenda dall’ansia di perdere i miei cari.