Al centro dell’interesse degli interventi di professori e esperti, l’obesità infantile, una malattia nella maggior parte dei casi prevenibile, per la quale l’Italia detiene la maglia nera in Europa (dopo Spagna e Grecia), come ha confermato l’A.D. di UniSalute Fiammetta Fabris in apertura dell’incontro. Infatti, nel Paese natale della dieta mediterranea patrimonio dell’umanità, un bambino su tre soffre di sovrappeso o obesità, disturbi che si porterà dietro anche da adulto, aumentando il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, diabete e alcuni tipi di cancro.
Salute dei bambini: in che modo la famiglia influenza gli stili di vita?
La ricerca Nomisma
La sfida per #CrescereInSalute, hashtag ufficiale dell’evento, è quindi puntare sulla prevenzione, dal momento che in Italia è ancora radicata l’idea secondo cui “l’importante è che i ragazzi mangino”, come ha sottolineato la Vicesindaco del Comune di Bologna, Marilena Pillati, ricordando che c’è ancora molta strada da fare per sensibilizzare e coinvolgere le famiglie. Senza dimenticare che occorre anche attenzione affinché le buone abitudini non si perdano per strada. Infatti, nel passaggio dalla scuola primaria a quella secondaria, gli stili di vita dei giovani peggiorano: si salta più spesso la colazione, non si fa merenda, si dedica poco tempo allo sport. Questo quanto emerso dai dati che Silvia Zucconi di Nomisma ha presentato in anteprima in S. Filippo Neri raccontando GENZ Monitor, l’Osservatorio commissionato da UniSalute per conoscere gli stili di vita degli studenti italiani dai 6 ai 19 anni.
Anche quando riguarda la salute dei bambini, la “scalata di classe” nel nostro Paese sembra difficile da realizzare: infatti, la ricerca ha mostrato come i piccoli che svolgono poca attività fisica e che hanno uno stile alimentare non sano, provengono nella maggior parte dei casi, da famiglie in cui entrambi i genitori sono in sovrappeso, non fanno sport e hanno un basso livello di istruzione.
Le evidenze scientifiche
La famiglia, del resto, è stata la vera protagonista del convegno bolognese, osservata da diverse angolazioni negli interventi dei tre accademici che hanno preso parte al dibattito. Tra questi, il prof. Sergio Pecorelli dell’Università di Brescia, che ha lanciato un messaggio forte ai tanti presenti in sala e agli utenti collegati in diretta streaming: gli stili di vita dei genitori, sono talmente influenti per la salute dei bambini, da agire già prima del concepimento, poiché, ad esempio, “l’obesità stessa viene trasmessa alle cellule germinali, quindi spermatozoi o cellule uovo”. Stili di vita sani, in particolare nei primi 1000 giorni, ovvero da prima del concepimento, fino ai due anni del bambino, sono dunque fondamentali per la sua salute psico-fisica futura e per prevenire lo sviluppo delle principali malattie croniche.
Nelle settimane precedenti il convegno, il sito dedicato all’evento, ha raccolto molte domande arrivate dagli utenti, che si sono sommate a quelle del pubblico in sala, estremamente curioso rispetto agli aspetti psicologici dell’obesità infantile e delle dinamiche familiari. È stato il prof. Emilio Franzoni, Direttore Responsabile Neuropsichiatria infantile del Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna, a fare chiarezza su questi aspetti, introducendo la tematica dei disturbi del comportamento alimentare alla base dei quali c’è un problema di relazione in famiglia, dovuta alla mancanza di ascolto, alla scarsa comunicazione e al poco tempo condiviso, spesso sprecato davanti allo smartphone, o interrotto dalle voci della televisione in sottofondo.
Si tratta di disturbi che nascono e si risolvono in famiglia, ha sottolineato il professore, ricordando che se non trattati in tempo, possono compromettere la qualità di vita e le relazioni sociali, cronicizzandosi.
Ma di cosa parliamo quando facciamo riferimento a sovrappeso e obesità infantile? E quali sono le cause e le conseguenze di questi disturbi per la salute dei bambini? La premessa del convegno è stata affidata al prof. Andrea Pession – direttore responsabile della Pediatria del Sant’Orsola-Malpighi di Bologna – e non è certo stata rassicurante: un bambino obeso presenta spesso complicanze a livello ortopedico, renale, respiratorio e gastroenterologico e, nel 50% dei casi, sarà un adulto obeso. Per questo, sia in fase di prevenzione, sia in quella di cura, è fondamentale modificare gli stili di vita, rappresentati dal mix di esercizio fisica e dieta, per raggiungere un equilibrio tra spesa energetica e apporto calorico e ottenere una riduzione graduale dell’indice di massa corporea.
Tra gusto e scienza
Prevenire, quindi, ed educare. Due impegni che conosce molto bene Marco Bianchi, divulgatore scientifico per la Fondazione Umberto Veronesi e food mentor amato e conosciuto per i suoi libri e per le trasmissioni televisive in cui insegna come cucinare in modo sano, divertendosi e coinvolgendo anche i più piccoli di casa. È stato lui il trait d’union tra mondo scientifico e pubblico in occasione del convegno UniSalute, dove ha raccontato quali sono gli alimenti più salutari e cosa non dovrebbe mai mancare nel carrello della spesa: non solo frutta e verdura, ma anche legumi, farine e cereali integrali, pesce, olio evo. A Bianchi sono state rivolte molte domande su come fare a convincere i bambini a mangiare frutta e verdura. Il suo consiglio? Sperimentare nuovi abbinamenti e diverse presentazioni dei piatti, giocando sulle consistenze e coinvolgendo i bambini nella preparazione del cibo, anche a partire dalla coltivazione delle piantine.
Questa è anche la sua esperienza di padre che fin dallo svezzamento ha insegnato alla figlia a conoscere e apprezzare frutta e verdura, fondamentali fin dall’infanzia per le loro proprietà benefiche.
Se prevenire è la parola d’ordine emersa dal convegno “La salute si impara da piccoli”, per promuovere corretti stili di vita fin dall’infanzia, UniSalute e il suo comitato scientifico hanno deciso di fare la propria parte, “sia promuovendo incontri di sensibilizzazione e divulgazione come l’occasione di oggi ha rappresentato, sia attraverso coperture sanitarie ad hoc per la famiglia e i bambini”, ha concluso Fiammetta Fabris.
Per questo motivo è stata creata una nuova polizza sanitaria, Protezione Famiglia Ragazzi, che prevede servizi di consulenza come “Il pediatra risponde”, ma anche un programma di miglioramento dello stile di vita che include l’attività motoria e l’alimentazione.
Tra le proposte UniSalute per i più piccoli, anche la app UniSalute Junior, disponibile gratuitamente sull’App Store di iOS e Android: scaricandola, potrete scoprire quiz, informazioni e giochi insieme ai personaggi Disney più amati.
Perché crescere in salute significa anche imparare divertendosi, cosa ne pensate?
Photo Credit Francesco Lombardo
Nessun commento