Le pesche sono uno dei frutti estivi più gustosi e apprezzati. Dolci e dissetanti, di solito si consumano crude ma possono essere cotte e utilizzate nella preparazione di piatti sia dolci che salati. Non sono soltanto buone, però: le pesche fanno bene alla salute grazie alle loro proprietà, e all’alto contenuto di minerali e vitamine. Vediamo allora quali sono le caratteristiche nutrizionali di questo frutto e come consumarle al meglio per assimilarne i benefici.
Pesche: proprietà e benefici di un frutto ricco di fibre
La pesca è il frutto di un albero che appartiene alla famiglia delle Rosacee, il pesco (Prunus persica), originario della Cina. Ne esistono molte varietà, dalla pesca bianca alla nettarina, dalla tabacchiera alla percoca. Questo frutto che si può gustare in estate, nel periodo compreso tra giugno e agosto, ma ne esistono alcune tipologie tardive come la pesca di Leonforte IGP, denominata appunto “settembrina”.
Come abbiamo accennato, la pesca è un frutto molto apprezzato non solo perché succoso e saporito, ma anche per via dei suoi numerosi benefici per l’organismo. Vediamo quali sono, partendo dai valori nutrizionali.
Valore nutrizionale delle pesche
Il contenuto calorico della pesca si aggira sulle 45 kcal per 100 g di frutto, a seconda della varietà e del grado di maturazione. A livello nutrizionale, le pesche contengono circa 10 g di carboidrati, e grandi quantità di vitamine e minerali come:
- vitamina C
- vitamina A
- potassio
- magnesio
- fosforo
- manganese
- zinco
- rame
- ferro.
Il ferro e il rame contenuti nelle pesche supportano il benessere dell’organismo: il primo interviene nel trasporto dell’ossigeno e nella formazione dei globuli rossi nel sangue, il secondo nella formazione del collagene e dell’emoglobina.
Le pesche sono inoltre un’ottima fonte di fibra alimentare: un singolo frutto copre dal 5% al 9% del fabbisogno giornaliero raccomandato negli adulti. Per beneficiare di questo nutriente, però, bisogna consumare il frutto con tutta la buccia, poiché è lì che si trova la maggior parte della fibra. Alleata dell’organismo contro la stitichezza, una dieta ricca di fibre non supporta solo l’apparato gastrointestinale, aiutando anche a ridurre il rischio di cancro al colon, ma è utile anche a prevenire le malattie cardiovascolari, tenere sotto controllo il diabete di tipo 2 e regolare l’appetito.
Le pesche fanno bene alla digestione
Grazie al contenuto di fibre, questi frutti estivi aiutano la digestione e supportano il corpo nella gestione dei livelli di zucchero nel sangue. Le pesche contengono anche prebiotici (da non confondere con i probiotici), che nutrono i batteri benefici nell’intestino legati alla risposta antinfiammatoria, alla reazione immunitaria e all’umore.
Un frutto amico della pelle
Le pesche forniscono in media oltre il 15% della quota giornaliera di vitamina C, che è fondamentale per le cellule immunitarie, ma anche per la salute della pelle insieme al beta carotene, un precursore della vitamina A, che aiuta a proteggerci dai danni del sole favorendo l’abbronzatura e migliorando l’elasticità dei tessuti cutanei.
Le pesche proteggono gli occhi
La luteina e la zeaxantina, due pigmenti presenti nelle pesche, aiutano a proteggere la retina e il cristallino, contribuendo quindi a mantenere in salute i nostri occhi, proteggendoci da malattie come la degenerazione maculare e cataratta. Anche la vitamina A è amica della vista: la sua carenza, infatti, sebbene molto rara, può portare a una condizione chiamata xeroftalmia, che può danneggiare gli occhi e provocare cecità notturna.
Conservare e consumare le pesche
Per assimilare il più possibile le fibre, le vitamine e i minerali presenti nelle pesche, questi frutti andrebbero mangiati quando sono a buon punto della maturazione, con tutta la buccia. Naturalmente è sempre meglio scegliere pesche da coltivazioni biologiche, per avere maggiori garanzie sul prodotto consumato intero.
Riguardo la conservazione, è possibile tenerle in frigo per alcuni giorni o persino congelarle, tagliate in quarti e cosparse con succo di limone. In questo caso, però, è preferibile consumarle cotte, per esempio in una torta o crostata, perché il frutto è molto acquoso e una volta congelato tende ad avere una consistenza molliccia.
Controindicazioni al consumo e allergie alle pesche
La pesca è un alimento che non ha particolari controindicazioni, ma può causare delle reazioni allergiche per via di alcune delle proteine che contiene.
In particolare, le persone che soffrono di allergia a pollini come quello della betulla, dovrebbero fare attenzione a consumare la pesca cruda, che contiene più allergeni. A volte può trattarsi di un episodio sporadico, ma è sempre meglio consultare il proprio medico o eventualmente uno specialista della nutrizione.
Come sappiamo, la salute dipende in buona parte da ciò che mangiamo. Alimenti naturali, semplici e poco lavorati sono la base di una dieta sana e bilanciata, in cui siano presenti tutti i nutrienti essenziali per il corpo umano. Curare l’alimentazione e l’attività fisica, insieme ai controlli periodici, ci permette di non perdere mai di vista il nostro benessere. A questo proposito, i Piani Individuali di UniSalute sono pensati per rispondere alle esigenze di salute e prevenzione di tutta la famiglia e comprendono visite e check up mirati da effettuare presso le strutture convenzionate.
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