nei pericolosi

Nei pericolosi: quali sono i rischi e come riconoscerli

La maggior parte di noi ha un numero di nei compreso tra 10 e 40: di dimensioni e forma variabile, queste macchioline della pelle sono dovute a un accumulo di melanociti, le cellule che producono melanina. Quelli congeniti sono presenti fin dalla nascita, altri possono comparire successivamente, ma si tratta di agglomerati di cellule del tutto normali. A volte, tuttavia, possono diventare maligni e proprio da queste cellule può svilupparsi il melanoma cutaneo, un tumore della pelle molto aggressivo. Come si fa a capire quali nei sono pericolosi e quali sono i fattori da tenere sotto controllo? In questo articolo cercheremo di fare un po’ di chiarezza.

Le tipologie di nei

Per cominciare, può essere utile fornire una classificazione delle varie tipologie di nei, poiché non tutte, anzi, soltanto una, può dare luogo a formazioni tumorali.

  • I nei di Miescher. Generalmente si trovano sul volto, spesso su naso e mento, e hanno un colore scuro, oppure lo stesso colore della pelle. Possono essere lisci o spugnosi, e al loro interno a volte crescono uno o più peli. Sono completamente benigni e non degenerano mai in tumore, neanche in seguito a dei traumi.
  • I nei di Unna. Compaiono sul tronco e crescono a forma di mora; possono causare fastidio ed essere antiestetici, ma non danno luogo a tumori.
  • I nei di Spitz e i nei di Reed. Crescono su gambe e braccia, i primi in bambini e adolescenti, i secondi negli adulti; di colore scuro, possono diventare di considerevoli dimensioni ma sono totalmente benigni. A volte è necessario asportarli perché, data la loro grandezza, potrebbe essere difficile distinguerli da un melanoma.
  • I nei di Clark. Soltanto quest’ultima tipologia può subire una degenerazione tumorale. Tondi e scuri, possono comparire su tutto il corpo; quando il bordo è irregolare e il colore non omogeneo, vengono detti “atipici”: sono proprio questi nei che bisogna controllare con uno specialista.

Nei pericolosi: i segnali a cui prestare attenzione

nei pericolosi fotografie

Africa Studiuo/shutterstock.com

Come abbiamo visto, i nei di Clark possono essere pericolosi e degenerare in melanoma cutaneo, un tumore che si sviluppa sulla pelle e ne attacca pian piano i vari strati, penetrando sempre più in profondità, fino a dar luogo a metastasi.

Un neo atipico ha alcune caratteristiche che permettono di individuarlo: si tratta della cosiddetta “regola dell’ABCDE”, utilizzata in dermatologia:

  • Asimmetria della forma
  • Bordi irregolari o frastagliati
  • Colore cangiante
  • Dimensioni
  • Evoluzione progressiva rapida, per quanto riguarda i cambiamenti di forma, dimensioni o colore.

Attenzione, quindi, a nei con bordi frastagliati, in forte rilievo rispetto alla superficie cutanea o particolarmente cresciuti (oltre i 6 mm di diametro). Anche il colore è un elemento da tenere monitorato: se un neo assume una colorazione diversa dalla solita, diventa più scuro o presenta striature e sfumature, è sempre opportuno farlo controllare da uno specialista, così come se la pelle intorno risulta infiammata, si desquama, perde siero: sono tutti fattori che indicano una evoluzione maligna del neo.

Infine, occorre tenere sotto controllo anche il numero dei nei sul nostro corpo e le nuove formazioni, poiché anch’esse possono essere dei melanoma.

Tumori della pelle e fattori di rischio e tumori della pelle

nei maligni melanoma

Nasekomoe/shutterstock.com

Il numero di nei presenti sul corpo di un individuo è “scritto” nel suo DNA. L’esposizione al sole, tuttavia, può accelerare e aumentarne la comparsa, così come costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo dei tumori della pelle, insieme all’esposizione alle radiazioni e all’assunzione di alcune tipologie di farmaci. Il melanoma è, infine, una delle principali tipologie di tumori ereditari, dovuti cioè a mutazioni presenti in tutte le cellule dell’organismo: così come per il tumore alla mammella, anche per quello della pelle esiste la possibilità di effettuare dei test genetici.

Prevenzione del melanoma cutaneo

Osservare il proprio corpo, i nei (sia già esistenti che nuovi) e la loro evoluzione è un’ottima pratica di prevenzione dei tumori della pelle. È buona abitudine esaminare la pelle con l’aiuto di una buona fonte luminosa, controllando anche parti meno visibili, ad esempio gli spazi tra le dita dei piedi. Per zone particolarmente difficili, come il cuoio capelluto, si può chiedere l’aiuto di un familiare: in questo modo, si potranno rilevare anche i piccoli cambiamenti e decidere di rivolgersi al dermatologo qualora ci fossero dei campanelli d’allarme.

Come abbiamo già evidenziato nell’articolo dedicato, la mappatura dei nei è poi uno strumento di prevenzione fondamentale per il melanoma. Andrebbe eseguita almeno una volta ogni due anni, ma anche più di frequente in caso di familiarità o se si ha già sofferto di tumore alla pelle.

Infine, ecco alcuni consigli sempre validi per ridurre i rischi di sviluppare questo tipo di cancro:

  • utilizzare creme solari con filtro adeguato al proprio tipo di pelle, quando ci si espone al sole; usare anche cappelli e occhiali, soprattutto in prossimità di neve, acqua o sabbia, poiché riflettono i raggi solari;
  • evitare l’esposizione prolungata nelle ore centrali della giornata (dalle 10 alle 16);
  • mangiare cibi ricchi di vitamina A, C, E, che svolgono una funzione protettiva della pelle;
  • evitare l’uso di lettini e lampade abbronzanti.

La prevenzione può davvero fare la differenza quando si tratta di tumori della pelle. Per questo bisogna rivolgersi al proprio medico al primo dubbio su un neo che potrebbe essere pericoloso. In questi casi, così come ogni volta che c’è bisogno di consultare più medici specialisti, può essere utile poter contare su una polizza integrativa, come i piani individuali che mettono a disposizione un team di professionisti pronto a rispondere a tutte le esigenze di tipo sanitario.

 

Conoscevate i rischi legati ai nei e come individuare quelli pericolosi?

 

Fonti:

airc.it
fondazioneveronesi.it

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