Molte persone lo consumano proprio per i benefici che apporterebbe alla salute: in questo articolo approfondiremo l’aspetto nutrizionale del kefir, le proprietà di questo cibo, le eventuali controindicazioni, per capire meglio come può essere integrato nell’alimentazione. Partiamo intanto con l’approfondirne brevemente la storia.
Che cos’è il kefir: origini di questo alimento
Il kefir è un un prodotto a base di latte fermentato, di capra o di mucca. La sua storia è millenaria: sembra infatti che le tribù del Caucaso lo consumassero già intorno al Duemila a.C., tramandando di generazione in generazione i granuli necessari alla fermentazione. Il kefir, infatti, si ottiene grazie a perle gelatinose (o grani/granuli, appunto) che contengono lieviti e batteri, e che vanno immerse nel latte, in una ciotola da coprire e lasciar riposare a temperatura ambiente per almeno ventiquattr’ore. Durante questo tempo, i microrganismi fermentano il lattosio contenuto nel latte. Una volta che il kefir è pronto, si filtra per eliminare le perle, che si conservano nel latte fresco a una temperatura tra i 22 e i 25 °C, e possono essere riutilizzate: le colonie di batteri e lieviti, in questo modo, continuano a riprodursi. Oggi questi grani si possono acquistare in negozi specializzati oppure online.
Differenze tra kefir e yogurt
Il kefir è simile allo yogurt, ma si distingue per:
- la consistenza più liquida, che ricorda una bevanda;
- le diverse proprietà organolettiche, legate al fatto che la fermentazione è sia lattica (dovuta ai batteri) che alcolica (causata dai lieviti), e che quindi produce piccole parti di alcol e anidride carbonica;
- il gusto, perché proprio per il diverso tipo di fermentazione questo prodotto ha un sapore aspro ma anche leggermente effervescente.
È inoltre bene specificare che non tutti i kefir sono uguali: possono essere prodotti a partire da tipologie di latte differente – non solo di mucca e capra, ma anche di cocco, per esempio – e granuli diversi. Infine, anche il tempo di fermentazione e le condizioni di conservazione possono influire sulle loro caratteristiche.
Kefir: proprietà e benefici per la salute
Il kefir contiene acqua, zuccheri, grassi e proteine in percentuale variabile, a seconda dal latte con cui viene prodotto, ma anche per via di altri fattori come il tempo di fermentazione. Le versioni preparate con latte di cocco o altri derivati vegetali, per esempio, avranno un profilo nutrizionale diverso da quello a base di latticini.
Il contenuto calorico è di circa 100 kcal per 100 g, ma non si tratta di un valore standard. È inoltre molto ricco di:
- calcio
- fosforo
- vitamina B12
- riboflavina
- magnesio
- vitamina D.
Il kefir contiene inoltre numerosi composti bioattivi, come acidi organici e peptidi, che ne determinano le proprietà benefiche per la salute. Vediamo allora più in dettaglio quali sono i benefici del suo consumo, supportati da evidenze scientifiche alle quali si fa riferimento in maniera completa in questo articolo.
Un alleato nel combattere microrganismi patogeni
Sono numerosi gli studi che hanno osservato il comportamento dei lattobacilli isolati nel kefir, che sono attivi contro numerosi microrganismi, come Escherichia coli e Staphylococcus aureus. L’attività antimicrobica è associata alla produzione di acidi organici, peptidi (batteriocine), anidride carbonica, perossido di idrogeno, etanolo e diacetile: si tratta di composti che possono avere effetti benefici sia nella riduzione dei patogeni di origine alimentare che nel trattamento e nella prevenzione di gastroenteriti e infezioni vaginali. Alcune ricerche, infatti, sembrano confermare che i lattobacilli siano efficaci anche contro Candida albicans, lievito responsabile dell’infezione della candidosi maschile e femminile.
Un alimento che migliora la digestione
Grazie ai probiotici, il kefir può supportare i processi digestivi e aiutare a mantenere in equilibrio il microbiota intestinale, il cui stato di salute influenza quello dell’intero organismo. Il kefir si è inoltre dimostrato efficace nel trattamento di alcune forme di diarrea (qui i risultati di uno studio a riguardo), così come nella sindrome dell’intestino irritabile e nelle ulcere provocate dall’infezione da Helicobacter pylori. Quando si soffre di queste patologie, è tuttavia sempre consigliato parlare con il proprio medico prima di introdurre nella dieta degli alimenti nuovi, come il kefir, a base di latte fermentato.
Il kefir contiene poco lattosio
Il processo di fermentazione con cui si produce il kefir aiuta a scomporre il lattosio del latte: per questo motivo, il contenuto di questo nutriente è piuttosto basso, e l’alimento potrebbe quindi essere consumato anche da chi è intollerante. Anche in questo caso, però, il consiglio è di chiedere indicazioni al proprio medico, ricordando inoltre che è possibile preparare un kefir del tutto privo di lattosio, utilizzando latte o acqua di cocco, succo di frutta, un’altra bevanda di origine vegetale o, più semplicemente, anche l’acqua.
Amico delle ossa
Consumare kefir potrebbe migliorare la salute delle ossa e ridurre il rischio di osteoporosi.
Quello prodotto con latte intero, infatti, è un’ottima fonte di calcio, ma anche di vitamina K2, che svolge un ruolo centrale nel metabolismo di questo minerale: studi come questo del 2006 hanno approfondito il ruolo dei due nutrienti. Altre ricerche condotte finora soltanto sugli animali, inoltre, collegano il kefir all’aumento dell’assorbimento del calcio nelle cellule ossee e quindi al miglioramento della densità, che dovrebbe aiutare a prevenire le fratture.
Altri benefici del consumo di kefir
Gli studi condotti finora sembrano evidenziare molti altri potenziali benefici del consumo di kefir. Da alcune ricerche condotte per il momento solo sugli animali è emerso, per esempio, che potrebbe avere importanti proprietà antinfiammatorie e supportare i processi di guarigione dell’organismo. Al pari di altri alimenti fermentati, il kefir potrebbe inoltre avere un ruolo nella prevenzione dei tumori ed essere in grado di contrastarli negli stadi iniziali, ma sembrerebbe anche essere un antiossidante in generale.
Infine, gli scienziati stanno continuando a indagare anche il legame tra consumo di kefir e colesterolo: questo alimento, infatti, potrebbe aiutare a tenere sotto controllo i livelli di LDL, così come quelli di trigliceridi nel sangue.
Controindicazioni al consumo di kefir
Bevanda dalle origini antiche, come abbiamo visto il kefir ha molti effetti benefici sull’organismo. Bisogna però ricordare che, come tutti i cibi fermentati, necessita di alcune accortezze. Ci sono infatti persone che hanno difficoltà a digerire questo tipo di alimenti e che dopo averli mangiati possono accusare dolori allo stomaco, bruciore, diarrea.
Chi soffre di malattie come il diabete o ha un sistema immunitario indebolito dovrebbe consultarsi con un medico per capire se possono esserci delle controindicazioni o se il kefir può essere consumato senza problemi. Bisogna inoltre ricordare che, qualora venga prodotto in casa, è necessario fare molta attenzione a tutte le fasi, compresa la conservazione, per scongiurare il rischio di intossicazioni alimentari. Nel dubbio, è sempre meglio non improvvisare e acquistare un prodotto confezionato, se non si ha dimestichezza con il procedimento.
Conoscere gli alimenti che ogni giorno sono sulla tavola e i benefici che apportano all’organismo, così come cercarne di nuovi da introdurre nella dieta è uno dei modi migliori per curare la salute e il benessere. Può essere utile, in questi casi, confrontarsi con uno specialista per dei consigli sullo stile alimentare da seguire e su quali cibi siano da preferire, anche in un’ottica di prevenzione delle patologie. A questo proposito, polizze assicurative come Protezione Famiglia di UniSalute possono rappresentare un alleato concreto, grazie alla possibilità di una consulenza medica personalizzata per migliorare il proprio stile di vita, oltre a esami specialistici gratuiti da effettuare in moltissimi centri convenzionati di tutta Italia.
Altre fonti:
bbcgoodfood.com
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