bambino che soffia il naso

Influenza 2019-2020: tutto quello che c’è da sapere

Con l’arrivo della stagione autunnale, bussa alla porta degli italiani anche l’influenza.

Se è vero che tutti possiamo essere colpiti dal virus influenzale, va detto che ci sono fasce più a rischio che devono fare particolare attenzione, e per cui sono previste misure preventive come il vaccino.

Oggi approfondiamo questo argomento, per comprendere cosa dobbiamo aspettarci dal virus influenzale del 2019-2020, quali sono i sintomi da monitorare e in quali casi è possibile accedere alla copertura vaccinale.

donna con mal di gola

nensuria/istock.com

Influenza 2019-2020: caratteristiche e sintomi

L’influenza dell’autunno e inverno 2019 e 2020 è caratterizzata da sintomi simili a quella degli anni precedenti, con un periodo di incubazione – ovvero il tempo che intercorre tra il contagio e la manifestazione – che va da uno a quattro giorni.

I sintomi evidenziati come caratteristici dal Ministero della Salute sono innanzitutto febbre alta con esordio improvviso (con picchi da 38 fino ai 40 gradi), accompagnata da tosse secca persistente, mal di testa, stanchezza e brividi, dolori e debolezza diffusa. Possono manifestarsi anche mal di gola, naso congestionato e raffreddore, perdita di appetito, e in alcuni casi fotofobia, ovvero estrema sensibilità alla luce.

Soprattutto nei bambini, possono comparire nausea, vomito e diarrea, anche se non si tratta propriamente del virus influenzale di stagione, ma di altri ceppi virali, che possono comunque combinarsi in questo periodo.

La durata dell’influenza può variare da tre o quattro giorni fino a due settimane, con una possibile persistenza della tosse, che può proseguire per più tempo.

Come fare, quindi, per proteggersi al meglio dall’influenza di stagione? Vediamo insieme quali sono le accortezze da adottare e in quali casi è inoltre indicato il vaccino.

donna a letto che misura la temperatura

demaerre/istock.com

Prevenire l’influenza stagionale 2019-2020

Come abbiamo accennato, alcune categorie di persone sono maggiormente esposte al rischio: è il caso, ad esempio, di bambini, anziani, e di chi lavora in strutture sanitarie. Anche in contesti dove viene fornita assistenza cronica (case di cura, case di riposo, etc.) c’è maggiore possibilità di contrarre il virus, perché gli operatori passano maggior tempo a contatto con soggetti che, a loro volta, hanno alte probabilità di ammalarsi.

Per ridurre il rischio di contagio e fornire una corretta informazione in merito, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha sintetizzato le misure di prevenzione per l’influenza del periodo autunnale in un documento firmato, intitolato proprio Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2019-2020 (consultabile qui). Tra le accortezze da adottare quotidianamente per rafforzare il proprio sistema immunitario, c’è l’attenzione a una corretta igiene personale, in particolare delle mani, e a un buon controllo dell’igiene respiratoria: è fondamentale coprirsi sempre bocca e naso quando si tossisce e starnutisce. Inoltre, alle persone che manifestano i primi sintomi influenzali si raccomanda di isolarsi per evitare contagi, facendo soprattutto attenzione a  non toccare occhi, naso, bocca e mani, sia propri che di altri, per evitare la diffusione del virus.

donna che lava le mani

Jay Yuno/istock.com

Il vaccino antinfluenzale: in cosa consiste, a chi è consigliato e come ottenerlo?

Oltre alle misure preventive che si consiglia a tutti di adottare, ci sono alcuni casi individuati dall’Istituto Superiore di Sanità in cui è previsto il vaccino antinfluenzale gratuito:

  • persone di età pari o superiore a 65 anni;
  • bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni affetti da malattie che incidono sul decorso dell’influenza (per esempio, patologie croniche come il diabete);
  • donne in gravidanza;
  • persone ricoverate in strutture di lungodegenza;
  • medici e personale sanitario di assistenza;
  • familiari e contatti di soggetti ad alto rischio di complicanze (es. familiari di persone immunodepresse);
  • individui addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo (es. vigili del fuoco) ;
  • personale che è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus non umani (es. allevatori);
  • donatori di sangue,
  • bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di influenza.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale puntano a raggiungere una copertura con la vaccinazione del 75% come obiettivo minimo, e del 95% come risultato ottimale. Per questo, le categorie sopra indicate possono accedere alla vaccinazione gratuitamente fino a dicembre 2019.

vaccinazione

Byjeng/istock,.com

Per ottenere il vaccino, è necessario innanzitutto confrontarsi con il proprio medico curante – medico di base o pediatra – che potrà somministrare il vaccino in modalità ambulatoriale. Le vaccinazioni sono inoltre disponibili presso strutture sanitarie e ambulatori di prevenzione e, in alcuni casi, presso le sedi del medico del lavoro.

Oltre all’opportunità di vaccinarsi, ci sono altri strumenti per prendersi cura della propria salute in modo completo e accurato. Per esempio, si può seguire una dieta che rafforzi il sistema immunitario, introducendo il giusto apporto di vitamine e sali minerali. Per mantenere il fisico in salute è poi importante ridurre i livelli di stress, per esempio praticando movimento fisico e adottando abitudini comportamentali sane: un mente in salute aiuta a mantenere sano anche il corpo.

Inoltre, si può poi valutare di stipulare una polizza assicurativa in ambito sanitario, come i Piani Individuali di UniSalute, una soluzione ad hoc che garantisce l’assistenza di un team di specialisti a disposizione a tariffe agevolate.

E voi, come affrontate i malanni stagionali? Avete mai considerato la possibilità della vaccinazione o di accedere ad altre opportunità?

 

Fonti

epicentro.iss.it
salute.gov.it

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