La fototerapia, o light therapy, in caso di SAD (disturbo affettivo stagionale) è un trattamento di primo ordine. Sfruttando la luce solare o artificiale, agisce sul ritmo circadiano, migliorando il tono dell’umore, l’energia e la qualità del sonno. È una terapia efficace, sicura e non invasiva, ma va eseguita con la supervisione di uno specialista per evitare effetti indesiderati, come irritazione oculare o emicrania.
Con l’arrivo dell’autunno, le giornate si accorciano e fa buio prima: per molte persone, questo cambiamento può tradursi in un calo dell’umore, stanchezza e difficoltà di concentrazione. Si tratta del cosiddetto disturbo affettivo stagionale (SAD), una forma di depressione che insorge nei mesi freddi e si risolve con il ritorno della primavera.
Una delle terapie più efficaci per contrastarla è la fototerapia, o light therapy, che si avvale della luce naturale o artificiale per regolare i ritmi biologici e favorire il benessere psicologico. In cosa consiste esattamente e quali sono i suoi benefici? Ci sono controindicazioni? Scopriamone di più.
Che cos’è e a cosa serve la fototerapia?
La fototerapia, o light therapy, è un trattamento che sfrutta la luce naturale o artificiale per riprodurre gli effetti benefici della luce solare sull’organismo.
A seconda della finalità terapeutica, può prevedere l’impiego della luce solare (si parla in questo caso di elioterapia) oppure di radiazioni luminose con diverse lunghezze d’onda, come luce ad alta intensità, raggi UVA o raggi UVB (a banda larga o stretta).
Largamente utilizzata in ambito dermatologico per la cura di patologie come psoriasi o vitiligine, la light therapy negli ultimi anni ha trovato applicazione anche in ambito psicologico e psichiatrico. Il suo utilizzo è legato in particolare alla cura del disturbo affettivo stagionale (seasonal affective disorder, SAD), una forma depressiva che si manifesta nei mesi autunnali e invernali, quando la riduzione delle ore di luce naturale altera i ritmi biologici, ripercuotendosi su umore, energie e qualità del sonno.
La fototerapia, tuttavia, è indicata non solo nel trattamento della SAD, ma anche di altre condizioni, quali:
- depressione maggiore
- depressione non stagionale
- depressione in gravidanza
- disturbo disforico premestruale
- stati d’ansia
- disturbi del sonno
- alterazione del ciclo circadiano
- sindrome da jet lag
- disturbi del comportamento alimentare come anoressia e bulimia.

La fototerapia è indicata per trattare forme di depressione stagionale e non, disturbi dell’umore, del sonno e del comportamento alimentare.
Fototerapia per la depressione stagionale: come funziona?
La luce svolge un ruolo determinante nella regolazione delle funzioni biologiche dell’organismo. Attraverso il nervo ottico, gli stimoli luminosi raggiungono aree come l’ipotalamo e l’epifisi, che controllano la produzione di ormoni che regolano l’umore e le energie: serotonina, cortisolo e melatonina. Quando la quantità di luce naturale diminuisce, come accade nella stagione fredda, questo equilibrio si altera, incidendo su umore, qualità del sonno e appetito.
La fototerapia interviene proprio su questo meccanismo. Utilizza delle lampade speciali capaci di emettere una luce intensa (con una frequenza tra i 2.500 e i 10.000 lux, ma prive di raggi UV), per stimolare gli occhi e, di rimando, il sistema nervoso ed endocrino, aiutando a ristabilire un corretto ritmo sonno-veglia. Il risultato è una maggiore stabilità emotiva e un generale senso di benessere.
Come si svolge una seduta di fototerapia?
La fototerapia può essere effettuata presso lo studio di uno specialista o in casa, a patto di attrezzarsi con dispositivi appositi. Le modalità del trattamento (numero e durata delle sessioni, orari, intensità della luce) devono essere stabilite dallo specialista sulla base della valutazione del singolo caso clinico.
Durante una seduta, occorre collocarsi a una distanza di circa 50-70 centimetri dalla luce, mantenendo gli occhi aperti, ma senza dover guardare direttamente la sorgente luminosa. Nel corso dell’esposizione, è possibile svolgere le normali attività quotidiane.
Le sedute possono durare da 30 minuti fino a due ore al giorno, a seconda dell’intensità della fonte luminosa.
Quante sedute di fototerapia si possono fare?
Il numero di sedute dipende dalle esigenze e dalla risposta del singolo paziente: un ciclo può oscillare da pochi giorni a due mesi. In media sono sufficienti due-quattro settimane.
Studi clinici hanno evidenziato che l’efficacia della fototerapia nel trattamento della depressione stagionale e non è paragonabile a quella di alcuni antidepressivi.
Quali sono gli effetti collaterali della fototerapia? Ci sono controindicazioni?
La fototerapia è considerata una terapia sicura e ben tollerata, ma come ogni trattamento non è priva di possibili effetti collaterali o controindicazioni. Gli effetti indesiderati possono includere:
- mal di testa
- affaticamento degli occhi
- secchezza degli occhi
- nausea
- stato di iperattività.
Questi disturbi tendono a concentrarsi nella fase iniziale del trattamento e possono risolversi in modo spontaneo in pochi giorni oppure riducendo i tempi di esposizione.
La terapia è controindicata nei pazienti affetti da patologie oculari o che assumono farmaci fotosensibilizzanti, poiché la luce intensa può accentuarne gli effetti.
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Nel corso della seduta di fototerapia, è possibile svolgere le normali attività quotidiane.
Le domande più frequenti dei pazienti
Dopo quanto tempo si vedono i risultati della fototerapia per la SAD?
Molti pazienti notano un miglioramento dell’umore e dell’energia già dopo una o due settimane di trattamento regolare. L’efficacia può però variare da persona a persona: in alcuni casi sono necessarie fino a quattro settimane per percepire benefici significativi.
È possibile fare la fototerapia a casa?
Sì, purché si utilizzino lampade certificate per uso medico e si seguano le indicazioni di uno specialista riguardo a distanza dal dispositivo, orario e tempi di esposizione.
La luce della lampada è pericolosa per gli occhi?
No, se il dispositivo è omologato e usato correttamente. Tuttavia, in persone con malattie oculari o in terapia con farmaci fotosensibilizzanti la fototerapia può essere controindicata.
A cosa fa bene la fototerapia?
La fototerapia è indicata nel trattamento di forme di depressione stagionale e non, disturbi dell’umore, del sonno e del comportamento alimentare.

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