Tumore della pelle: quali visite di controllo fare?

 

I tumori della pelle sono malattie cutanee che, se individuate e trattate in tempo, hanno una elevata percentuale di guarigione. Diagnosticarli tempestivamente, quindi, è fondamentale per proteggersi.
In questo articolo approfondiremo quali sono i principali tumori cutanei, come riconoscerli e perché la diagnosi precoce è essenziale per difendersi. Spiegheremo, inoltre, quali controlli fare da soli a casa per monitorare lo stato di salute della propria pelle. Infine, illustreremo quali visite specialistiche possono essere utili e quando eseguirle per scoprire subito un tumore cutaneo attraverso l’osservazione della cute e l’esame dei nei.

I principali tumori della pelle: quali sono e come riconoscerli

I tumori non melanoma, in particolare il carcinoma basocellulare (anche noto come basalioma, o epitelioma basocellulare) e il carcinoma spinocellulare (o a cellule squamose), sono i più comuni. Meno diffuso, ma molto più aggressivo, è il melanoma cutaneo, che rappresenta circa il 5% di tutti i casi di cancro alla pelle. Conosciamo più da vicino queste tre tipologie di tumore.

I tumori non melanoma

Si tratta di tumori ad evoluzione lenta, che raramente provocano metastasi e che hanno una prognosi di solito favorevole. Non devono, comunque, essere sottovalutati o trascurati: possono, infatti, causare complicanze anche gravi e spesso sono indice di una esposizione scorretta della pelle ai raggi UV, che può aumentare il rischio di sviluppare nuovi tumori in futuro.

  • Il carcinoma basocellulare si manifesta soprattutto nelle aree del corpo esposte al sole o alle radiazioni delle lampade abbronzanti, come il viso. Si presenta come un piccolo nodulo o una chiazza rosa chiaro con crosta, che non guarisce nonostante le cure oppure tende a ripresentarsi nello stesso punto.
  • Il carcinoma spinocellulare, invece, ha l’aspetto di una lesione eritematosa che può dare origine a ulcere. Può comparire in qualsiasi zona del corpo, anche se colpisce più comunemente quelle molto esposte ai raggi ultravioletti.

Il melanoma, il tumore della pelle più pericoloso

Il melanoma cutaneo ha l’aspetto di un neo, dalla forma asimmetrica e dai bordi irregolari, di colore scuro e di circa 5 mm di diametro. Come per gli altri tumori della pelle, l’eccesso di raggi UV rappresenta uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di questa neoplasia. Nel 30% dei casi, il melanoma deriva dall’evoluzione maligna di un neo preesistente, nel restante 70%, invece, si manifesta in un punto della pelle in cui non era presente alcun neo.

Si tratta di un tumore che, se diagnosticato ai primi stadi, può essere facilmente curato, ma che se non viene individuato tempestivamente ha un rischio elevato di evolvere in metastasi, è più difficile da trattare e può avere una prognosi sfavorevole.

Come ricorda il report “I numeri del cancro in Italia 2022” di AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e AIRTum (Associazione Italiana Registri Tumori), il melanoma è uno dei principali tumori che insorgono in giovane età e in Italia rappresenta il terzo tumore più frequente al di sotto dei 50 anni, sia negli uomini che nelle donne. La sua incidenza è in aumento, quindi, come per gli altri tumori della pelle, individuarlo tempestivamente e trattarlo con terapie mirate è fondamentale.

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L’importanza della diagnosi precoce dei tumori cutanei

Per la diagnosi precoce dei tumori della pelle, in Italia non è previsto un programma di screening periodici. È però importante tenere sotto controllo la propria pelle, sia attraverso l’autoispezione, che si può eseguire autonomamente a casa, sia attraverso visite dermatologiche e esami specialistici.

La prevenzione, infatti, è l’arma più potente per individuare precocemente un tumore e intervenire subito per evitare che possa espandersi ad altri organi, aumentando così le possibilità di sopravvivenza e guarigione. 

Sottoporsi a controlli periodici è particolarmente importante per le persone che presentano fattori di rischio che le espongono a un pericolo maggiore, per esempio:

  • pelle molto chiara, che tende a scottarsi facilmente al sole o che ha subito molte scottature durante l’infanzia o l’adolescenza;
  • molti nei o nei dall’aspetto atipico o di grandi dimensioni (come un nevo gigante, cioè di diametro superiore ai 20 cm);
  • casi di tumore della pelle in famiglia;
  • pregressa diagnosi di tumore della pelle

Approfondiamo quali sono i principali strumenti che abbiamo a disposizione per la diagnosi precoce dei tumori della pelle e quando è opportuno consultare un medico.

Tumore della pelle: i segnali a cui prestare attenzione

Quali sono i possibili campanelli d’allarme di un tumore cutaneo? Ad attirare la nostra attenzione dovrebbe essere qualunque anomalia della pelle che persista nel tempo, come piccoli rigonfiamenti, noduli o ulcere, soprattutto nelle zone esposte al sole, che potrebbe essere la spia di un carcinoma.

Per riconoscere il melanoma, invece, i dermatologi consigliano di seguire la regola dell’ABCDE, cioè di prestare particolare attenzione a nei o macchie sulla pelle con queste caratteristiche:

  • asimmetria;
  • bordo irregolare;
  • colore molto scuro o variabile da una zona all’altra;
  • diametro maggiore rispetto ai comuni nei (6 mm circa);
  • evoluzione, ovvero tendenza della lesione a cambiare forma, colore, estensione.

Inoltre, se un neo risulta arrossato, provoca prurito, subisce delle variazioni o comincia a sanguinare senza una causa apparente, è importante avvisare il proprio medico, che valuterà se indirizzare il paziente da uno specialista.

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La visita dermatologica per il controllo della pelle

La visita dermatologica può essere effettuata come controllo preventivo in assenza di segnali sospetti, ma spesso viene richiesta in caso di manifestazioni cutanee come nei, macchie, vesciche che richiedono un monitoraggio costante o un approfondimento diagnostico. È utile per valutare lo stato generale della cute e per individuare tempestivamente nuove lesioni o modifiche dei nei già presenti, che potrebbero essere il segnale di un tumore o aumentare il rischio di svilupparne uno.

Gli esami specialistici per la diagnosi dei tumori della pelle

Per osservare la cute, sia a occhio nudo che con l’ausilio di apparecchiature, il dermatologo ha a disposizione numerosi strumenti diagnostici. Approfondiamo i principali.

La mappatura dei nei

Uno degli esami di routine più importanti per la prevenzione dei tumori cutanei è la mappatura dei nei. Questo controllo permette di registrare, attraverso un’ispezione accurata e periodica, gli eventuali cambiamenti di forma, colore o dimensione che possono essere la spia di un tumore oppure il segno premonitore di una futura degenerazione in melanoma.

Questo esame, consigliabile a chi presenta nei sulla superficie della pelle, dovrebbe essere eseguito almeno una volta nella vita per tracciare una prima fotografia dello stato di salute della pelle. A seconda del tipo di lesioni osservate e, quindi, del profilo di rischio del paziente, il dermatologo potrà raccomandare di ripetere il controllo dopo 6-12 mesi, oppure, se non riscontra criticità o pericoli, programmare un nuovo esame a distanza di 2-3 anni.

Come abbiamo illustrato nell’articolo dedicato alla mappatura dei nei, questo controllo può avvalersi di diversi strumenti:

  • un esame visivo della superficie cutanea e dei nei presenti;
  • la dermatoscopia, o microscopia in epiluminescenza, che grazie a una speciale lente di ingrandimento permette al dermatologo di osservare in modo approfondito i nei e di identificare, così, un melanoma o un neo atipico non visibili a occhio nudo;
  • la videodermatoscopia digitale, che attraverso una telecamera ad alta definizione collegata al computer consente di acquisire e archiviare le immagini della pelle con l’obiettivo di monitorare l’evoluzione dei nei nel tempo attraverso controlli periodici.

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La biopsia per le lesioni sospette della pelle

Se, durante la visita dermatologica, lo specialista individua lesioni da valutare in modo più approfondito, può decidere di eseguire una biopsia cutanea. Si tratta del prelievo di un campione di tessuto da sottoporre a un esame istologico, cioè a un’analisi di laboratorio per stabilire se le cellule siano o meno tumorali.

Nel caso in cui il dermatologo sospetti che una lesione sia la spia di un tumore, può asportarla per intero con una biopsia escissionale, se è di piccole dimensioni. Per lesioni più estese, invece, può ricorrere a una biopsia incisionale, cioè ad una biopsia parziale che consiste nel prelevare solo una piccola parte di tessuto per valutare se sia o meno necessario un secondo intervento di asportazione totale.

Autoispezione della pelle a casa: come eseguirla e con quale frequenza

La prevenzione passa anche da un attento esame personale della pelle. Come ricorda la LILT (Lega Italiana per la Lotta ai Tumori) nell’opuscolo “Se hai cara la pelle”, tutte le persone dovrebbero eseguire periodicamente a casa un’ispezione che permette di cogliere gli eventuali segnali sospetti. Per farlo è necessario passare in rassegna tutta la superficie cutanea, inclusi il cuoio capelluto, gli spazi tra le dita e le piante dei piedi.

La Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro sottolinea che, idealmente, l’autoispezione dovrebbe essere eseguita una volta al mese dalle persone che hanno fattori di rischio. Per chi ha già avuto un tumore cutaneo o ha una pelle con molti nei, o con nei dall’aspetto inconsueto, il consiglio è di farsi indicare dal dermatologo le modalità migliori per monitorare in modo efficace lo stato di salute della propria pelle, per esempio i segnali a cui prestare attenzione sulla base dei fattori di rischio personali e della tipologia di tumore pregresso.

Come abbiamo visto, la diagnosi precoce può fare la differenza tra un tumore facilmente curabile e uno che, invece, richiede terapie aggressive e non sempre ha come esito la guarigione. Per questo motivo, sottoporsi a visite di controllo periodiche è importantissimo per individuare e trattare subito ogni anomalia cutanea con l’aiuto di uno specialista.

Per prendersi cura della salute della propria pelle può essere utile una polizza sanitaria integrativa che offra un sostegno concreto alla prevenzione, come UniSalute Donna, che permette di accedere a strutture sanitarie convenzionate e di effettuare visite e check up mirati a seconda delle proprie esigenze.

 


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