dipendenza affettiva

Dipendenza affettiva: quando il bisogno d’amore diventa un’ossessione

In una relazione è normale supportarsi a vicenda e poter contare sul partner per ricevere conforto e sostegno nella vita di tutti i giorni, in particolare nei momenti difficili. Tuttavia il legame con l’altra persona, in alcuni casi, può assumere dei risvolti problematici e malsani, configurandosi come una dipendenza affettiva. È quanto accade a chi non riesce a soddisfare i propri bisogni emotivi in modo autonomo, ma riesce a farlo soltanto attraverso l’altro. Ne parliamo in questo articolo, per capire meglio cosa comporta questa condizione, come viene classificata e in che modo si può venirne fuori. 

Cosa sono le dipendenze

Prima di occuparci dell’argomento principale, apriamo un’utile parentesi sul tema delle dipendenze, che si manifestano in diverse forme. Gli stupefacenti, il tabacco, lo zucchero, il caffè, così come il gioco online e quello d’azzardo, il sesso, ma anche il lavoro e lo sport possono dare luogo a dipendenze patologiche. Chi ne soffre perde il controllo sull’assunzione di una certa sostanza o su un’abitudine, facendone il centro nevralgico della propria vita. Un tratto comune, infatti, è che attraverso questi comportamenti la persona ricerca il benessere psichico e fisico, pensando così di allontanare le emozioni e le sensazioni negative, fuggendo dalla realtà.

Dipendenza affettiva: che cos’è e come si manifesta

La dipendenza affettiva è studiata sin dagli anni Settanta, anche se attualmente non è classificata nel Manuale diagnostico-statistico dei disturbi mentali (DSM-5). Comprende alcune dinamiche delle relazioni, specialmente quelle sentimentali ed è inserita tra le “New Addiction”, ovvero le nuove dipendenze di tipo comportamentale, tra le quali troviamo anche quella da Internet e da gioco d’azzardo, o lo shopping compulsivo.

dipendenza affettiva sintomi

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Quando tra due persone nasce un legame, è normale che ci sia una certa dipendenza reciproca, accompagnata dal bisogno di trascorrere tempo insieme. Nel momento in cui il rapporto evolve, però, la coppia si assesta e ognuno continua ad avere una propria autonomia: in altre parole, non si fa sempre affidamento sull’altro, per soddisfare i bisogni emotivi, come accade invece in una relazione disfunzionale. Ma cosa succede, quindi, in questi casi? Come per le altre dipendenze che abbiamo nominato, alcune dinamiche e comportamenti sono ripetuti ed esasperati. Da un lato, c’è la costruzione di fantasie romantiche in cui la coppia vive felice “per sempre”, dall’altro, un forte attaccamento al proprio partner. Entrambi contribuiscono a fugare le paure dell’abbandono e della solitudine: chi si trova in questa condizione sente, in qualche modo, di non poter vivere al di fuori della relazione.

Segnali d’allarme e sintomi

Le persone che soffrono di dipendenza affettiva hanno in genere bisogno di molte rassicurazioni e del supporto continuo dei partner. La loro autostima, infatti, dipende quasi del tutto da loro. È frequente, per esempio, chiedere spesso “Mi ami?”, “Ti disturbo?”, “Non vuoi lasciarmi, vero?”, e porre domande ossessive che riguardano la relazione. L’approvazione dell’altra persona è un requisito fondamentale per sentirsi a proprio agio: qualora dovesse mancare o non raggiungere i livelli sperati, potrebbe innescare paure di abbandono

Altri segnali d’allarme e comportamenti che caratterizzano questo tipo di rapporti sono:

  • visione idealizzata del partner o della relazione;
  • convinzione che la vita non abbia significato senza di loro;
  • convinzione che non si possa trovare la felicità o la sicurezza da soli;
  • una persistente paura del rifiuto;
  • sentimenti di vuoto e ansia quando si trascorre del tempo da soli;
  • sentimenti di gelosia o possessività;
  • difficoltà a fidarsi dei sentimenti altrui.

Le relazioni di dipendenza affettiva sono faticose e possono implicare un alto livello di stress emotivo. Queste dinamiche risultano stancanti per entrambe le parti coinvolte, poiché chi è dipendente tenderà a controllare l’altro attraverso comportamenti che possono diventare sgradevoli. Dal canto suo, la persona controllata potrà sentirsi a disagio e arrivare alla rottura: il risultato, quindi, è spesso proprio ciò che fa più paura, l’abbandono

Dipendenti affettivi: la classificazione della Love Addicted Anonymous

In una relazione, la dipendenza può avere molte sfaccettature, sebbene presenti alcune caratteristiche di base che abbiamo descritto nei paragrafi precedenti. Un’associazione americana, la Love Addicts Anonymous (Dipendenti affettivi anonimi) ha stilato la seguente lista di profili tipici:

  • il dipendente affettivo ossessivo: non riesce a distaccarsi dalla relazione anche quando il partner non è emotivamente o sessualmente disponibile;
  • il dipendente affettivo codipendente: soffre di scarsa autostima e cerca di trattenere la persona da cui dipende con ogni mezzo possibile;
  • il dipendente dalla relazione: non è più innamorato del partner, ma non riesce comunque a lasciarlo, per paura di restare da solo;
  • il dipendente affettivo narcisista: usa la seduzione e la dominazione per controllare il proprio partner;
  • il dipendente affettivo ambivalente: potrebbe soffrire di un disturbo di personalità evitante, a causa del quale cerca l’amore, ma teme l’intimità;
  • il seduttore rifiutante: cerca un partner per avere affetto e compagnia oppure soltanto per il sesso, poi lo rifiuta perché si sente insicuro; 
  • il dipendente romantico cerca più di un partner alla volta, per instaurare brevi legami romantici.
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Quali sono le cause della dipendenza affettiva?

La dipendenza affettiva riguarda soprattutto le relazioni amorose, ma può manifestarsi anche in un legame affettivo o familiare. Ed è proprio nella famiglia che sono state individuate alcune tra le principali cause di questo comportamento. Aver vissuto situazioni in cui uno dei genitori aveva atteggiamenti di dipendenza, per esempio, può portare inconsciamente a replicare quel pattern anche nella propria vita e nelle relazioni sentimentali. Spesso, tutto ciò ha a che fare con la mancata elaborazione di traumi vissuti nell’infanzia, come violenze e maltrattamenti. 

Come superare la dipendenza affettiva 

Non riuscire a soddisfare i bisogni emotivi può avere un impatto significativo sulle relazioni sentimentali e su tanti altri aspetti della vita. Come abbiamo visto, la dipendenza affettiva in genere non permette di instaurare legami sani, generando un loop dal quale la persona difficilmente potrà uscire. Anzi: si sentirà sempre meno sicura di sé e continuerà a cercare le stesse dinamiche. 

Chi si trova in questa situazione, inoltre, fa molta fatica a vivere ed esprimere le proprie emozioni, può soffrire di improvvisi cambiamenti di umore (passando, ad esempio, dalla rabbia alla tristezza), può agire in modo violento e persino manifestare sintomi fisici come tensione muscolare, mal di testa o disturbi allo stomaco, tipici dell’ansia somatizzata

Per chi è vittima di dipendenza affettiva è molto difficile accettare che le proprie aspettative personali non possono essere soddisfatte da qualcun altro. È necessario prenderne atto e diventare più consapevoli: per farlo, può essere utile chiedere aiuto a un professionista della salute mentale che attraverso un percorso mirato di psicoterapia saprà individuare il metodo migliore per lavorare su aspetti come l’autocompassione, la fiducia in se stessi, l’autostima e la rielaborazione dei pensieri negativi. 

Altre fonti

healthline.com

psychologytoday.com

istitutobeck.com

 

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