Durante l’estate, approfittando delle vacanze, chi è appassionato di running può allenarsi in luoghi diversi rispetto a quelli a cui è abituato: tra i boschi, in montagna, al lago, e anche in riva al mare.
Molti run lover, infatti, non perdono l’occasione per fare una corsa sulla spiaggia, magari di prima mattina o al calar del sole: ma la corsa sul bagnasciuga è consigliata proprio a tutti, o ci sono casi in cui è meglio evitarla?
Approfondiamo insieme l’argomento, per vedere pro e contro di questa attività sportiva.
Cosa c’è da sapere prima di correre sulla spiaggia
Fare una bella corsa sulla spiaggia è sicuramente un momento piacevole, rilassante e rinvigorente: prima di praticarla è però importante considerare alcuni aspetti specifici di questa attività, per essere certi che si tratti di un tipo di allenamento adatto a noi e per svolgere movimento in modo corretto.
- Innanzitutto, correre sulla spiaggia è più difficile che correre su asfalto o sul terreno asciutto e compatto: la sabbia crea molto attrito, non è una superficie compatta, inoltre il bagnasciuga non è lineare,ma segue un andamento irregolare, e spesso in riva al mare si trovano detriti ed elementi che trasformano il percorso in una sorta di “corsa ad ostacoli”.
- Correre sulla sabbia, specialmente su quella bagnata, richiede una notevole energia da parte del runner: il suo essere mobile e dissestata crea un impatto maggiore rispetto a quello dell’asfalto, perché il piede affonda leggermente: questo comporta uno sforzo superiore. Non a caso gli atleti olimpici si allenano correndo sulla sabbia, per potenziare al massimo la muscolatura e innalzare le loro prestazioni.
- Le parti del corpo più sollecitate durante la corsa sulla sabbia sono la caviglia, il tendine d’Achille e il ginocchio quindi, se si decide di fare running in riva al mare, bisogna essere sicuri di non avere problemi a queste zone.
- Sul bagnasciuga si può correre con le scarpe da running oppure a piedi nudi: nel primo caso bisognerà indossare delle calzature adatte, nel secondo è bene prestare molta attenzione, per non sforzare eccessivamente tendini e legamenti.
- In riva al mare c’è una quantità di iodio molto elevata: come evidenziano le disposizioni del Ministero della Salute, lo iodio è un elemento benefico e necessario al corretto funzionamento metabolico. Chi corre sul bagnasciuga è quindi esposto a una quantità di iodio superiore: come vedremo in seguito, questo può disturbare chi soffre di ipertiroidismo o tiroidite di Hashimoto, e può invece portare beneficio a persone con la tiroide poco funzionante.
Corsa sulla spiaggia: pro e contro
Abbiamo visto che, come altri sport estivi all’aria aperta, la corsa sulla spiaggia è tanto rigenerante quanto impegnativa: il movimento deve essere sempre modulato sul proprio grado di allenamento e sulle specifiche condizioni di salute di ogni persona, per questo è bene conoscere se può essere adatta o meno a noi.
Per chi è consigliata?
Una corsa sul bagnasciuga, è indicata:
- a runner già esperti, capaci di controllare bene i propri movimenti e distribuire correttamente il peso tra schiena, gambe, caviglie e piedi, per evitare di compiere movimenti scorretti o di stressare troppo il fisico, dato il maggior impatto con il terreno e il percorso irregolare;
- a chi ama correre e ha problemi di ipotiroidismo: una tiroide che lavora poco trae beneficio dalla vicinanza con il mare, perché entra in contatto con una quantità maggiore di iodio, elemento alla base del funzionamento di questa ghiandola.
Quando è meglio evitarla
Consigliamo invece di evitare questa attività:
- a chi non ha mai corso: meglio una bella passeggiata veloce in riva al mare, iniziando, invece, a praticare running da principianti su un terreno asfaltato o asciutto;
- a chi ha problemi alle ginocchia, alle caviglie, ai legamenti di gambe e piedi e al tendine d’Achille. Infatti, queste parti del corpo sono molto sollecitate dai colpi sul bagnasciuga, e si rischia di peggiorare la situazione.
- a chi ha disturbi alla schiena, per esempio in presenza di ernie;
- a chi soffre di ipertiroidismo, perché lo iodio potrebbe causare tachicardia, affanno e affaticamento;
- a chi soffre di tiroidite di Hashimoto, patologia autoimmune che infiamma la tiroide, poiché il troppo iodio acuirebbe l’infiammazione.
Consigli per il running in riva al mare
Se siete tra coloro che possono trarre beneficio da una corsa in riva al mare, vi suggeriamo di fare sempre attenzione ad alcuni aspetti: per esempio, meglio evitare le ore più calde del giorno, spalmare sempre la crema solare, proteggere adeguatamente gli occhi dalle radiazioni solari, fare stretching alla fine dell’allenamento e perché no, magari anche un bel bagno in mare!
Inoltre, consigliamo di iniziare con allenamenti lunghi la metà rispetto a quelli su asfalto: per esempio, se normalmente l’allenamento dura 40 minuti, è bene non allenarsi correndo sulla spiaggia per più di 20 minuti consecutivi, per non sovraccaricare eccessivamente piedi, caviglie e gambe.
Adottare alcune accortezze quando si pratica sport è sempre importante: dobbiamo sollecitare il nostro corpo in modo corretto e conoscere le giuste misure di prevenzione per evitare traumi fisici e contratture, in particolare ai danni di zone delicate come piedi, caviglie e legamenti degli arti inferiori.
Qualora si presentino problemi di questo tipo, può essere utile rivolgersi a un fisioterapista, per trattarli nel modo più rapido e corretto.
Forse non tutti sanno che esistono polizze assicurative pensate proprio per chi fa sport, come Fisioterapia di UniSalute, che prevede l’accesso a numerose prestazioni terapeutiche con tempistiche e costi agevolati.
Voi sportivi conoscevate già questa opportunità?
Fonti
runningitalia.it
fondazioneveronesi.it
humanitas.it
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