Il filo interdentale, purtroppo, non sempre rientra tra le nostre abitudini quotidiane: talvolta per fretta, talvolta perché non si sa come passarlo correttamente, può capitare che non venga usato con regolarità, a discapito di una buona igiene orale. Come vedremo, infatti, questo strumento è molto importante per garantire una pulizia ottimale dei denti ottimale, e non è difficile da adoperare. Scopriamo insieme come usare il filo interdentale, con quale frequenza e come fare se si porta l’apparecchio.
Cos’è il filo interdentale e a cosa serve
Il filo interdentale è un sottilissimo nastro, generalmente costituito da materiale plastico, studiato appositamente per essere inserito negli spazi interdentali. L’American Dental Association (ADA) ne consiglia l’uso quotidiano perché contribuisce a rimuovere i residui di cibo e la placca batterica, che nel tempo può causare la formazione di tartaro, riducendo così il rischio di malattie gengivali e di carie: le setole dello spazzolino, infatti, da sole non riescono a raggiungere gli spazi ristretti tra i denti. Come vedremo, il filo interdentale può essere usato sin da bambini e anche da chi porta un apparecchio ortodontico.
Quando usare il filo interdentale?
Come abbiamo detto, secondo ADA il filo interdentale andrebbe passato una volta al giorno. Rispetto al momento della giornata, suggerisce di scegliere quello che risulta più comodo: alcuni infatti preferiscono usarlo di sera, prima di coricarsi, altri di mattina, altri ancora dopo pranzo. Molti esperti, tuttavia, suggeriscono la sera come momento preferibile.
Un’altra questione su cui spesso ci si interroga è se sia meglio utilizzare il filo interdentale prima o dopo lo spazzolino. Anche su questo l’associazione americana lascia al singolo la possibilità di decidere, sostenendo che sono accettabili entrambe le opzioni: l’importante è adoperare questo strumento in modo accurato e costante.
In ogni caso, ricordiamo che sarà compito del dentista suggerire l’approccio più giusto, indicando il momento più appropriato e la modalità di impiego corrette.
Come usare il filo interdentale: indicazioni passo per passo
Ora che sappiamo quando usare il filo interdentale, scopriamo come passarlo correttamente. Dopo esserci lavati le mani, possiamo seguire questi passaggi descritti dagli esperti:
- prelevare circa 45 centimetri di filo interdentale.
- Avvolgere la maggior parte del filo intorno al dito medio di una mano (o all’indice, in base a come si è più comodi) e avvolgere l’altro capo del filo intorno allo stesso dito della mano opposta. Quest’ultimo avrà il compito di raccogliere il filo mano a mano che viene usato, perché per ogni spazio interdentale serve un segmento di nastro pulito.
- Lasciare una piccola parte di filo teso tra le dita, di circa 5 centimetri: sarà questa, infatti, che useremo per la pulizia.
- Cominciare a passare il filo interdentale tenendolo tra i pollici e gli indici: il pollice ci aiuterà a inserirlo tra i denti dell’arcata superiore, mentre l’indice tra quelli inferiori.
- Guidare delicatamente il filo all’interno dello spazio interdentale esercitando un leggero sfregamento.
- Quando il filo raggiunge il bordo della gengiva bisogna circondare il lato del dente con il filo creando una sorta di C. Va quindi fatto scorrere su e giù lungo il lato del dente e il bordo gengivale. Ci si sposta poi sull’altro lato dello spazio interdentale, si effettua lo stesso movimento, e si toglie il filo.
- Ripetere questo procedimento per tutti i denti, senza dimenticare di passarlo anche sul lato di quelli che confinano con uno spazio vuoto, dove il dente è mancante, e sulla parte posteriore dell’ultimo dente dell’arcata.
- Una volta terminato, il filo interdentale usato va gettato.
Non fa differenza cominciare dall’arcata superiore o da quella inferiore. L’importante è seguire un ordine che ci assicuri di pulire tutti i denti e di non saltarne qualcuno.
Gli errori da non commettere
Come già sottolineato, è importante essere delicati. Quando rimuoviamo il filo, ad esempio, non dobbiamo farlo in modo brusco, ma spostandolo avanti e indietro, con un leggero sfregamento lato dente. Bisogna evitare gesti troppo veloci e decisi perché potrebbero causare tagli sui tessuti gengivali, inoltre la pressione va esercitata sempre sul lato del dente e non verso il centro e la gengiva.
Scovolino o filo interdentale: quale scegliere?
In commercio esistono anche altre soluzioni per rimuovere residui di cibo e placca dagli spazi interdentali. In molti, ad esempio, avranno sentito parlare dello scovolino e si saranno domandati se possa essere usato al posto del filo interdentale. Sebbene abbia un obiettivo simile, però, lo scovolino viene generalmente consigliato in presenza di spazi ampi tra i denti (naturali, causati da problematiche oppure da distanziamenti dovuti all’età) in cui il filo interdentale – che è pensato per spazi ristretti – non agirebbe con efficacia.
Questo strumento, di cui esistono diverse tipologie e misure, è costituito da un manico su cui è montata una testina flessibile a forma cilindrica provvista di setole. Va inserito in modo delicato nello spazio interdentale e mosso avanti e indietro per effettuare la pulizia.
Sarà sempre il dentista o l’igienista dentale a indicare la soluzione più adatta in base alle necessità della persona, e a suggerire uno scovolino, qualora servisse, nonché la sua dimensione.
Le tipologie di filo interdentale
Sul mercato sono inoltre disponibili diversi tipi di filo interdentale. Quest’ultimo, ad esempio, può essere cerato e non cerato: il primo, a differenza del secondo, è ricoperto da uno strato sottile di cera che permette al filo di scorrere meglio. Tra le tipologie presenti c’è anche la forcella tendifilo, uno strumento a forma di Y alla cui estremità è posizionata una parte di filo interdentale pronto all’uso: di solito è consigliata a chi presenta difficoltà manuali con il filo classico. Si può inoltre acquistare il filo interdentale aromatizzato che contribuisce a dare una maggiore sensazione di freschezza.
Il filo interdentale nei bambini
Secondo gli esperti, i bambini possono usare il filo interdentale sin da quando sono ancora presenti i denti da latte. In genere viene consigliato di iniziare quando i dentini cominciano a entrare in contatto fra loro, ma è fondamentale chiedere prima consiglio al dentista per farsi indicare tempi e modalità esatti con cui approcciarsi a questa pratica.
I vantaggi di cominciare da piccoli sono la possibilità di garantire una buona igiene orale e di permettere al bambino di introdurre quest’abitudine nella propria routine sin dalla tenera età, così da portarla avanti anche da adulto.
Come usare il filo interdentale con l’apparecchio
Andiamo ora ad approfondire come usare il filo interdentale se si porta l’apparecchio ortodontico fisso. In questa situazione, infatti, è altrettanto importante usarlo con regolarità e prestare molta attenzione alla cura dentale, perché i residui di cibo possono incastrarsi nelle parti metalliche del dispositivo, mettendo a rischio la salute di denti e gengive.
La tecnica è la stessa vista in precedenza, ma in questo caso serve uno step in più, perché il filo interdentale va passato sotto il filo dell’apparecchio per potersi inserire, poi, nello spazio interdentale. Anche in questo caso sarà il dentista a insegnare a svolgere la pulizia in modo corretto e a suggerire il filo e gli strumenti più adatti.
Sottoporsi sin da bambini a regolari visite dal dentista, dunque, è molto importante non solo per tenersi monitorati, ma anche per apprendere tutte le tecniche utili a prendersi cura del proprio sorriso.
Fonti:
ada.org
mouthhealthy.org
humanitas-care.it
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