Come togliere il ciuccio? Consigli e strategie

È meraviglioso quando un ciuccio riesce nell’intento di calmare e rasserenare un bimbo. A un certo punto della crescita, però, diventa necessario escluderlo dalla routine del bebè e i genitori, soprattutto se alla prima esperienza, si chiedono quali siano i metodi migliori per togliere il ciuccio. 

Che ci dice che per “svezzare” il bimbo dal ciuccio vada semplicemente tolto da un giorno all’altro, c’è chi invece propone di far sì che abbia un cattivo odore e sapore. Alcuni, invece, sostengono che il metodo migliore sia quello della “bugia bianca”, cioè di raccontare al piccolo che il ciuccio è stato preso da Babbo Natale o da una fatina. Quale di questi sarà il migliore? 

Nell’articolo risponderemo a questa importante domanda e vi daremo dei consigli pratici su come togliere il ciuccio senza (o quasi!) drammi e lacrime. 

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Quando togliere il ciuccio? 

Sebbene in molti credono che il ciuccio possa provocare dei problemi di salute o anche dentale, i benefici di questo oggetto sono confermati dalla Società Italiana di Ortodonzia (la quale ha confermato che i ciucci di qualità possono prevenire le malocclusioni) e dall’Accademia americana di pediatria, che ha pubblicato uno studio sul ruolo del ciuccio nel diminuire il rischio di SIDS (Sudden Infant Death Syndrome, cioè la cosiddetta morte in culla). 

Quindi, premesso che il ciuccio – se scelto e usato correttamente – non apporta danni alla crescita del bimbo, il momento ideale per lo svezzamento del ciuccio dipende dalle preferenze personali dei genitori e dalle esigenze del piccolo. 

Un’ottima idea è chiedere il consiglio del pediatra di fiducia, il quale potrebbe suggerire di eliminare l’uso del ciuccio se: 

  • Il bambino ha dai 6 ai 12 mesi ed è soggetto a infezioni dell’orecchio (l’uso del ciuccio può infatti causare un accumulo di liquidi nel padiglione auricolare).
  • Il bambino ha usato il ciuccio in modo scorretto o ha avuto a disposizione succhietti non adatti alla sua bocca e, a causa di questo, sta iniziando a mostrare problemi ai denti e al cavo orale, come il palato stretto
  • Il bambino manifesta problemi di linguaggio (il ciuccio può infatti peggiorare queste difficoltà).

In assenza delle criticità sopra citate e di problemi comportamentali legati all’uso del ciuccio (per esempio difficoltà ad addormentarsi o compiere normali azioni senza di esso), lo svezzamento da succhietto può avvenire quando genitori e bimbo sono pronti. 

Strategie per togliere il ciuccio

Quando si decide che è ora di togliere il ciuccio al proprio bimbo, ci sono alcuni elementi da tenere in considerazione. 

  • L’età del piccolo. 
  • L’attaccamento del bimbo al ciuccio.
  • I momenti della giornata in cui il bambino usa il ciuccio.  
  • Il metodo con cui il genitore si sente più a suo agio, in base all’educazione che desidera impartire. 

Analizziamo questi punti mentre scopriamo insieme alcuni modi per togliere il ciuccio al bambino. 

Togliere il ciuccio in modo “drastico”

Non suggeriamo di eliminare il ciuccio all’improvviso, senza dare spiegazioni o giustificazioni al bambino, che se è troppo piccolo o estremamente affezionato ai suoi ciucci potrebbe vivere in modo negativo questo momento. 

Consigliamo, piuttosto, di stabilire una giornata o un momento in cui il ciuccio verrà tolto definitivamente, dando però modo al bimbo di prepararsi all’evento, soprattutto se ha più di 18 mesi o ha già sufficienti capacità comunicative per esprimersi e comprendere ciò che gli viene detto. 

Questa preparazione può avvenire attraverso il racconto di fiabe a tema o proponendo al piccolo delle filastrocche sullo svezzamento da ciuccio da imparare insieme. Suggeriamo di non rendere le conversazioni al riguardo eccessivamente lunghe e complicate e, soprattutto, di non comunicare al bimbo questo importante avvenimento con troppo anticipo: il rischio è che si crei confusione e se ne dimentichi. 

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Togliere il ciuccio in maniera progressiva 

Se il vostro bebè usa il ciuccio tutto il giorno, soprattutto come comfort per addormentarsi più facilmente, potreste avere la necessità di procedere allo svezzamento con più calma e maggiore lentezza, dando priorità alla qualità del sonno di tutta la famiglia. 

Per esempio, prima di togliere completamente il succhietto, potete stabilire una regola secondo cui il ciuccio può essere usato solo per dormire e solo quando si è in culla o nel lettino. 

Questo è un approccio di svezzamento più lento, che ha l’obiettivo di arrivare gradualmente all’eliminazione del ciuccio anche durante il sonno, quando bimbo e genitori si sentono pronti. 

Eliminare il ciuccio di notte

Consentite l’uso del ciuccio solo mentre si dorme, se il bimbo ne ha bisogno. Questo perché la spinta a cedere al sonno è maggiore di notte che durante i sonnellini, quindi avrete sicuramente più successo eliminando l’uso dei succhietti durante i pisolini diurni che durante la notte. Se state già applicando la soluzione del paragrafo precedente, questo può essere un ottimo secondo passo da compiere. 

Togliere il ciuccio durante i periodi di festa o vacanza 

Sfruttare le vacanze estive, il periodo natalizio o la pausa pasquali non solo dà l’opportunità ai genitori di assistere al meglio il piccolo durante la separazione dal ciuccio – in generale, in questi momenti i genitori hanno più tempo e sono più sereni e rilassati –, ma favorisce anche la creazione di fiabe, storielle e racconti ad hoc, per giustificare al bimbo lo svezzamento. Babbo Natale, elfi natalizi, coniglietti pasquali, dolci fatine del mare: con un po’ di immaginazione è possibile inventare storie avvincenti e rasserenanti! 

Togliere il ciuccio non deve essere una punizione

Come abbiamo visto, se usato correttamente il ciuccio non causa danni e può anzi apportare grandi benefici, nonché dare molta gioia e tranquillità al piccolo. 

Lo svezzamento da ciuccio non dovrebbe mai essere proposto come una punizione o attraverso metodi eccessivamente drastici e traumatizzanti. 

In caso di dubbi su come togliere il ciuccio nel modo corretto e sui possibili effetti che questa transizione potrebbe avere sul benessere del piccolo, è sempre consigliabile rivolgersi al pediatra di fiducia. 

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