Cos’è l’acaro della polvere
L’acaro appartiene alla classe degli Aracnidi ed è invisibile a occhio nudo, poiché le sue dimensioni si aggirano sugli 0.3 mm di lunghezza, allo stato adulto. Ne esistono circa 150 specie in tutto il mondo, ma quelli responsabili dell’allergia sono quattro:
- Dermatophagoides pteronyssinus
- Dermatophagoides farinae
- Euroglypus maynei
- Blomia tropicalis.
Gli acari sopravvivono molto bene in ambienti caldi e umidi (tra 25 e 30 °C, con più del 70% di umidità), ma poco illuminati, e si nutrono delle squame di pelle (sia umana che animale) che vengono eliminate nei normali processi di rinnovamento tissutale. Per questo motivo letti, tappeti e tappezzerie in generale costituiscono un rifugio ideale.
Solitamente, ci riferiamo agli acari con l’appellativo “della polvere” poiché è proprio tramite questo elemento che inaliamo gli allergeni: essi, infatti, sono contenuti soprattutto negli escrementi, ma anche in alcune parti del corpo di questi aracnidi.
I sintomi dell’allergia da acaro
L’allergia da acaro si manifesta quando degli allergeni entrano in contatto con le mucose di occhi, naso, bocca e gola. I sintomi tipici sono più marcati nei mesi freddi e sono gli stessi di un raffreddore allergico o di una congiuntivite allergica:
- starnuti
- tosse
- rinorrea (naso che cola)
- arrossamenti di naso, gola e occhi
- lacrimazione eccessiva
- sensazione di tensione e dolore al volto.
A seconda della gravità, tali sintomi possono manifestarsi separatamente o in maniera congiunta; in un soggetto asmatico, inoltre, un’infiammazione di questo tipo potrebbe scatenare una crisi di asma.
Acari e dermatite atopica
Oltre a coinvolgere l’apparato respiratorio, questa allergia può manifestarsi con sintomi a livello cutaneo. Come ha evidenziato uno studio sulla correlazione tra acari della polvere e dermatite atopica (chiamata comunemente eczema), gli allergeni contenuti nelle feci e nel corpo di ogni aracnide contengono infatti degli enzimi in grado di distruggere le proteine del nostro corpo. A contatto con la pelle, quindi, creano delle lesioni che possono dar luogo a infezioni e disidratazione cutanea. Ci sono inoltre altri due meccanismi da tenere in considerazione: gli allergeni degli acari della polvere stimolano i cheratinociti (un tipo di cellule della pelle) a produrre citochine, che favoriscono lo stato infiammatorio e il prurito. La chitina e le endotossine, infine, attivano la reazione delle cellule del sistema immunitario: in questo modo, viene amplificata la sensibilizzazione allergica non solo rispetto agli “allergeni” degli acari, ma anche a quelli di altri tipi.
Allergia da acaro: come distinguerla dal raffreddore?
Come abbiamo visto, i sintomi dell’allergia da acaro sono assimilabili a quelli di un raffreddore, così come di una rinite allergica causata da pollini. Anche le muffe possono provocare reazioni simili, quindi è molto importante che il paziente faccia attenzione ad altri elementi, che riferirà poi al proprio medico. Nel caso del raffreddore, per esempio, i sintomi spariscono a guarigione avvenuta, mentre quelli dell’allergia da acaro si manifestano per lungo tempo, e possono cronicizzare. Le allergie da pollini, invece, compaiono in determinati periodi dell’anno, generalmente tra aprile e giugno, mesi in cui avviene la fioritura di molte piante, mentre chi soffre di allergia da acaro è sintomatico soprattutto durante i mesi invernali.
La diagnosi viene effettuata con un’anamnesi completa, supportata da alcuni test cutanei, in particolare dal Prick test; possono essere necessari anche esami del sangue per individuare le IgE prodotte nei confronti degli allergeni degli acari.
Sintomi da allergia all’acaro e da Covid-19: quali sono le differenze?
Proprio come nel caso della rinite allergica, l’allergia da acaro presenta alcuni sintomi propri anche delci sono alcuni sintomi in comune con l’infezione da SARS-CoV-2, il virus che causa la malattia chiamata Covid-19. Si tratta, soprattutto, della tosse secca che caratterizza le allergie. Tuttavia, le differenze sono molteplici:
- gli starnuti dovuti a una reazione allergica si susseguono rapidamente l’uno all’altro, e sono quindi facilmente riconoscibili. Non rientrano, inoltre, nel quadro di sintomi del coronavirus.
- La febbre, assente dalle manifestazioni allergiche, può considerarsi un segnale d’allarme importante per un’eventuale infezione da coronavirus.
- Lacrimazione profusa e rinorrea: anche l’allergia da acaro, come la rinite allergica, causa in chi ne soffre una abbondante lacrimazione degli occhi, che si accompagna al naso che cola. Quest’ultimo è un sintomo riscontrato anche nei pazienti positivi al virus, tuttavia la lacrimazione non risulta sebbene non sia “acquosao” come quella o causatao dagli allergeni.
Quali terapie per l’allergia da acaro?
Quando i sintomi sono particolarmente fastidiosi e debilitanti, è in genere consigliato l’uso di antistaminici topici (spray nasale e collirio) o in compresse; le allergie da acaro vengono inoltre trattate con successo grazie ai vaccini antiallergici, che riducono la sensibilità del sistema immunitario alle componenti degli acari.
Consigli per chi soffre di allergia da acaro
Attraverso alcune precauzioni e misure igieniche è possibile ridurre la presenza degli acari della polvere e quindi prevenire il manifestarsi dell’allergia:
- materassi e cuscini devono essere ricoperti con rivestimenti antiacaro;
- la pulizia delle superfici di mobili e mensole, così come della tappezzeria, deve essere accurata e frequente;
- gli ambienti domestici vanno arieggiati spesso, due o tre volte al giorno;
- è preferibile lavare la biancheria e le lenzuola a 60 °C;
- la temperatura in casa non dovrebbe superare i 20 °C, con massimo il 50% di umidità;
- fuori casa, in hotel, pensioni e appartamenti, è preferibile portare con sé lenzuola e coperte;
- per quanto riguarda i più piccoli, anche i giocattoli possono essere rischiosi, se realizzati in materiali che raccolgono polvere; è opportuno, quindi, sceglierne di lavabili a 60 °C (se in stoffa).
Abbiamo visto, quindi, che l’allergia da acaro richiede alcuni accorgimenti, che devono essere rispettati sia da chi ne soffre che dai suoi familiari. Tuttavia, con il supporto di uno specialista che consiglierà la terapia più adeguata, i disagi causati da questo disturbo possono essere sensibilmente ridotti.
Avete mai sofferto di questa allergia?
Altre fonti:
Centro Allergie Svizzera
Ministero della Salute
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