Ma questa pratica “alternativa” è davvero efficace? In questo articolo, scopriremo insieme come funziona e quali sono i benefici dell’agopuntura e le possibili controindicazioni.
Agopuntura: che cos’è e come funziona
L’agopuntura è pratica molto antica, che arriva dalla Cina dove si è sviluppata più di 3000 anni fa, e appartiene alla cosiddetta medicina “non convenzionale” o anche “complementare e alternativa” (MCA, o CAM nella letteratura scientifica, ovvero Complementary and Alternative Medicines): può quindi avere benefici per la salute, a patto però di essere associata a quella convenzionale. Praticata in Cina come branca della medicina tradizionale, si è poi diffusa in tutto l’Occidente, dividendo esperti e opinione pubblica sulla sua effettiva efficacia.
Si tratta di una terapia che prevede l’utilizzo di aghi sottili, sterili e monouso in punti cutanei specifici (denominati “punti di agopuntura”), con l’obiettivo di ristabilire lo stato di salute e benessere del paziente. Nella sua formulazione classica, secondo questa metodologia, lo stato di malattia è causato da una cattiva circolazione del qi, ossia l’energia vitale, che fluisce attraverso i meridiani (linee di longitudine e latitudine) e si accumula o viene a mancare tra le diverse parti del corpo, generando squilibri. Quindi, l’inserimento di aghi in tali punti, direttamente collegati ai meridiani, provoca una stimolazione che consentirebbe l’attivazione di diversi meccanismi volti a ripristinare l’equilibrio energetico dell’individuo.
In altre parole, l’agopuntura andrebbe ad agire sul sistema nervoso, raggiungendo i centri che governano le varie funzioni dell’organismo, ristabilendo quelle alterate (che sarebbero alla base della comparsa della patologia) e restituendo lo stato di salute originario.
Come si svolge una seduta di agopuntura?
Prima di tutto, è bene ricordare che in Italia soltanto i medici rigorosamente iscritti all’albo possono praticare l’agopuntura, e che l’aggiunta di un diploma riconosciuto dalla FISA è un’ulteriore garanzia di serietà e professionalità.
Appurato questo, una seduta di agopuntura comincia con un colloquio approfondito per individuare una diagnosi non solo sullo stato di salute “fisico” del paziente, ma anche su quello energetico (l’agopuntura va a curare non solo la malattia, ma tutta la persona). Successivamente, il medico andrà a individuare sul corpo quei punti su cui si andranno a inserire, con una manovra rapida e indolore, aghi sterili dal calibro estremamente sottile: in questa fase, è normale avvertire una sensazione di “pesantezza”, lieve formicolio o una sensazione simile a una piccola scossa elettrica, dovuta alla stimolazione dell’ago.
Gli aghi vengono lasciati inseriti per circa 25-30 minuti, e alcuni effetti della terapia – come sonnolenza, lieve torpore e azione antidolorifica – sono immediatamente percepibili, mentre altri si avvertiranno a distanza di tempo. Quindi, considerando il tempo di inserimento degli aghi, una seduta di agopuntura ha una durata variabile di circa un’ora.
I benefici dell’agopuntura: per quali patologie è indicata?
Dai dati emersi dai vari studi internazionali – come quello del NIH (The National Institutes of Health) “Issues Statement on Acupunture” – sarebbero molti i benefici dell’agopuntura: questa procedura è risultata particolarmente efficace come trattamento per il dolore, ma è anche usata come terapia per alcune patologie acute e croniche. Vediamo quali.
- Patologie osteoarticolari e reumatologiche, tra cui le artrosi della colonna vertebrale, discopatie ed ernie discali, cervicali e lombari, cervicobrachialgie, lombosciatalgie e dolori dovuti all’osteoporosi.
- Patologie neurologiche, come emicrania e nevralgia.
- Infezioni genito-urinarie, cistiti recidive, disuria enuresi notturna, incontinenza urinaria, dolori mestruali, fastidi dovuti alla menopausa e infertilità.
- Patologie cardiache, come nevrosi cardiaca, palpitazioni, aritmia cardiaca, ipertensione.
- Patologie gastroenterologiche, tra cui gastrite, spasmo esofageo, ernia iatale, dispepsia, stipsi, colon irritabile.
- Disturbi respiratori, dovuti ad asma, tosse e allergie, sinusite, faringite cronica e disfonia.
- Stati d’ansia, forme depressive minori, attacchi di panico e insonnia.
Quante sedute sono necessarie?
Ovviamente, il numero delle sedute varia non solo in base alla tipologia e alla gravità della malattia, ma anche alla risposta del paziente: tenendo presenti queste informazioni, il medico agopuntore valuterà tempistiche e modalità. Generalmente, un ciclo di agopuntura prevede dalle 5 alle 10 sedute massimo, che hanno cadenza di circa 2 volte alla settimana nei casi più acuti e in presenza di pazienti giovani e non debilitati; al contrario, se si tratta di una patologia cronica e il paziente è più anziano, i trattamenti si svolgeranno ogni 7-10 giorni. Inoltre, è possibile ricorrere a una terapia di “mantenimento” con sedute mensili o a brevi cicli, una o due volte all’anno, se e quando i sintomi ricompaiono.
Effetti collaterali: quali i rischi?
Se effettuata in maniera corretta e da un medico certificato, è una procedura sicura e per lo più indolore, che prevede pochi rischi ed effetti collaterali. Tuttavia, le linee guida per la gestione del rischio clinico previste dall’OMS nell’applicazione dell’agopuntura individuano alcune possibili controindicazioni, che riportiamo:
- Potenziale rischio di trasmissione di infezioni da un paziente all’altro, come HIV o epatite, e introduzione di organismi patogeni.
- Possibili lesioni a organi vitali in caso di inserimento sbagliato o reazioni improvvise e brusche da parte del paziente, che può causare.
- Svenimenti a causa del senso di spossatezza.
- Dolore più o meno intenso causato dallo scorrettoinserimento dell’ago.
- Comparsa di lievi lividi in corrispondenza del punto di agopuntura, che però scompariranno in due/tre giorni.
In generale, i lividi (2.1% dei casi) e gli svenimenti sono tra gli effetti collaterali più comuni, ma si tratta di sintomi passeggeri, che non devono destare preoccupazione. Invece, altre controindicazioni, più rare e più serie, sono responsabilità dell’agopuntore per via di manipolazioni errate o eccessive. Per questa ragione è fondamentale assicurarsi che il medico abbia un’elevata preparazione specifica e che segua una serie di piccoli ma importanti accorgimenti:
- mantere pulito l’ambiente di lavoro, soprattutto il sito di puntura, che deve essere pulito con alcol etilico;
- lavare bene le mani prima della seduta;
- utilizzare aghi ed equipaggiamento efficacemente sterili e monouso;
- conservare adeguatamente il materiale da usare;
- utilizzare una tecnica asettica: l’asta dell’ago deve essere mantenuta in sterilità prima dell’inserimento e, quindi, deve essere manipolata in modo che le dita dell’agopuntore non la tocchino.
Agopuntura: a chi è sconsigliato
Nonostante si tratti, come abbiamo visto, di una procedura per lo più indolore, questo trattamento è sconsigliato a:
- Donne in gravidanza: l’agopuntura può indurre il travaglio e, di conseguenza, non dovrebbe essere effettuato
- Emergenze mediche e condizioni chirurgiche: in questi casi, è opportuno indirizzare il pazienrte in un centro medico attrezzato.
- Tumori maligni: l’agopuntura non deve essere usata nella cura di tumori maligni e quindi in sostituzione delle terapie convenzionali; può però essere impiegata come tecnica complementare per il miglioramento dello stile di vita del paziente e come trattamento del dolore causato dagli effetti collaterali della radio e della chemioterapia.
- Disordini della coagulazione: nei pazienti che presentano tali disturbi, oppure che si stanno sottoponendo a una terapia anticoagulante si deve evitare la procedura, perché queste condizioni aumentano il rischio di perdita di sangue dalle zone di inserimento degli aghi.
- Convulsioni: durante il colloquio, il paziente deve riferire se ha alle spalle una storia clinica di convulsioni. Nel caso di risposta affermativa, si può procedere comunque con il trattamento, ma prestando particolare attenzione: se durante la seduta le convulsioni si presentano, l’agopuntore deve rimuovere immediatamente tutti gli aghi e dare un primo soccorso; se la condizione non si stabilizza rapidamente o anzi peggiora, il paziente deve essere trasferito in un centro medico di emergenza.
Infine, è bene ricordare che alcune zone non sono punti di agopuntura, come le fontanelle nei bambini, la zona dei genitali esterni, i capezzoli, l’ombelico e i bulbi oculari.
Agopuntura: cosa dice la medicina convenzionale?
La questione che riguarda l’agopuntura – e la medicina complementare in generale – è tuttora molto complessa e lontana dall’essere risolta. Nel 1979, è arrivato il primo riconoscimento da parte della medicina occidentale: l’agopuntura è stata dichiarata dall’OMS “clinicamente utile” per il trattamento di alcune patologie (Organizzazione Mondiale della Sanità). Tuttavia, all’epoca non esistevano ancora studi clinici approfonditi e, perciò, bisogna aspettare quasi vent’anni per avere una documentazione più sicura.
Infatti, nel 1996, è stata organizzata in Italia, a Cervia, la Consultazione dell’OMS sull’Agopuntura: in questa occasione è stato redatto un documento ufficiale sulla sua efficacia, basato sui risultati di circa 255 studi pubblicati prima della fine del 1998 o dell’inizio del 1999. Inoltre, nel 2013, l’OMS ha reso pubblica la Strategia per la Medicina Tradizionale 2014-2023, cui emerge chiaramente che “la medicina tradizionale (MT) è una componente importante e spesso sottovalutata dell’assistenza sanitaria”. In questo rapporto, si evidenzia come l’obiettivo futuro, dunque, sia di sfruttare il suo potenziale “per il mantenimento della salute, per il benessere e per un’assistenza sanitaria incentrata sulla persona”.
Ma non è finita qui, perché a giugno 2018 l’OMS ha rilasciato la prima versione del prossimo International Classification of Diseases (ICD11) – una classificazione dei disturbi e delle patologie – che diventerà operativa dal 1° gennaio del 2022 per tutti gli Stati membri: all’interno, trova spazio un intero capitolo dedicato alla diagnosi secondo i principi della Medicina Tradizionale Cinese, di cui l’agopuntura occupa uno spazio fondamentale.
Agopuntura: un supporto per una migliore prevenzione
Nei confronti dell’agopuntura non sono mancate di certo le critiche, i cui benefici sono considerati dei semplici “placebo”. Per il fronte critico, il problema principale consiste nella mancanza di prove scientifiche effettivamente verificabili, dal momento che la procedura richiede un intervento personalizzato per ogni paziente: non esiste, infatti, una patologia – con cause, sintomi e localizzazione del dolore – uguale all’altra e, quindi, non è possibile trattare gli stessi punti per tutti.
Nonostante questo, gli studi riportati sopra hanno evidenziato effettivi benefici nella persona, e sono in molti a considerare l’agopuntura efficace nel trattamento di molte patologie e, quindi, una procedura che può essere integrata alla medicina convenzionale. Inoltre, a differenza di parecchie terapie farmacologiche, come abbiamo visto, non presenta quasi nessuna controindicazione, se praticata correttamente.
Tuttavia, come sottolineano gli esperti, la tecnica dell’agopuntura non deve sostituirsi alla medicina convenzionale, ma adeve essere considerata piuttosto come un supporto alla cura e alla prevenzione di alcune malattie e un aiuto al miglioramento del benessere generale dell’individuo.
Conoscevate i benefici dell’agopuntura?
Fonti:
humanitas.it
sia-mtc.it
agopuntura.it
agopuntura-fisa.it
faromedico.it
1 commento
Vorrei sapere se la pratica dell’agopuntura è consigliata a chi soffre di psoriasi cutanea e di artrite psoriasica.
Grazie