bipolarismo

Bipolarismo: che cos’è, come si riconosce e come si cura

Il disturbo bipolare, o bipolarismo, è un disturbo dell’umore in cui fasi maniacali si alternano a fasi depressive. Le cause sono multifattoriali, con componenti genetiche, biologiche e ambientali. Esistono diverse forme di bipolarismo, che si distinguono per intensità e frequenza degli episodi. La diagnosi deve essere effettuata da uno specialista e il trattamento combina farmaci, psicoterapia e supporto sociale. Con cure adeguate è possibile raggiungere una buona stabilità e condurre una vita appagante.

Il disturbo bipolare, o bipolarismo, è una condizione caratterizzata da forti oscillazioni dell’umore che colpisce tra l’1 e il 2% della popolazione. Chi ne è affetto alterna fasi di euforia e iperattività a periodi di depressione e apatia, con pesanti ricadute sulla vita quotidiana e sulle relazioni interpersonali. Quali sono i sintomi che portano alla diagnosi e quali sono gli approcci più adoperati per la terapia? In questo articolo cerchiamo di approfondire il significato di disturbo bipolare e le sue caratteristiche, per poi illustrarne le modalità di trattamento.

Mai più farti in quattro perché sei sola a prenderti cura di loro

Scopri la polizza My Support

Che cos’è il disturbo bipolare?

Il disturbo bipolare o bipolarismo (in passato noto come “sindrome maniaco-depressiva”) è un disturbo psichiatrico contraddistinto da significative variazioni dell’umore. In questa condizione viene meno il normale meccanismo che regola l’umore e lo mantiene in equilibrio: si passa così da episodi di mania o ipomania, caratterizzati da elevata energia e impulsività, a fasi depressive, segnate da tristezza, apatia e perdita di interesse e motivazione. Queste alterazioni avvengono in in maniera imprevedibile e incontrollabile, e rappresentano episodi intensi e prolungati che compromettono il funzionamento della persona nella vita di tutti giorni, nel lavoro e nelle interazioni sociali.

Tipologie di disturbo bipolare

Nel disturbo bipolare, mania e depressione possono combinarsi e susseguirsi in modi diversi, portando a tre diagnosi differenti:

  • disturbo bipolare di tipo I: si manifesta con almeno un episodio maniacale, spesso alternato a fasi depressive
  • disturbo bipolare di tipo II: si contraddistingue per episodi ipomaniacali, meno intensi della mania, accompagnati da frequenti episodi depressivi 
  • disturbo ciclotimico o ciclotimia: si alternano episodi di depressione e ipomaniacali, questi ultimi piuttosto lievi ma molto frequenti.

Esistono inoltre forme miste, in cui sintomi maniacali e depressivi coesistono simultaneamente. 

donna seduta sul pavimento con la fronte poggiata sulle ginocchia flesse

Le fasi depressive sono una delle due componenti fondamentali del disturbo bipolare.

Cosa provoca il bipolarismo?

Le cause del disturbo bipolare non sono ancora chiare, ma, stando alle evidenze raccolte, sembrano essere multifattoriali, ovvero legate all’interazione di elementi genetici, biologici e ambientali.

  • Predisposizione genetica: avere familiari con disturbo bipolare aumenta la probabilità di svilupparlo, specialmente per quanto riguarda il tipo I.
  • Compenente biologica: la disregolazione di alcuni neurotrasmettitori come la serotonina e la norepinefrina sembra giocare un ruolo importante in molti soggetti bipolari.
  • Componente ambientale: fattori ambientali come situazioni di stress, traumi, abuso di sostanze, cambiamenti stagionali e alterazioni del ritmo sonno-veglia fungono spesso da trigger scatenanti in individui predisposti.

Quali sono i sintomi del disturbo bipolare?

La sintomatologia del disturbo bipolare varia a seconda della fase in cui si trova la persona. In genere, i sintomi maniacali possono durare circa una settimana, mentre quelli depressivi tendono a manifestarsi per un periodo di tempo più lungo, anche un mese.

Gli episodi maniacali si manifestano con:

  • tono dell’umore alto, euforico
  • irritabilità
  • logorrea
  • aumento dell’energia
  • autostima elevata, che può sfociare in manie di grandezza
  • ridotto bisogno di sonno
  • irrequietezza
  • pensieri che si susseguono nella mente a velocità elevata
  • difficoltà nella concentrazione
  • aumento della libido
  • comportamenti impulsivi.

Gli episodi ipomaniacali appaiono meno intensi rispetto a quelli maniacali. Sono associati a un aumento dell’attività e a euforia, ma senza provocare una compromissione della vita quotidiana. Hanno inoltre una durata più breve (quattro giorni contro i sette delle fasi maniacali).

Le fase depressive presentano gli stessi sintomi della depressione maggiore, ragione per cui, spesso, il disturbo bipolare è confuso con questa patologia. Implicano:

  • tristezza profonda
  • perdita di interesse per attività prima ritenute piacevoli
  • bassa autostima
  • tendenza a isolarsi e a ridurre le interazioni sociali
  • sensi di colpa
  • difficoltà di concentrazione
  • stanchezza marcata
  • eloquio rallentato e scarsa reattività
  • inappetenza e variazioni nel peso
  • sensazione di inutilità
  • pensieri negativi, che nei casi più gravi arrivano all’ideazione suicidaria.

Possono esserci poi episodi misti, in cui si registra la presenza simultanea – anche all’interno della stessa giornata – di sintomi depressivi e maniacali, talvolta accompagnata da ansia persistente, irritabilità o aggressività.

Disturbo bipolare: come si diagnostica?

Il disturbo colpisce sia uomini che donne e tende a comparire per la prima volta nella tarda età adolescenziale o nella prima età adulta. È possibile, tuttavia, che l’esordio avvenga in un periodo diverso. Nel tipo I è più frequente che si manifesti la mania, nel tipo II, invece, la depressione. I sintomi del bipolarismo sono ricorrenti, e i periodi in cui sono del tutto assenti possono essere più o meno lunghi, a seconda del paziente.

Per via della complessità e variabilità del quadro, riconoscere questa condizione è spesso difficile e a volte può richiedere degli anni. Da un lato, in alcuni pazienti si manifestano soltanto i sintomi depressivi, dall’altro, durante gli episodi maniacali, la persona colpita spesso non è propensa a chiedere aiuto. La diagnosi richiede dunque l’intervento di uno psichiatra e implica un’accurata valutazione dei sintomi e della storia del paziente per escludere altre condizioni che possono provocare sintomi simili.

La corretta identificazione del sottotipo è essenziale per impostare un piano terapeutico appropriato.

Chi soffre di bipolarismo può guarire?

La ciclicità del bipolarismo e la varietà delle sue manifestazioni rendono il trattamento di questa condizione una sfida complessa, che richiede un controllo a lungo termine. La cura non è risolutiva, ma permette di agire sui sintomi e di stabilizzare il più possibile l’umore del paziente, garantendo così un notevole innalzamento della qualità di vita e la ripresa delle normali attività, nonché una migliore gestione delle relazioni interpersonali. 

Il trattamento combina di solito diversi approcci:

  • terapia farmacologica: l’uso di stabilizzatori dell’umore, antipsicotici e altri farmaci aiuta a ridurre l’intensità degli episodi acuti e a prevenirne la ricomparsa
  • psicoterapia: il supporto psicologico è cruciale per le persone con disturbo bipolare. La terapia cognitivo-comportamentale, in particolare, può aiutare a modificare pensieri disfunzionali e a migliorare le relazioni interpersonali
  • supporto sociale e familiare: il coinvolgimento di familiari e amici offre una rete di sostegno preziosa per i pazienti bipolari e favorisce l’aderenza al percorso di cura
  • Stile di vita equilibrato: un equilibrio sonno-veglia, una moderata attività fisica e la riduzione dello stress contribuiscono a mantenere una maggiore stabilità.

Con una terapia appropriata e il sostegno sociale necessario, la maggior parte dei pazienti può raggiungere una stabilità duratura, mantenere relazioni significative e perseguire obiettivi professionali e personali.

 

Scopri ora come la soluzione My Support può aiutarti a prenderti cura dei tuoi cari

giovane donna parla con altra donna seduta su un divano

La psicoterapia è un elemento fondamentale nel trattamento del bipolarismo.

Le domande più frequenti dei pazienti

Come si comporta una persona bipolare?

Il comportamento di una persona con disturbo bipolare varia a seconda della fase che sta vivendo. Durante un episodio maniacale o ipomaniacale può mostrarsi molto energica, loquace, impulsiva o con bisogno ridotto di sonno. Al contrario, in una fase depressiva può apparire triste, affaticata, disinteressata alle attività quotidiane e incline a isolarsi dagli altri.

Il bipolarismo è ereditario?

La predisposizione genetica sembra avere un ruolo importante nell’insorgenza del bipolarismo: avere un familiare con questo disturbo aumenta il rischio di svilupparlo. Tuttavia, ciò non significa che la condizione si trasmetta in modo automatico: la sua comparsa dipende anche da una combinazione di fattori ambientali e biologici.

Come riconoscere un episodio maniacale?

Una fase maniacale ha una durata tipica di sette giorni ed è caratterizzata da euforia, iperattività, pensieri accelerati, ridotto bisogno di dormire e comportamenti impulsivi.

A che età compare il disturbo bipolare?

Il bipolarismo di solito esordisce tra la tarda adolescenza e la prima età adulta, ma può comparire anche in periodi differenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post

    1 commento

  1. Buongiorno,

    Grazie per questo quadro generale della malattia. Lei ha scritto che tra le diverse cause (genetiche e ambientali) può essere determinante l’assunzione di alcuni farmaci. Quali per l’esattezza? Ho un familiare che è in cura da molti anni, ha vissuto situazioni altamente stressanti da bambino ed è stato incline all’uso di sostanze stupefacenti da adolescente. In famiglia non abbiamo casi di bipolarismo riscontrati forse perché allora la materia non era conosciuta come oggi ma si sono verificati alcuni episodi degno di nota.