Negli over 60 il controllo del colesterolo alto è fondamentale per la prevenzione cardiovascolare. I valori ideali prevedono un colesterolo totale sotto 200 mg/dl e un LDL sotto 116 mg/dl, e soglie più basse per chi ha altri fattori di rischio. Il colesterolo alto è spesso asintomatico ma aumenta la probabilità di aterosclerosi, infarto e ictus. Una dieta ricca di fibre e omega-3 e povera di grassi saturi e zuccheri, un’attività fisica regolare e il controllo del peso corporeo sono le strategie più efficaci per mantenere il cuore in salute.
Anche dopo i sessant’anni, il monitoraggio dei livelli di colesterolo è una parte fondamentale della prevenzione cardiovascolare. Con l’avanzare dell’età, infatti, metabolismo, stile di vita e presenza di altre patologie possono favorire l’aumento del colesterolo LDL – il cosiddetto colesterolo cattivo – rendendo più alto il rischio di infarti, ictus e arteriopatie.
Tuttavia, con alcune accortezze quotidiane, è possibile gestire in modo efficace i livelli di colesterolo e proteggere la salute del cuore. Vediamo allora quali valori sono consigliati dopo i 60 anni, perché è importante monitorarli con regolarità e quali alimenti privilegiare o limitare per mantenere un profilo lipidico equilibrato.
Quanto deve essere il colesterolo all’età di 60 anni?
Le principali linee guida indicano che il colesterolo totale dovrebbe essere inferiore a 200 mg/dl, con un’attenzione particolare al valore di LDL, il parametro più rilevante per stimare il rischio di malattie cardiache.
A questa età, infatti, anche piccoli aumenti dell’LDL possono avere un impatto significativo sulle arterie, che tendono naturalmente a irrigidirsi con il passare degli anni. Per questo motivo molti specialisti raccomandano un obiettivo di LDL sotto i 116 mg/dl nelle persone senza altri fattori di rischio, e valori ancora più bassi nelle persone con patologie cardiovascolari, diabete o ipertensione.
Accanto a colesterolo totale e LDL, è utile monitorare anche:
- HDL (“colesterolo buono”), preferibilmente sopra i 40 mg/dl negli uomini e sopra i 50 mg/dl nelle donne
- trigliceridi, che dovrebbero restare sotto i 150 mg/dl.
Mantenere questi valori nella norma permette di ridurre in modo significativo il rischio di infarti, ictus e aterosclerosi.
Quando il valore del colesterolo è preoccupante?
Il valore del colesterolo diventa preoccupante quando supera le soglie considerate sicure per la salute cardiovascolare, ovvero:
- colesterolo totale superiore a 200 mg/dl, specialmente se associato ad altri fattori di rischio
- LDL superiore a 160 mg/dl, livello legato a una più alta probabilità di sviluppare aterosclerosi
- LDL superiore a 190 mg/dl, valore che di solito richiede il ricorso a una terapia farmacologica
- trigliceridi superiori a 200 mg/dl, che contribuiscono a peggiorare il profilo metabolico.
Nei soggetti con rischio cardiovascolare elevato – per esempio chi ha già eventi cardiaci, chi soffre di diabete o ipertensione – le soglie di attenzione sono ancora più basse e un LDL anche superiore a 100 mg/dl può essere considerato critico.
Colesterolo alto: cosa comporta?
L’eccesso di colesterolo tende a depositarsi sulle pareti delle arterie, favorendo nel tempo la formazione di placche aterosclerotiche che ne riducono il diametro e ne limitano l’elasticità.
Questo processo può provocare molteplici complicanze:
- aterosclerosi: ispessimento e irrigidimento dei vasi sanguigni dovuto all’accumulo di placche
- cardiopatia ischemica: quando le coronarie si restringono, il cuore riceve meno sangue, aumentando il rischio di infarto
- ictus ischemico: la rottura di placche o la formazione di trombi possono ostruire i vasi che portano sangue al cervello
- arteriopatia periferica: interessa soprattutto gli arti inferiori, causando dolore, crampi e difficoltà di movimento
- rischio cardiovascolare globale aumentato: il colesterolo alto è spesso correlato ad altri fattori come diabete, ipertensione, sovrappeso o sedentarietà, e ne potenzia gli effetti negativi.
Negli over 60, inoltre, per un fisiologico processo di invecchiamento, le arterie tendono a essere meno elastiche: l’organismo risulta dunque più sensibile agli effetti del colesterolo elevato. Per questo la prevenzione – attraverso dieta, stile di vita e controlli regolari – rappresenta un pilastro fondamentale della tutela della salute a questa età.

Una dieta ricca di fibre e omega-3 e povera di grassi saturi e zuccheri aiuta ad abbassare i livelli di colesterolo.
Come abbassare subito il colesterolo alto?
Quando il colesterolo supera le soglie di sicurezza, è importante intervenire per ridurre il rischio cardiovascolare. L’approccio più efficace combina modifiche dello stile di vita, come un’attività fisica regolare e il controllo del peso corporeo, un’alimentazione bilanciata e, quando necessario, l’uso di integratori o farmaci prescritti dal medico.
Quali sono i cibi che abbassano il colesterolo?
La dieta è uno degli strumenti più utili per migliorare il profilo lipidico. Alcuni alimenti possono contribuire a ridurre l’assorbimento del colesterolo o abbassare i livelli di LDL. Tra questi troviamo:
- frutta e verdura: sono ricche di fibre solubili che aiutano a ridurre l’assorbimento del colesterolo
- cereali integrali: migliorano il profilo lipidico grazie al contenuto di beta-glucani
- legumi, poveri di grassi e ricchi di fibre
- pesce azzurro: salmone, sgombro, sardine e alici sono buone fonti di omega-3, utili per proteggere cuore e arterie
- olio extravergine d’oliva: contiene grassi monoinsaturi che contribuiscono a mantenere l’HDL in buoni livelli
- aceto di mele: contiene pectina, fibra utile a proteggere cellule e vasi sanguigni, ostacola l’assorbimento dei grassi e riduce i livelli di colesterolo
- frutta secca: noci, mandorle e pistacchi contengono grassi “buoni” che aiutano la salute del cuore.
Quali sono i cibi da evitare?
Vanno invece limitati o evitati:
- cibi ricchi di grassi saturi, come burro, lardo, panna, formaggi stagionati, carni rosse grasse e insaccati
- prodotti industriali e processati come merendine e snack confezionati
- zuccheri semplici: se consumati in quantità eccessive, possono aumentare trigliceridi e colesterolo
- alcol: da consumare con moderazione.
Integratori e farmaci
In alcuni casi il medico può ritenere opportuno prescrivere degli integratori, per esempio a base di:
- riso rosso fermentato, fonte naturale di monacolina K, con un effetto simile a quello delle statine a basse dosi
- steroli e stanoli vegetali, che riducono l’assorbimento intestinale del colesterolo
- omega-3, utili soprattutto in caso di trigliceridi elevati.
Quando i valori sono molto alti o il rischio cardiovascolare è significativo, il trattamento è farmacologico e prevede l’utilizzo di statine, farmaci che agiscono riducendo la produzione di colesterolo da parte del fegato e permettono di abbassare l’LDL.
Il medico può valutarne l’introduzione quando:
- l’LDL supera 160–190 mg/dl
- lo stile di vita non è sufficiente a ristabilire valori sicuri
- sono presenti altri fattori di rischio (ipertensione, diabete, familiarità, arteriopatia)
- si è già verificato un evento cardiovascolare.
Le statine richiedono controlli periodici per verificare efficacia ed eventuali effetti collaterali, e devono essere assunte in modo continuativo secondo prescrizione.
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Quando i livelli di colesterolo sono molti elevati, è necessario ricorrere a integratori o statine.
Le domande più frequenti dei pazienti
Il colesterolo alto dà sintomi?
Nella maggioranza dei casi il colesterolo alto è una condizione silente: non provoca sintomi diretti e viene dunque scoperto tramite esami del sangue di routine. Per questo, è fondamentale effettuare controlli regolari.
Ogni quanto va controllato il colesterolo negli over 60?
In assenza di patologie, un controllo una volta l’anno è di solito sufficiente. Se sono presenti fattori di rischio (ipertensione, diabete, sovrappeso, familiarità) o valori già alterati, possono essere consigliati monitoraggi più frequenti.
È possibile abbassare il colesterolo senza farmaci?
In molti casi sì: alimentazione equilibrata, attività fisica, controllo del peso e limitazione del consumo di alcol possono migliorare il profilo lipidico. Quando però l’alterazione dei valori di riferimento è più severa e il rischio cardiovascolare è elevato, l’unico rimedio determinante è ricorrere alle statine.
Qual è il valore di LDL considerato sicuro a 60 anni?
Nelle persone che non presentano altri fattori di rischio, l’obiettivo è mantenere l’LDL sotto i 116 mg/dl. In caso patologie cardiovascolari, diabete o altri fattori di rischio importanti, il valore target può scendere ulteriormente, secondo la valutazione del cardiologo.


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