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Welfare aziendale, che cosa ne pensano gli italiani?

Il welfare è una realtà diffusa in molte aziende e consiste nel garantire ai lavoratori benefit non solo di tipo remunerativo, ma che coinvolgono in modo più completo il benessere del dipendente e della sua famiglia. Oggi è un aspetto imprescindibile in ambiente lavorativo, che mira ad aumentare il well being aziendale e quindi anche le performance. Vediamo qual è l’opinione dei lavoratori italiani a proposito del welfare aziendale, emersa dall’Osservatorio Sanità di UniSalute, in collaborazione con Nomisma.

Welfare aziendale, una strategia apprezzata

I dati confermano l’importanza di una strategia di welfare aziendale, declinata su più livelli: attenzione alla salute del dipendente e della famiglia, possibilità di viaggi di istruzione e borse di studio per figli, facilitazioni nei trasporti e nella vita privata, interessi extraprofessionali sono tutti esempi di quello che un’impresa può fare per i lavoratori. Che dimostrano di apprezzarlo, come provano i risultati dell’indagine dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, che ha interrogato un campione nazionale di 1.200 persone sulle misure di welfare aziendale, in particolare per quanto riguarda l’ambito della salute e dei servizi ad essa dedicati.

Secondo quanto emerso dal sondaggio, solo il 33% degli intervistati è d’accordo con l’affermazione che l’azienda in cui lavora ha a cuore il suo benessere e la sua salute. In altre parole, circa due italiani su tre non sembrano percepire un reale impegno della propria azienda in questo senso, nonostante il crescente impegno a investire in misure che aumentino il benessere dei dipendenti.

In che modo si concretizza il welfare aziendale

Vediamo ora quanto sono realmente diffuse le misure di welfare aziendale e, soprattutto, in che modo si concretizzano all’interno delle imprese italiane. Dalla ricerca risulta che il servizio offerto più spesso sia quello dei buoni pasto o della mensa, fornito da un’azienda su due (50%). Al secondo posto ci sono i servizi di sanità integrativa (46%), seguiti dai percorsi di formazione (42%), dai fondi pensione (39%) e da buoni spesa o gift card (29%).

D’altra parte ci sono aziende che non hanno alcun piano di welfare aziendale: il 79% delle persone che vi sono impiegate vorrebbe che il proprio datore di lavoro cominciasse a introdurlo. È un dato che trova riscontro in quello rilevato dal recente Rapporto Censis Eudaimon, che ha registrato come l’84,2% degli occupati dichiara che nella propria azienda sarebbe importante introdurre o potenziare il welfare aziendale.

Un aspetto molto richiesto dai lavoratori è il welfare aziendale per la salute. Ben il 79% delle persone intervistate da UniSalute auspica che il proprio luogo di lavoro intraprenda una politica attiva di welfare aziendale. Tra le varie misure del welfare, la possibilità di poter accedere a misure di sanità integrativa è considerata un plus. UniSalute ha indagato quali servizi relativi alla salute fossero più popolari, tra coloro che hanno già la possibilità di accedervi tramite welfare. Il rimborso delle spese per visite ed esami (svolti privatamente o tramite il SSN), è al primo posto, sfruttato dal 71% dei dipendenti. Seguono le prestazioni mediche in convenzione a prezzi agevolati (68%) e i pacchetti di prevenzione e check-up (60%). Ancora poco diffusi, invece, benefit come i pacchetti maternità (16%) per la salute di mamma e bambino, la copertura per lo psicologo o psicoterapeuta (16%) o i servizi di telemedicina (12%).

Il welfare sulla salute migliora la percezione del posto di lavoro

La percezione delle misure di welfare aziendale sanitario è positiva. Quasi un terzo delle persone intervistate dichiara infatti di aver migliorato l’opinione della propria azienda dopo l’introduzione dei benefit relativi alla salute. Ci sono però dei margini per fare ancora di più, soprattutto per quello che riguarda l’offerta di sanità integrativa da parte dell’azienda, che soddisfa solo il 42% dei lavoratori intervistati. E c’è chi pensa di integrare la proposta dell’azienda con una polizza di sanità integrativa individuale: il 27% lo farà a breve e l’8% l’ha già stipulata. È quindi opportuno che le aziende proseguano sulla strada di un welfare sanitario (e non solo) ampio ed eventualmente personalizzato, anche per aumentare l’engagement dei dipendenti e migliorare sia la produttività sia il clima all’interno dell’azienda stessa.

 

Fonti:

Osservatorio UniSalute
censis.it  


Immagine in evidenza di filadendron/gettyimages.it 

 

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