Abbiamo già svelato quali sono i segreti per cui lavorare in Olanda rende i dipendenti felici, ma vediamo dunque cosa è stato fatto in Italia e, soprattutto, quali sono i servizi più richiesti e quindi più utili.
Nuovi bisogni, nuove soluzioni
L’evoluzione della società porta costantemente con sé la nascita di nuovi bisogni, nuove esigenze e nuove sfide che vanno affrontati e risolti. Si tratta di cambiamenti che hanno un impatto anche sull’organizzazione del lavoro e, di conseguenza, sulla vita del lavoratore che richiede, dunque, nuove soluzioni, creative ed efficaci, sia a livello legislativo che aziendale.
In Italia, da un lato vi è una costante riduzione dei fondi dedicati al welfare da parte dello stato, dall’altro cresce, invece, l’interesse da parte dei dipendenti nei confronti di benefit concreti, preferiti sempre di più a premi in denaro, anche perché detassati. Questo è il contesto nel quale sono state promosse due leggi, la Legge di stabilità 2016 e quella di bilancio del 2017, che vanno a stimolare l’introduzione, sempre su più vasta scala, di politiche di welfare aziendale.
I dati raccolti dall’Osservatorio UniSalute dimostrano che sta crescendo in maniera considerevole il coinvolgimento delle imprese. Il 67% delle aziende coinvolte nell’indagine, infatti, offre già almeno un tipo di benefit ai propri dipendenti: non solo la percentuale di datori di lavoro che includono questo tipo di servizi è in crescita, ma aumenta anche la tipologia di servizi offerti che attinge ad un catalogo sempre più vario ed ampio. Ma in che modo un datore di lavoro va a selezionare i servizi da proporre?
Dal punto di vista dell’impresa, negli ultimi anni è emerso che i bisogni più sentiti da parte dei dipendenti andavano in due direzioni: da un lato, la difficoltà di conciliare maternità e lavoro, dall’altro la necessità di supporto per l’assistenza domiciliare dei propri cari. Questo primo input ha fatto sì che venissero realizzati un numero sempre maggiore di analisi e sondaggi mirati ad individuare quali sono i servizi che possono fare la felicità e il benessere dei lavoratori.
Che servizi fanno la felicità?
Dando per assodato che l’introduzione di politiche di welfare aziendale introduca vantaggi sia per i lavoratori, che per le aziende, l’Osservatorio UniSalute ha condotto un’indagine in tutta Italia per individuare quali sono i benefit che, concretamente, migliorerebbero la vita dei lavoratori italiani.
Spese dentistiche, farmaci e occhiali
Per ben 7 dipendenti su 10 la priorità è la salute: infatti, il 69% degli intervistati ha dichiarato che vorrebbe che, nel proprio contratto, fossero incluse alcune forme di assistenza sanitaria. In particolare, si cerca il supporto dell’azienda quando si tratta di visite specialistiche, farmaci, spese dentistiche e oculistiche. Molto gradita sarebbe, tra le altre, l’opportunità di ottenere un supporto economico nell’acquisto degli occhiali da vista.
Il 43% degli intervistati, inoltre, sottolinea che sarebbe sicuramente utile estendere la copertura sanitaria prevista dal piano di welfare aziendale anche ai propri familiari.
Servizi per la famiglia
Il welfare aziendale può fare molto per sostenere le famiglie attraverso benefits mirati e i dipendenti italiani ne sono consapevoli. Infatti, il 32% dei lavoratori interpellati da Osservatorio UniSalute auspica di ottenere, da parte del proprio datore di lavoro, un supporto quando ci si trovi nella situazione di dover pagare le tasse scolastiche, i libri di testo, la mensa, i trasporti oppure la baby sitter.
Pensare al futuro: pensione e assistenza
4 italiani su 10 dimostrano, inoltre, molta preoccupazione riguardo al futuro e hanno affermato che vorrebbero venissero garantiti i versamenti aggiuntivi per i fondi previdenziali aziendali. Contemporaneamente, mano a mano che cresce l’età degli intervistati, cresce anche l’attenzione per l’assistenza ad anziani e non autosufficienti: una priorità per il 22% degli intervistati Over 55.
Orario flessibile e assicurazione sanitaria
Più della metà degli intervistati, in conclusione, sostiene che la copertura sanitaria e la flessibilità oraria possono fare la felicità del lavoratore. Il 58% degli uomini e il 50% delle donne, infatti, assicura che affronterebbe la quotidianità con maggiore serenità se potesse scegliere un orario flessibile. Il 23% delle lavoratrici vedrebbe positivamente anche la possibilità di scegliere un part time, mentre sia uomini che donne ritengono che il telelavoro risulterebbe comodo.
Per il 41,4% degli intervistati coinvolti da UniSalute risulta, poi, fondamentale introdurre, tra i servizi di welfare aziendale proposti ai lavoratori, la stipulazione di una polizza assicurativa. Il dato può risultare sorprendente, tuttavia si tratta di un’esigenza che nasce dai continui tagli alla spesa pubblica in ambito sanitario che ha comportato un aumento dei costi che vanno a pesare sulle famiglie. È stato calcolato, infatti, che nel 2016 le spese sanitarie private hanno pesato per 34 miliardi di euro sui bilanci familiari.
In questo senso, la sanità integrativa, ancor più se inclusa in alcuni programmi di welfare aziendale inclusi nei contratti di lavoro, può rappresentare una risorsa estremamente preziosa. Consapevole di questa necessità, UniSalute promuove attraverso il marchio SiSalute, alcuni pacchetti di welfare aziendale, mirati proprio in ambito sanitario. È prevista, infatti, l’opportunità di offrire ai lavoratori e alle loro famiglie dei carnet benefit che includono attività come la prenotazione delle visite mediche, sconti su trattamenti fisioterapici o riabilitativi, visite specialistiche in tempi brevi e a tariffe agevolate. Tutti elementi che possono fare la differenza per un dipendente, offrendogli servizi di cui ha effetti bisogno.
Quali sono, per voi, i servizi di welfare aziendale che vi risulterebbero più utili?
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