Vacanze con i bambini: quali sono le mete più gettonate?
Che scegliate l’Italia o l’estero, la montagna o il mare, grandi città o piccoli affascinanti paesini, l’importante è che teniate presente che state viaggiando con dei bambini: le loro esigenze, soprattutto in termini di sicurezza, vengono prima di tutto il resto. Dopotutto le proposte, anche last minute, per passare Natale e fine anno in famiglia lontano da casa non mancano: gli operatori turistici e i siti specializzati sapranno suggerirvi pacchetti anche molto vantaggiosi persino in questo periodo. La montagna, nella stagione invernale, è senza dubbio la più gettonata ed offre alle famiglie un’ampia scelta di attività: una buona alternativa alla giornata sulla neve, ad esempio, sono i mercatini di Natale. Il nord Italia, ne è pieno, in particolare il Trentino e l’Alto Adige, ma se ne trovano di altrettanto caratteristici oltre i confini nostrani, ad esempio in Austria e in Germania.
Per gli amanti del mare, le mete preferite in inverno sono quelle caraibiche: il piacere di staccare la spina in un posto da sogno e lontano dall’Italia, infatti, è concesso anche ai genitori di bambini piccoli e non ha nessuna controindicazione. L’importante è pianificare eventuali vaccinazioni e profilassi.
Infine, le mete culturali: la stagione può essere propizia per un tour in una grande città, e sia le capitali europee che le città d’arte italiane si presentano in questo periodo tirate a lucido per la festa di fine anno, anche se, come vedremo, i bimbi sono spesso refrattari ai lunghi tour, e potrebbero mal sopportare ore di fila per un museo o un monumento.
Ecco alcune informazioni e alcuni consigli che vi aiuteranno a scegliere la meta e le strutture più adatte alle esigenze vostre e della vostra famiglia.
Le strutture: albergo tradizionale o family hotel?
Chi sceglie il mare, opta spesso per il villaggio turistico: in questo caso sarà meglio che prima di partire prenda informazioni dettagliate sulla struttura e sulla sua capacità di accogliere bambini.
Più ampia e diversificata è la scelta in montagna: le strutture alberghiere, soprattutto nell’arco alpino, hanno tradizioni ormai consolidate e la maggior parte è attrezzata per venire incontro alle esigenze dei più piccoli.
La novità è rappresentata dai family hotel, piccoli alberghi o aziende agrituristiche che pongono al centro della vacanza il luogo e le peculiarità dei proprietari, le cui iniziative sono finalizzate alla scoperta della natura circostante, degli animali, delle abilità degli artigiani del posto. Qui le famiglie con neonati potranno trovare tutto ciò che serve per una vacanza confortevole e rilassante: lettini e culle per piccoli e piccolissimi, attrezzature ad hoc sia nei bagni riservati che negli spazi comuni, aree gioco e, su prenotazione, servizio di baby sitting. Non un semplice servizio per i clienti, ma un ambiente interamente studiato per il relax familiare. In genere queste strutture presentano un’offerta diversificata rispetto a quelle classiche, con programmi interessanti anche per i più piccoli.
Vacanze coi neonati: mete più adatte e consigli
Qualunque meta (marina, montana, culturale) può essere presa in considerazione se si viaggia coi neonati: vale in tutte le stagioni, quella invernale non fa eccezione. Purché gli standard della struttura che scegliete, sia essa un albergo o un agriturismo, non siano troppo bassi: in particolare il livello igienico e il servizio baby sitting se il vostro pargolo ha pochi mesi e voi non volete privarvi di un po’ di relax.
Sì, dunque, a tutte le tipologie di destinazione, senza esagerare ovviamente, perché pur sempre di cuccioli si tratta. La montagna è molto gettonata tra i genitori dei piccolissimi perché l’altitudine, purché non si superino i 2 mila metri, non crea problemi al neonato: l’aria buona gli farà bene, e con l’attrezzatura adatta (ci sono in commercio marsupi e zaini adatti ad ogni esigenza) anche lui potrà fare le sue prime escursioni.
Per chi ha appena iniziato lo svezzamento alimentare del bimbo ed è diretto all’estero, sarebbe opportuno informarsi sulle abitudini alimentari del Paese prescelto e sui rischi di malattie provocate da intossicazione alimentare.
Per quanto riguarda, infine, il viaggio culturale in una grande città, i più piccolini hanno meno esigenze dei grandi: i loro sonnellini possono favorire un soggiorno tranquillo, e permettere anche un tour tra monumenti, musei e, perché no, ristoranti e pub. Persino nelle capitali più fredde: magari non Mosca o Oslo, ma New York può essere visitata tra Natale e Capodanno anche con un neonato.
In quota con i neonati d’inverno: accortezze ed equipaggiamento
Si può fare, ma è meglio scordarsi le settimane bianche precedenti alla nascita: tutto sarà diverso. Ad esempio l’altitudine: per il primo anno, ma in particolare nei primi sei mesi, gli esperti sconsigliano una quota superiore ai 2mila metri. Inoltre, prima di partire è sempre meglio rivolgersi al pediatra: se il bimbo soffre il freddo o ha difficoltà a respirare correttamente col naso, sarebbe opportuno rimandare le vacanze.
Il viaggio verso la montagna va pianificato nei dettagli: il mezzo di trasporto più indicato è l’auto, e gioverà al neonato fare diverse tappe di avvicinamento alla quota prescelta. La lunga distanza non è un problema, ma dipende dal bimbo: in genere i piccolissimi dormono per ore, cullati dal movimento, e allora si può approfittare per macinare chilometri, rispettando ovviamente gli appuntamenti con poppate e cambio pannolino. L’equipaggiamento per vostro figlio andrà scelto con cura, anche se una tuta da neve impermeabile con cappuccio dovrebbe bastare: ulteriori coperture potrebbero farlo sudare eccessivamente.
Portatevi dietro creme a protezione totale da utilizzare quando fate passeggiate all’aperto (la neve riverbera i raggi del sole), e prestate attenzione agli sbalzi di temperatura nel passaggio dall’interno all’esterno. Quanto alle strutture, sono tante quelle che offrono a pagamento il servizio di baby sitting, se proprio non volete rinunciare a sciare, mentre il baby parking compreso nel prezzo del soggiorno parte generalmente dall’anno di età (dipende dall’hotel). In ogni caso, alcune regioni (ad esempio il Trentino Alto Adige) offrono un’ampia scelta di alberghi attrezzatissimi per accogliere bimbi: se non siete pronti per lasciare il pargolo alla baby sitter, una buona soluzione è quella di scegliere la struttura con piscina coperta, meglio ancora se termale.
L’età prescolare e scolare: tutto, ma non gli itinerari culturali
I bimbi, dopo i due anni, cominciano a non accontentarsi di ciò che viene deciso dai genitori. Possibile dunque che la loro idea sia discorde dalla vostra, e il loro desiderio vada in direzione opposta alla decisione presa. Occorrerà il più possibile accontentarli, tenendo presente che con mare o montagna non si sbaglia. Dai 4 anni in su, infatti, i bambini possono cominciare a prendere lezioni e percorrere le piste più facili: tante località dispongono di kindergarten e diversi alberghi hanno la convenzione con scuole di sci. Sempre indicate le località marine, ovviamente in località esotiche. Sono sconsigliate, invece, le città d’arte, a meno che non riusciate, tra un museo e una galleria d’arte, a dedicare del tempo esclusivamente a loro: i grandi centri offrono anche attrattive per i piccoli.
L’età scolare: a caccia di indipendenza
Dai 6 anni il bambino vuole essere protagonista della decisione, e la sua imprevedibilità non fa escludere nulla: può essere un appassionato dello sci o un fanatico dello snorkeling, o addirittura gradire il tour tra opere d’arte e monumenti. In questa fase in cui vostro figlio comincerà a ritagliarsi l’indipendenza e a voler fare da sé, voi avrete modo di allargare i vostri spazi e questo vi consentirà un po’ di relax in più.
Auto o treno? Il mezzo ideale per viaggiare coi bimbi d’inverno
Le famiglie già rodate lo sanno: i viaggi lunghi non fanno male ai bimbi, e annoiano, soprattutto i più grandicelli, ma questo è un problema cui si può ovviare con un po’ di pazienza e qualche gioco sempre a portata di mano. I piccoli, invece, dormono su qualunque mezzo di trasporto, e bisognerà farsi trovare pronti in caso di risveglio improvviso. È meglio, insomma, partire attrezzati per ogni evenienza.
L’aereo sarà divertente dai tre anni in su, mentre i neonati potrebbero piangere se non si sentono a loro agio: è importante allattarli in fase di decollo e atterraggio, e avere sempre tutto quel che serve (ciuccio, biberon, almeno un cambio, pannolini) a portata di mano. Il mezzo ideale per la raggiungere la meta della vacanza invernale è l’auto: ci si possono sobbarcare viaggi molto lunghi, con neonati e con bambini più grandi, l’importante è che si programmino delle piccole soste che serviranno a sgranchirsi le gambe, far pipì, ristorarsi.
Sicuri anche in vacanza
Prima di partire per la montagna è meglio che i piccoli (di qualunque età, ma abbiamo visto quanta importanza riveste questo aspetto nel caso dei neonati) si sottopongano a una visita di controllo per verificare eventuali problematiche dovute all’alta quota. La polizza Protezione Famiglia Ragazzi di UniSalute, ad esempio, è una soluzione completa per le esigenze dei bambini dai 4 ai 17 anni, che integra la consueta assistenza pediatrica con consulti specialistici.
Nessun commento