Donna senior con sintomi di cancro al seno che svolge l’autoesame del seno di fronte ad un ampio specchio

Tumore al seno: fattori di rischio, sintomi e prevenzione


Il tumore al seno è la neoplasia con il più alto tasso di incidenza in Italia. I principali fattori di rischio includono fattori non modificabili come storia familiare, predisposizione genetica e fattori ormonali e fattori modificabili relativi ad abitudini poco salutari. La prevenzione passa da uno stile di vita sano, autopalpazione e controlli periodici. Gli esami di screening, come mammografia ed ecografia, permettono di diagnosticare la malattia in fase iniziale, aumentando le possibilità di guarigione e riducendo la necessità di interventi invasivi.

Il tumore al seno è la neoplasia più frequente in Italia e la prima causa di morte oncologica nelle donne, come conferma il report I numeri del cancro in Italia 2024 curato dall’Associazione italiana registri tumori (AIRTUM) e dall’Associazione italiana di oncologia medica (AIOM). Dalla seconda metà degli anni ‘90 i dati permettono però di osservare una regolare diminuzione della mortalità legata ai programmi di prevenzione femminile per la diagnosi precoce promossi dal Ministero della Salute e dalle terapie sempre più all’avanguardia.

Anche la consapevolezza sempre maggiore sul tema consente di riconoscere i sintomi precoci e agire tempestivamente. Un approccio integrato che combina visite specialistiche regolari con uno stile di vita sano può fare davvero la differenza.

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Tumore al seno: incidenza e tipologie

La neoplasia mammaria è la forma di cancro che colpisce più frequentemente la popolazione italiana. Nel 2024 ne sono stati registrati oltre 53.000 nuovi casi, con un’incidenza in crescita tra le donne più giovani.

Il tumore al seno è quasi sempre un carcinoma, ovvero una neoformazione che origina dalle cellule epiteliali. A seconda dei casi, può essere in situ, restare cioè confinato alla struttura d’origine, oppure espandersi interessando tessuti circostanti e linfonodi fino a dare metastasi in altri organi.

La neoplasia mammaria può presentarsi in diverse forme, che differiscono per caratteristiche biologiche, comportamento e risposta alle terapie. Le principali includono:

  • carcinomi duttali (la forma più comune), che si sviluppano dai dotti galattofori, i canali che trasportano il latte
  • carcinomi lobulari, che partono dai lobuli, le ghiandole produttrici di latte.

Esistono poi forme meno diffuse: carcinomi intraduttali in situ, papillari, tubulari, mucinosi, cibriformi.

Fattori di rischio del tumore al seno

L’insorgenza del tumore al seno può essere ricondotta a diversi fattori di rischio. Alcuni di questi non sono modificabili, come l’età o la predisposizione genetica, mentre altri possono essere ridotti attraverso uno stile di vita sano e controlli regolari.

Tra i fattori non modificabili rientrano:

  • età: il rischio aumenta con l’avanzare degli anni, in particolare dopo i 50
  • familiarità e genetica: avere parenti di primo grado con tumore al seno può aumentare la predisposizione allo sviluppo della malattia, soprattutto se questa è comparsa in età giovane. Sul rischio influisce anche la presenza di mutazioni genetiche nei geni BRCA1 e BRCA2
  • menarca precoce (prima dei 12 anni) o menopausa tardiva (oltre i 55)
  • esposizione a radiazioni, per esempio in radioterapia
  • assunzione prolungata di anticoncezionali orali e terapie ormonali sostitutive in menopausa.
  • assenza di gravidanze o prima gravidanza dopo i 30 anni.

Tra i fattori modificabili vi sono aspetti legati ad abitudini e stili di vita:

  • sovrappeso e obesità, soprattutto dopo la menopausa
  • scarsa attività fisica
  • consumo eccessivo di alcol
  • scarso consumo di frutta e verdura e dieta ricca di grassi saturi 
  • fumo di sigaretta.

Quali sono i primi sintomi di un tumore al seno?

Nelle fasi iniziali il tumore alla mammella può non dare sintomi evidenti. Tuttavia, possono comparire alcuni segnali:

  • presenza di noduli, spesso non dolorosi
  • sporgenza o retrazione del capezzolo
  • cambiamenti nella forma o nel volume del seno
  • secrezioni anomale (ematiche, sierose), specie da un solo seno
  • alterazioni cutanee
  • ingrandimento di linfonodi ascellari.

L’insorgenza di uno o più di questi sintomi non significa che ci sia necessariamente un tumore, ma merita sempre una valutazione medica.

Prevenzione del tumore al seno

La prevenzione si basa su visite senologiche periodiche e su esami strumentali specifici previsti dai programmi di screening per il cancro al seno:

  • mammografia: viene raccomandata alle donne tra i 50 e i 69 anni (o, in alcune regioni, tra i 45 e i 74 anni) con una cadenza ogni due anni. Può essere anticipata e ripetuta con maggiore frequenza in caso di familiarità con la malattia
  • ecografia mammaria: è utile soprattutto per donne giovani con seno denso o come completamento della mammografia
  • risonanza magnetica mammaria: è indicata in casi selezionati, per immagini ad alta definizione.

Adottare abitudini salutari è un altro pilastro fondamentale per la prevenzione:

Queste scelte, insieme ai controlli periodici, contribuiscono a ridurre sensibilmente il rischio di sviluppare il tumore.

Sebbene alcune donne presentino maggiori fattori di rischio di altre, è consigliabile sottoporsi a un controllo annuale con uno specialista, indipendentemente dall’età. Il tumore al seno può insorgere in qualsiasi donna, anche in assenza di predisposizione.

Non va dimenticata, infine, l’importanza dell’autoesame del seno: eseguita una volta al mese a partire dai 20 anni, l’autopalpazione permette di familiarizzare con la struttura del seno e individuare cambiamenti sospetti. Anche se la maggior parte delle anomalie riscontrate è benigna, è sempre consigliato consultare il medico per una valutazione accurata.

Giovane donna con sintomi del tumore al seno che si sottopone ad una visita senologica in ospedale

Il senologo, attraverso la visita e la palpazione, identifica i sintomi che possono indicare la presenza di un tumore al seno, favorendo una diagnosi accurata.

Tumore al seno: quando è troppo tardi?

Non esiste un momento universalmente valido in cui si possa parlare di “troppo tardi” per il tumore al seno. La prognosi varia in base a diversi fattori:

  • stadio del tumore
  • tipo di neoplasia
  • età
  • condizioni generali di salute.

Tuttavia, è scientificamente provato che una diagnosi precoce aumenta notevolmente le possibilità di cura. Per questo motivo, è importante rivolgersi tempestivamente al medico anche in presenza di lievi segnali o dubbi.

Ricevere una diagnosi di tumore, o anche solo sospettarla, può generare ansia, paura e disorientamento. In questi casi, il supporto psicologico può essere di grande aiuto. Condividere le proprie emozioni con uno specialista o partecipare a gruppi di supporto può fare la differenza nel percorso di cura.

 

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Donne che condividono le emozioni relative alla personale convivenza con il tumore al seno all’interno di un gruppo di supporto

Partecipare a un gruppo di supporto permette di condividere emozioni e strategie per affrontare il tumore al seno con maggiore serenità e consapevolezza.

Le domande più frequenti dei pazienti

Qual è l’età più a rischio per il tumore al seno?

Il rischio di sviluppare un tumore al seno aumenta con l’età, in particolare dopo i 50 anni. Tuttavia, la malattia può manifestarsi anche prima, soprattutto in presenza di familiarità o mutazioni genetiche nei geni BRCA1 e BRCA2.

Quali sono i campanelli d’allarme per un tumore al seno?

Il segnale più comune è la comparsa di un nodulo al seno, spesso duro e non doloroso. Altri sintomi possono includere alterazioni della forma o della consistenza del seno, retrazione del capezzolo, perdite di liquido o sangue, arrossamento o ispessimento della pelle. Tuttavia, nelle fasi iniziali la malattia può essere asintomatica, ragione per cui gli esami di screening sono cruciali.

A che età è consigliato iniziare a fare la mammografia?

In assenza di fattori di rischio specifici, la mammografia è raccomandata ogni due anni a partire dai 40 anni. Nelle donne con familiarità o mutazioni genetiche può essere indicato iniziare i controlli prima, abbinando altri esami come ecografia o risonanza magnetica.

Come si può ridurre il rischio di tumore al seno?

Seguire uno stile di vita sano contribuisce a limitare il rischio: mantenere il peso nella norma, limitare alcol e fumo, praticare attività fisica regolare e seguire un’alimentazione sana. Anche l’allattamento al seno può avere un effetto protettivo.

Glossario informativo

Neoplasia: termine medico che indica una massa anomala di tessuto, comunemente chiamata tumore.
Mammografia: esame radiologico del seno che utilizza raggi X a basso dosaggio per individuare eventuali anomalie.
Ecografia mammaria: esame diagnostico che utilizza gli ultrasuoni per visualizzare la struttura interna del seno.
Risonanza magnetica mammaria: tecnica di imaging avanzata che utilizza campi magnetici e onde radio per creare immagini dettagliate del seno.
Visita senologica: esame clinico del seno effettuato da un medico specialista.
Esame obiettivo: valutazione fisica diretta del paziente da parte del medico.
Familiarità: presenza di casi di una determinata malattia tra i membri della famiglia.
Stadio del tumore: classificazione che indica l’estensione e la gravità del cancro.
Prognosi: previsione del decorso e dell’esito di una malattia.
Autoesame del seno: procedura di controllo del proprio seno che la donna può effettuare autonomamente per individuare eventuali anomalie.

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