Sarcopenia: come contrastare la perdita di massa muscolare

L’invecchiamento è un processo naturale e non una malattia, come ripetiamo spesso. I cambiamenti che comporta nell’organismo, però, sono numerosi e possono influire sulla capacità di autonomia della persona. Una condizione molto comune in chi ha più di 65 anni, per esempio, è la sarcopenia, una sindrome caratterizzata dalla progressiva e generalizzata perdita di massa e forza muscolare, che influisce sulle capacità fisiche e sulla qualità di vita di chi la manifesta. Approfondiamo insieme l’argomento. 

Sarcopenia: cos’è e come si manifesta la perdita di massa muscolare 

La sarcopenia è purtroppo inevitabile, dal momento che è associata all’avanzare dell’età. La perdita di massa e forza muscolare inizia infatti già tra i 30 e i 40 anni, ma è tra i 65 e gli 80 che avviene in maniera più rapida. Si calcola, in media, che in un decennio si può perdere fino all’8% della massa muscolare prima dei 50 anni, e anche fino al 50% dopo gli 80, come rilevano gli studi raccolti in una revisione di alcuni anni fa. 

La sarcopenia provoca l’atrofia dei muscoli, ovvero una riduzione sia del volume che del numero di fibre che li compongono. Oltre a questo, avvengono degli altri cambiamenti nel tessuto: il muscolo inizia a essere sostituito dall’adipe e aumenta la componente fibrosa. Anche il metabolismo della cellula muscolare si modifica, mentre le giunzioni neuromuscolari, che assicurano il trasferimento dell’impulso nervoso al muscolo, degenerano. 

Quali sono i sintomi ricorrenti?

Le persone che soffrono di sarcopenia avvertono, per prima cosa, un senso di debolezza costante, che le spinge a limitare i movimenti, alimentando una vera e propria spirale che porta al peggioramento della condizione. Come vedremo nei prossimi paragrafi, infatti, trascorrere periodi di immobilità totale o parziale peggiora le condizioni dei muscoli. 

Tra i sintomi della sarcopenia, ci sono anche:

  • perdita di resistenza muscolare;
  • difficoltà a mantenere l’equilibrio
  • andatura rallentata;
  • problemi a svolgere compiti quotidiani come salire le scale o portare una busta della spesa.  

Quali sono le conseguenze a lungo termine della sarcopenia?

La sarcopenia colpisce il sistema muscolo-scheletrico ed è quindi un fattore che influenza notevolmente la qualità della vita. Questa condizione, infatti, aumenta la fragilità della persona e la espone a un rischio maggiore di cadute, che nell’anziano possono portare facilmente a fratture, come quella del femore. In questi casi, può essere necessario il ricovero, un intervento chirurgico e un periodo di degenza e immobilità che causa un ulteriore indebolimento della muscolatura. 

Poiché il processo avviene gradualmente, gli ostacoli che si presentano sono man mano più numerosi. All’inizio, infatti, può esserci una difficoltà nel compiere le abituali attività, come fare una passeggiata o la spesa, pulire casa, cucinare. La persona può cominciare a ridurre progressivamente la quantità di tempo e di energie che investe facendo movimento, ma sulla lunga distanza la sarcopenia può causare anche la totale perdita dell’indipendenza, con un forte contraccolpo anche a livello psicologico. È frequente, per esempio, che in queste situazioni la persona arrivi a soffrire anche di depressione.

Quali sono le cause della sarcopenia?

La sarcopenia colpisce più comunemente le persone di età superiore ai 60-65 anni di entrambi i sessi. Sebbene l’invecchiamento sia un fattore fondamentale, però, non è la sola causa. A concorrere, infatti, possono esserci elementi come:

  • declino cognitivo e neurologico;
  • cambiamenti ormonali;
  • infiammazioni;
  • malattie croniche come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), il diabete, le patologie renali;
  • neoplasie;
  • HIV;
  • inattività;
  • malnutrizione o scarso apporto di proteine con la dieta. 

Alcuni studi recenti hanno inoltre messo in luce che esistono altri meccanismi biologici, a livello cellulare, che potrebbero essere co-responsabili della sarcopenia, che sono però attualmente ancora oggetto di indagini approfondite.

La perdita di massa muscolare, inoltre, può colpire anche chi ha un alto indice di massa corporea (BMI): in questo caso si parla di una condizione chiamata obesità sarcopenica. Le persone che ne soffrono hanno un rischio maggiore di sviluppare complicanze sia dell’obesità che della sarcopenia.

filadendron/gettyimages.it

Come trattare la sarcopenia?

Ad oggi non esistono dei trattamenti specifici per la sarcopenia. In alcuni casi, per ritardarne la comparsa si somministrano sotto controllo medico il testosterone o l’ormone della crescita. 

Tuttavia, sono la dieta e l’attività fisica le vere alleate nella prevenzione della perdita di muscolatura. Un’alimentazione ricca di proteine ed equilibrata, studiata per rispondere alle esigenze specifiche della persona a seconda del suo stile di vita e della sua età, assicura all’organismo tutto ciò di cui ha bisogno per mantenersi in salute. Spesso, quando gli anni avanzano, ci si lascia andare, mentre invece è necessario avere cura di se stessi anche a tavola. Per un anziano, l’inappetenza può essere dovuta a molteplici fattori ed è potenzialmente pericolosa, dal momento che potrebbe causare delle importanti carenze nutrizionali. 

Accanto a questo, naturalmente, l’altro aspetto fondamentale è il movimento.  L’esercizio fisico aiuta a contrastare la perdita di tono muscolare, migliorando forza, resistenza ed equilibrio. Restare attivi aiuta a prevenire non solo la sarcopenia, ma anche tutte le altre condizioni patologiche che possono subentrare durante l’invecchiamento.

Il benessere deve restare una priorità durante tutta la vita. Man mano che gli anni passano, un aiuto concreto in questa direzione può arrivare anche da piani assicurativi come UniSalute Over 65, la polizza che prevede tariffe agevolate su molte prestazioni diagnostiche e un pacchetto annuale di esami per la prevenzione delle patologie più comuni. 

Cosa fate per mantenervi attivi? Fate movimento ogni giorno? 

 

Altre fonti

simg.it

fondazioneveronesi.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post

    Nessun commento