Cos’è il pap test e a cosa serve?
Il Pap test, noto anche come test di Papanicolaou, è un esame citologico fondamentale per la prevenzione del tumore al collo dell’utero. Serve a individuare precocemente eventuali cellule anomale nella cervice uterina, che, se non trattate, potrebbero evolvere in forme tumorali. Grazie all’introduzione di questo esame e alla maggiore consapevolezza sull’importanza della prevenzione, l’incidenza e la mortalità per questo tipo di tumore si sono significativamente ridotte.
Papilloma virus (HPV) e pap test: qual è il legame?
L’HPV (Papillomavirus umano) è un virus a trasmissione sessuale molto comune, ed è la causa principale del tumore al collo dell’utero.
Il Pap test è essenziale per rilevare alterazioni cellulari causate da un’infezione persistente da HPV, anche quando non sono ancora presenti sintomi evidenti. Monitorare regolarmente la salute della cervice uterina attraverso il Pap test consente di intercettare queste anomalie prima che evolvano.
Papilloma virus contagio senza rapporti: è possibile?
Anche se il contagio avviene principalmente tramite rapporti sessuali, il contatto diretto nell’area genitale può essere sufficiente per la trasmissione del virus.
Per questo motivo, il concetto di “rapporto sessuale completo” non è sempre applicabile quando si parla di HPV. L’uso del preservativo riduce il rischio di trasmissione, ma non lo elimina del tutto.
Pap test ogni quanto farlo?
Le linee guida generali raccomandano di iniziare a effettuare il Pap test dai 21 anni. Tra i 21 e i 29 anni, è consigliabile farlo ogni 3 anni. Dai 30 anni in poi, si può scegliere se continuare con il Pap test ogni 3 anni oppure passare al test HPV ogni 5 anni. Dopo i 65 anni, se i test precedenti sono sempre risultati negativi, si può valutare di interrompere lo screening, previo consulto medico.

Il Pap test è uno screening preventivo che si consiglia di ripetere secondo intervalli specifici; per sapere ogni quanto farlo è necessario seguire le indicazioni mediche.
Interpretazione dei risultati del pap test
I risultati del Pap test possono essere normali o anormali. Un risultato anomalo non indica necessariamente la presenza di un tumore, ma può evidenziare infiammazioni, infezioni o alterazioni cellulari che richiedono ulteriori approfondimenti, come la colposcopia o la biopsia. In caso di Pap test positivo, è fondamentale affidarsi al proprio ginecologo per stabilire il percorso di controllo più adatto.
Prevenzione del papilloma virus e del tumore al collo dell’utero
Oltre allo screening tramite Pap test, un altro pilastro della prevenzione è la vaccinazione contro l’HPV, consigliata fin dalla preadolescenza. Il vaccino protegge dai principali ceppi ad alto rischio oncogeno del virus. Anche uno stile di vita sano, che includa un’alimentazione equilibrata, esercizio fisico regolare, astensione dal fumo e limitazione dell’alcol, contribuisce a rafforzare le difese immunitarie. Infine, praticare sesso sicuro aiuta a ridurre il rischio di contagio da HPV e altre infezioni sessualmente trasmissibili.
Vi ricordiamo che questo articolo ha solo scopo informativo e non sostituisce un consulto specialistico.

La vaccinazione in preadolescenza è la strategia chiave per evitare il contagio da Papilloma virus, proteggendo sia chi ha rapporti con partner infetti sia chi è ancora senza.
Fonti
Istituto Superiore di Sanità (ISS)
Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
American Cancer Society
Glossario informativo
Pap test (test di Papanicolaou): esame citologico che prevede il prelievo di cellule dal collo dell’utero per individuare eventuali anomalie cellulari.
HPV (Papillomavirus umano): virus responsabile della maggior parte dei casi di tumore al collo dell’utero.
Cervice uterina: parte inferiore dell’utero che si collega alla vagina.
Colposcopia: esame che permette di visualizzare in dettaglio il collo dell’utero tramite uno strumento ottico chiamato colposcopio.
Biopsia: prelievo di un piccolo campione di tessuto per l’analisi microscopica.
Oncogeno: che può causare il cancro.
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