Negli scorsi appuntamenti abbiamo parlato dell’importanza di tenere sotto controllo il peso e di evitare una vita sedentaria, della necessità di introdurre nella nostra dieta sempre più frutta e verdura, di come vadano limitati i cibi grassi ed evitate le bevande zuccherate, di come vada limitato il consumo di carne e di alcol, di come vada regolato il consumo di sale, dell’importanza di variare la propria dieta e del ruolo degli Omega 3.
In quest’ultima “pillola” del nostro decalogo, voglio invece parlarvi di prevenzione da un punto di vista più strettamente medico: gli esami, le visite periodiche, la diagnostica precoce rappresentano la strategia più efficace contro molte patologie. Naturalmente variano in base alla fascia d’età e al sesso, a partire dagli esami del sangue regolari, e dall’autopalpazione, ai testicoli per gli uomini e al seno per le donne.
Trovare il tempo per “controllare” autonomamente il proprio corpo è il primo e fondamentale passo, quando si parla di prevenzione, soprattutto per le donne. Questo è un aspetto spesso dimenticato nella frenesia della vita quotidiana, tra lavoro, casa, famiglia, e che invece non deve mai essere trascurato. Non solo quindi l’autopalpazione al seno, ma il monitoraggio del ciclo, dei linfonodi ingrossati e di eventuali noduli sono tutte pratiche che possono fare la differenza.
Il passo successivo è partecipare in maniera attenta e costante ai programmi di screening. Tre fondamentali per le donne: il PAP Test, importantissimo nella lotta al tumore al collo dell’utero; il vaccino anti Papillomavirus, l’antidoto più efficace per ridurre il rischio di contrarre l’Hpv, ovvero l’agente virale responsabile di oltre due terzi dei casi di tumore della cervice uterina. Molti studi hanno individuato nelle ragazze intorno ai 12 anni di età il gruppo in cui è più efficace offrire una vaccinazione nel contesto delle campagne di prevenzione e di salute pubblica. E poi naturalmente gli esami nell’ambito della prevenzione senologica: l’ecografia mammaria, nelle donne più giovani fino ai 40-45 anni, e la mammografia, una volta all’anno dai 45 ai 49 anni e ogni due anni dai 50 in su.
Molti passi avanti sono stati fatti negli ultimi anni, ma molto è ancora da fare. Questo perché la prevenzione, sia quella primaria dei nostri comportamenti quotidiani, sia quella legata alla diagnostica, è prima di tutto un fatto culturale e mentale, che parte dall’educazione e dalla promozione, dalle evidenze dei numeri e dalle casistiche. Non dobbiamo essere spaventati, dobbiamo imparare ad ascoltare il nostro corpo e a prestare attenzione a tutti i suoi segnali, con l’aiuto della scienza e degli strumenti che ci mette a disposizione.
Nessun commento