La labirintite è un disturbo di natura infiammatoria che si manifesta con sintomi come vertigini, problemi di equilibrio, nausea e vomito. Si tratta di una condizione non grave e totalmente curabile, ma dal forte impatto psicologico: spesso, infatti, è fonte di preoccupazione e paura a causa del senso di sbandamento che provoca. Per questo motivo, una diagnosi tempestiva e terapie mirate sono importantissime, sia per velocizzare la guarigione, sia per migliorare la qualità della vita di chi ne soffre. In questo articolo scopriremo cos’è la labirintite e come riconoscerla, approfondiremo quali sono le sue cause, esamineremo le possibili complicanze e illustreremo gli esami per diagnosticarla e le cure più efficaci per trattarla.
Cos’è la labirintite
La labirintite è l’infiammazione del labirinto, una componente dell’orecchio interno (la parte più profonda dell’orecchio) che gioca un ruolo centrale nella percezione dei suoni e nel controllo dell’equilibrio attraverso le due strutture che racchiude, la coclea e il sistema vestibolare. Tipicamente questo disturbo si manifesta con vertigini e problemi di postura, ma può provocare anche una riduzione dell’udito: a causa dell’infiammazione del labirinto, infatti, il cervello non riceve in modo corretto l’informazione acustica e i segnali relativi all’equilibrio che gli sono trasmessi dall’orecchio interno sotto forma di impulsi nervosi e che, insieme agli stimoli visivi, lo aiutano a sentire i suoni e ad assicurare stabilità al corpo, sia fermo che in movimento. La labirintite è per lo più di natura infettiva e può essere acuta, se si presenta come episodio isolato, oppure cronica, se tende a comparire in modo ricorrente. Può colpire sia i bambini che gli adulti e interessare una oppure entrambe le orecchie.
Con quali sintomi si manifesta la labirintite?
Il principale sintomo che caratterizza la labirintite è la comparsa, spesso improvvisa, di una vertigine acuta e prolungata di natura rotatoria: che chi ne soffre ha cioè la sensazione che l’ambiente circostante stia girando.Gli altri possibili segni clinici di questo disturbo includono:
- nausea e vomito;
- stordimento;
- problemi di equilibrio, che possono causare difficoltà a rimanere in posizione eretta o la tendenza a cadere dal lato interessato dalla labirintite;
- acufeni, ovvero la percezione di fischi, ronzii o sibili continui;
- dolore all’orecchio;
- riduzione dell’udito;
- febbre;
- malessere generale;
- sintomi psicologici come ansia, attacchi di panico, tremore, paura, battito cardiaco accelerato (tachicardia), respiro affannoso, aumento della salivazione.

skynesher/gettyimages.it
Le cause della labirintite
A cosa è dovuta la labirintite? Di solito, come sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), questa problematica è causata da un virus che si diffonde nel labirinto. All’origine della labirintite virale possono esserci agenti patogeni responsabili di diverse malattie, respiratorie o sistemiche, come:
- influenza;
- raffreddore;
- parotite;
- mononucleosi;
- varicella;
- rosolia;
- herpes simplex.
Ci sono anche forme di labirintite batterica, per lo più provocate dagli stessi patogeni della meningite e dell’otite, come Haemophilus influenzae e Streptococcus Pneumoniae, che sono più rare e tendono a colpire più frequentemente i bambini.
La labirintite può essere dovuta allo stress, che se è cronico può indebolire il sistema immunitario ed esporlo a un maggiore rischio di venire colpito da virus e batteri che causano infezioni all’orecchio.
Infine, esiste una forma di labirintite traumatica, che può essere la conseguenza di un trauma cranico in cui la frattura attraversa l’orecchio interno oppure la complicanza di un intervento chirurgico che interessa l’apparato uditivo.
Che differenza c’è tra labirintite e cervicale?
La labirintite viene spesso confusa con la cervicale, o più correttamente cervicalgia, con cui ha in comune alcuni sintomi come nausea, vomito, sensazione di sbandamento. Si tratta, tuttavia, di due condizioni diverse: la cervicalgia, infatti, è un dolore che ha origine dalle vertebre tra C1 e C7, che compongono il rachide cervicale, e che interessa il collo, mentre non coinvolge le strutture dell’orecchio.

BartekSzewczyk/gettyimages.it
Come si diagnostica
In presenza di vertigini e altri sintomi che fanno sospettare una labirintite è consigliabile parlare con il medico, che potrà raccomandare una visita da uno specialista in otorinolaringoiatria o audiologia. La diagnosi si basa sull’esecuzione di una serie di manovre statiche e dinamiche da parte del paziente, sia in piedi che seduto, che permettono al medico di inquadrare i suoi problemi di equilibrio e comprenderne le cause. La visita si concentra anche sull’osservazione degli occhi per individuare un eventuale nistagmo, un movimento ritmico e involontario che si può associare alla vertigine e che è un elemento utile per orientarsi nella diagnosi.
Lo specialista può anche avvalersi di una serie di esami di approfondimento come:
- TAC e risonanza magnetica, per escludere altre problematiche, per esempio di natura neurologica come un tumore al cervello, che possono causare vertigini e disturbi dell’equilibrio;
- video oculo nistagmografia, che permette di valutare in modo più approfondito un nistagmo, sia a riposo che dopo specifiche stimolazioni oculari;
- esame audiometrico per la misurazione dell’udito e la rilevazione di eventuali deficit.
Terapie e rimedi
Cosa fare per far passare la labirintite? È importante evitare il fai da te e rivolgersi al medico o allo specialista, che a seconda della causa che ha scatenato l’infiammazione potrà suggerire il ricorso a diverse classi di farmaci, come:
- gli antibiotici per una labirintite batterica;
- gli antivirali, se la labirintite è provocata da un virus;
- gli steroidi per ridurre l’infiammazione.
Soprattutto nella fase acuta della vertigine, la terapia potrà prevedere anche l’impiego di medicinali specifici per il trattamento dei sintomi, come gli antiemetici per attenuare la nausea e il vomito, sempre su consiglio e sotto stretta osservazione del medico curante.
La labirintite, come abbiamo visto, può causare anche disturbi d’ansia: in questi casi, il medico può raccomandare l’utilizzo di farmaci specifici come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), che vanno ad agire su questi sintomi. Infine, se all’origine della labirintite ci sono danni a carico dell’orecchio o della testa, per esempio dopo un trauma, possono rendersi necessari il ricovero e un intervento chirurgico per correggerli.
Con le opportune terapie è possibile guarire completamente da questo disturbo: generalmente l’infiammazione si risolve nell’arco di 3-6 settimane, anche se le vertigini e i problemi di equilibrio possono persistere per qualche mese.

digitalskillet/gettyimages.it
Possibili complicanze della labirintite
È importante che la diagnosi di labirintite sia accurata e veloce, in modo da tranquillizzare il paziente e rassicurarlo sulla natura del problema di cui soffre. Le vertigini e le difficoltà di equilibrio, infatti, oltre a far sospettare la presenza di patologie più gravi possono causare uno stato d’ansia che rischia di ostacolare il pieno recupero e di scatenare una cronicizzazione dei sintomi: può succedere che il paziente, che ha vissuto la vertigine con particolare paura, anche quando questo disturbo è scomparso continui ad avvertire un senso di instabilità che lo condiziona nel quotidiano. Questa possibile complicanza, dovuta a cause non organiche ma psicologiche, può essere evitata con un adeguato approccio sia alla diagnosi che alla terapia, utile per migliorare il decorso della malattia e la qualità della vita del paziente. In questo senso, sia la comunicazione medico-paziente, che deve essere basata sull’empatia e sull’ascolto da parte dello specialista, sia la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo sono fondamentali. Particolare attenzione deve essere prestata se la labirintite colpisce gli anziani, perché le vertigini e i problemi di equilibrio potrebbero aumentare il rischio di cadute e fratture, già elevato nella terza età.
Come abbiamo visto, la labirintite è una condizione che, per quanto possa destare preoccupazione, non è pericolosa e può essere curata. È dunque importante rivolgersi al medico ai primi sintomi per effettuare i controlli opportuni, escludere la presenza di patologie più serie e impostare subito una terapia. Un aiuto per affrontare prontamente e con serenità qualsiasi problema di salute può arrivare da UniSalute Spese Mediche Sanicard, la polizza che rimborsa le spese mediche per visite specialistiche, accertamenti diagnostici, ricoveri e interventi chirurgici, e permette di usufruire di moltissime prestazioni mediche a tariffe scontate al di fuori della copertura assicurativa. Una formula flessibile, modulare e personalizzabile per rispondere a ogni esigenza e proteggere il benessere di tutta la famiglia.
FONTI:
https://www.santagostino.it
https://www.humanitas.it
https://www.issalute.it/
https://www.auxologico.it
Immagine in evidenza di Aja Koska/gettyimages.it
Nessun commento